Cultura, metodo e tecnica: la missione formativa del Dipartimento di Giurisprudenza più antico d’Europa

I rapporti tra l’Università e il mondo della scuola devono essere molto stretti. Il Dipartimento cerca di vincere una scommessa: trasformare un’Università di massa in un’Istituzione a misura d’uomo in cui i docenti non siano soltanto dei nomi e gli studenti non solo dei numeri di matricola con l’obiettivo di incontrarsi per un grande ideale: fare cultura insieme”. È con quest’affermazione pregnante che il prof. Lucio De Giovanni, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, inaugura l’incontro di orientamento dedicato agli studenti delle scuole medie superiori che si è tenuto il 17 dicembre (un successivo appuntamento si è svolto il 14 gennaio) presso l’aula Coviello del Palazzo Pecoraro-Albani in via Porta di Massa. “Il giurista dei nostri giorni deve essere un uomo di cultura che vive l’impegno nella vita sociale, perché in questo luogo si forma la futura classe dirigente del paese. Dal nostro Dipartimento sono venute fuori generazioni di insigni giuristi che hanno contribuito a far evolvere la storia della nazione”, prosegue il prof. De Giovanni. Tuttavia, malgrado un recente calo generale degli iscritti a Giurisprudenza, registrato in tutta Italia, “noi manteniamo immutate le nostre posizioni, perché siamo impegnati in una precisa direzione: fornire cultura, metodo e tecnica. Le nozioni tecniche sono, infatti, imprescindibili a una scienza, poiché dietro ogni provvedimento si cela sempre una ragione profonda, la ‘ratio’, nell’evoluzione storica del popolo che ha espresso quella norma”, spiega il docente di Storia del diritto romano, insegnamento previsto al primo semestre del primo anno di corso.
“L’orientamento è un’occasione strategica per cominciare a conoscere i concetti elementari dello studio del diritto per poi fare una scelta più consapevole in futuro”, afferma la prof.ssa Valeria Marzocco, Responsabile della Commissione Orientamento, strutturata su due linee direttive fondamentali: l’informazione e la formazione. “Essere informati e formati è la nostra missione attraverso delle lezioni mirate ad offrirvi gli elementi introduttivi alle discipline che vi troverete ad affrontare qualora decideste di iscrivervi. La consapevolezza è una componente fondamentale per voi, dato che ha a che fare con il vostro percorso di vita, ma anche per noi, poiché funge da avvicinamento all’Università”, sostiene la docente di Filosofia del diritto.
Il motto dell’Ateneo, «Ad Scientiarum Haustum et Seminarium Doctrinarum», incardinato nell’editto di Federico II, è il fulcro sintetico anche della Filosofia del diritto, perché “vuol dire istruire mediante l’attingimento dei saperi e la semina delle dottrine rendendo gli educandi capaci di discernere attraverso lo studio e l’osservanza del diritto”, esplica il prof. Angelo Abignente, docente della disciplina. Che continua: “la riflessione filosofico-giuridica accompagnerà il vostro cammino, poiché incontrerete al secondo semestre del primo anno l’esame di Filosofia del diritto e in seguito al quinto anno quello di Teoria dell’interpretazione ed argomentazione giuridica. Il diritto positivo non si segue per abitudine, ma bisogna riflettere per stabilire un dialogo con la legge. Voi diventerete giuristi, ovverosia studiosi del diritto, e non lettori di leggi scritte”. Cos’è il diritto? “Una risorsa di giustizia che nasce dalla relazione che i soggetti instaurano attraverso il linguaggio. Non è quindi qualcosa di astratto, bensì un medium linguistico che si incorpora nella vita, affinché possa poi influire sulla prassi”. Una preziosa raccomandazione del docente è quella di “decidere il proprio Corso di studi sulla base dell’entusiasmo e non della prospettiva professionale, che si deve in ogni caso costruire. Solo la passione vi consentirà di far fronte a ogni difficoltà con la massima serenità”.
