Corsa all’ultimo esame prima della rotazione delle cattedre, parte in sordina il secondo semestre

Sono partite un po’ in sordina le lezioni del secondo semestre al Dipartimento di Giurisprudenza. Il 4 marzo è suonata la campanella: ritorno in aula alquanto soft per gli studenti. Niente corse all’ingresso, nessun spazio sovraffollato, nessuna lamentela particolare su caos e vivibilità. “Da qualche anno è sempre così – commenta Maria Pia Mastronardi, studentessa al quinto anno – La partenza anticipata dei corsi ad inizio marzo non facilita chi sta preparando ancora gli esami. In questo periodo in cui si accavallano lezioni e prove si deve fare una scelta e, il più delle volte, si resta a casa, soprattutto quando la disciplina che si sta studiando è molto difficile”. In queste settimane di transizione, operare una scelta che non intacchi i due percorsi sembra quasi impossibile. “Di solito le aule di Diritto Commerciale – fa notare Alessio Centomani – registrano il pienone. Invece oggi siamo davvero in pochi a seguire il corso, circa cento persone, una rarità. Le cose cambieranno a partire già dalla prossima settimana. Ritornerà il caos che da sempre contraddistingue le lezioni”. “Non potevo restare a casa nonostante lo studio che incombe perché tra qualche giorno dovrò affrontare l’esame di Diritto del Lavoro – racconta Vanessa Maiolino – Le lezioni di Commerciale del prof. Massimo Miola sono così minuziose e consequenziali che perderne una mi avrebbe fatto perdere il filo delle altre”.
Non si verifica il solito pienone ma é difficile trovare un posto libero nelle aule di Procedura Civile. “Queste sono le aule più affollate stamattina – commenta Luciano Scamardella – Credo sia semplice intuire il perché. O sei a casa a studiare questa disciplina, o sei in aula a seguire le lezioni sperando di superare a breve la materia. Lo studio di tutti gli altri esami, bene o male, può andare di pari passo con la frequenza delle lezioni. A breve darò Filosofia del diritto, eppure sono qui, non mi va di perdere neppure una piccola spiegazione”. “Per fortuna ho già dato – scherza Francesco Laudato – Ho da poco terminato gli esami ed ora non mi resta che seguire. Il prof. Salvatore Boccagna è bravissimo quando spiega, chiaro e lineare. Ho aspettato due anni che ruotasse la cattedra, non perderei queste lezioni per nulla al mondo”. Gli studenti di Procedura hanno le idee chiare: “Stamattina ho fatto le corse per essere presente e puntuale – dice Luigia Martone – Mi aspettavo il pienone, invece in aula c’è spazio a sufficienza. Poco male, seguire una lezione di Procedura civile senza dover scalpitare mi sembra già un ottimo motivo per essere qui. La pacchia, comunque, durerà ancora qualche giorno, poi finiranno gli esami e si ritornerà alla solita routine”. 
Non si registrano grandi numeri nemmeno alle lezioni di Diritto Processuale Amministrativo, prof. Giovanni Leone: “Di solito, vista la difficoltà della materia, c’è sempre una grandissima affluenza – spiega Michele Sortino – Quest’anno le cose sono andate diversamente e stamattina ho pensato per un attimo di aver sbagliato aula. Credo che dipenda dal fatto che molti studenti, viste le prossime rotazioni di cattedra, siano impegnati a ‘prendersi’ l’ultimo esame. Dopo marzo i docenti cambieranno e per chi ha studiato su determinati manuali, questa potrebbe essere l’ultima chance”. Di parere concorde Doriana Gambardella: “Siamo in pochi perché molti sono ancora impegnati nell’ultima fase della sessione. Quando cambiano le cattedre si fa sempre la corsa all’esame, quindi si sfrutta fino all’ultimo appello, pur di non dover ricomprare nuovi testi. Altre volte, invece, è il professore che attende a giugno a far paura e quindi meglio perdere le prime lezioni e studiare, anziché dover sostenere la prova con un docente non proprio alla mano”. 
Tutti in aula 
gli studenti 
del primo anno
Picchi di frequenza per le discipline del primo anno. Ai corsi di Diritto Privato, prof. Fernando Bocchini, la ‘crisi delle presenze’ sembra non essere arrivata. “Siamo in tanti ma è normale – dichiara Nunzio Labriola – Privato è una disciplina talmente difficile che è impensabile studiare da soli a casa. Per seguire le prime lezioni, ho rinunciato agli esami di marzo, credo ne valga la pena. Dal secondo semestre in poi non si scherza, se non si riesce a superare Privato iniziano i primi veri ostacoli”. “Sto studiando Storia del diritto romano – racconta Valeriana Morbilio – e in contemporanea seguirò le lezioni. Ho lasciato Storia come ultimo esame proprio perché più facile, così il pomeriggio studio mentre la mattina posso dedicarmi ai nuovi insegnamenti. Amo il Diritto Privato e per nulla al mondo avrei rinunciato alle lezioni”. Tanti ragazzi anche al corso di Filosofia del diritto, prof. Angelo Abignente. Dicono Mario, Beatrice e Luca: “Veniamo dall’Istituto tecnico, non abbiamo mai studiato filosofia e la cosa ci spaventa non poco. A questo punto seguiremo tutte le lezioni. Se si viene in Facoltà per seguire Filosofia, a maggior ragione si resta per Privato”. È in aula solo per dare un’occhiata Gemma Savino: “Le prime lezioni mi incuriosiscono – racconta – mi danno la lettura d’insieme della disciplina. Ho deciso di seguire tutti i corsi nella prima settimana, darò così un’occhiata a testi, spiegazioni e docenti. Dopo Pasqua deciderò su quale materia concentrarmi”. Ha ancora le idee poco chiare Martino Parascandola: “Dei corsi del secondo semestre il più difficile è sicuramente Privato. Non so se seguirò il corso, sono qui per farmi un’idea. Devo  ancora dare Costituzionale e non credo di poter studiare entrambe le discipline. A fine mese deciderò”. Contenta dell’andamento della prima giornata di lezione Erminia Genovesi: “Dopo un lungo periodo trascorso da sola a casa a studiare, è bello ritornare in aula, ritrovare gli amici, affrontare argomenti nuovi. Le discipline del secondo semestre sembrano tutte molto interessanti, ed oggi mi ha colpito molto la lezione di Storia del diritto medioevale e moderno del prof. Dario Luongo. Riparte una nuova avventura, spero sarò all’altezza delle nuove discipline”. “Privato spaventa un po’ tutti – spiega Giuditta Ambrosino – ma abbattersi alla prima lezione non è proprio da me. D’altronde, lo scorso semestre si è concluso più che bene, ho superato due esami su tre (tra cui un 30 in Istituzioni di diritto romano), non posso lamentarmi. Speriamo di fare bene anche nei prossimi mesi, dove mi aspettano le disciplini più difficili del primo anno”.
Susy Lubrano
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