Il Dipartimento di Giurisprudenza, “il più antico in Italia e in Europa, vanta una profondissima tradizione nell’ambito degli studi giuridici e risponde a una funzione sociale: dare a tutti la possibilità di raggiungere i più alti gradi delle istituzioni e professioni”, interviene il prof. Alberto Lucarelli, ordinario di Diritto costituzionale, insegnamento programmato al primo semestre del primo anno. Oltre agli Uffici di Orientamento e Tutorato, “i docenti sono disponibili durante gli orari di ricevimento per risolvere qualsiasi vostro dubbio in merito alla preparazione di un esame o ad altre difficoltà oggettive. Il primo anno è molto duro, poiché ci sono dei maxi-esami. Se riuscirete a portarlo avanti con rigore e organizzazione, il percorso del secondo anno sarà tutto in discesa. Consiglio sempre di non lasciar passare mai un lasso di tempo eccessivo tra la fine del corso e la data in cui si va a sostenere l’esame”. Una formazione teorica e pratica che fonde tradizione e innovazione dando la priorità agli studenti ai quali è vivamente consigliata la frequenza. “Seguire i corsi è fondamentale, soprattutto perché partecipando alle lezioni si mette in atto uno scambio di idee e esperienze in relazione a materie che sono oggetto del dibattito pubblico e politico attuale. Il diritto pubblico accompagna moltissimi momenti della vita e ciascun cittadino non può fare a meno di acquisire la consapevolezza dei propri diritti e doveri per poter assumere realmente la propria cittadinanza”, conclude il prof. Lucarelli cedendo la parola al prof. Sergio Moccia, ordinario di Diritto penale, disciplina introdotta al terzo anno. Il diritto penale “misura all’interno del processo penale il rapporto tra autorità e diritto fondamentale dell’individuo, perché a tutti sembra giusto individuare la responsabilità di chi ha sbagliato e punirlo sulla base dei fatti commessi, ammesso che essi siano socialmente dannosi”. Dal punto di vista storico, “prima dell’Illuminismo non esisteva che il potere penale esercitato attraverso certe forme giuridiche, il quale diventa ‘diritto’ quando il contraente più debole può opporre all’autorità una regola vincolante, in assenza della quale in precedenza i diritti erano conculcati”. In questo senso, è estremamente proficuo per gli studenti “imparare a leggere bene i giornali per non commettere certi errori piuttosto comuni e, naturalmente, non smettere mai di studiare. Non tutto ciò che è legge penale è conforme alla Costituzione e a noi spetta verificare se i principi costituzionali siano posti a presidio della libertà individuale. Senza dubbio, è un mestiere difficile ma senza i presupposti culturali, storici, filosofici concentrati nelle nostre materie si diventa schiavi del potere, al quale bisogna opporre, invece, capacità di giudizio e di relazionalità”.
Sul versante dell’internazionalizzazione, “abbiamo, inoltre, raggiunto grandi traguardi – informa il prof. Lucarelli – stringendo contatti con molte Università prestigiose del mondo e offrendo in questo modo ai nostri studenti la possibilità di trascorrere parte del proprio anno accademico all’estero o di effettuare il tirocinio presso uffici legali di organismi internazionali. Non ultimo, abbiamo rinnovato la convenzione con l’ufficio giuridico dell’Agenzia Spaziale Europea che ha sede a Parigi”. Una breve parentesi in merito alla mobilità studentesca è illustrata dalla dott.ssa Daniela Piccione, Responsabile amministrativo dell’Erasmus+: “una delle esperienze più significative che si possono fare all’Università dal secondo anno in poi per un semestre o un intero anno. Abbiamo stipulato più di 200 accordi quasi con tutta l’Europa. Dovete indicare inizialmente il paese che vi interessa: tra i più gettonati, la Spagna che ha un sistema universitario simile al nostro e ultimamente anche i paesi dell’Est in cui si può studiare in lingua inglese. È utile attrezzarsi con un certificato che attesti le proprie competenze linguistiche: a tal proposito, conviene segnalare che il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) offre corsi gratuiti di lingua”. La giornata volge al termine con l’augurio da parte di un ex membro del Consiglio degli studenti di Giurisprudenza: “Qualsiasi Corso universitario scegliate, vi suggerisco di fare ciò che vi ispira curiosità e piacere di scoprire. Le persone che sarete al termine degli studi dovete cominciare a costruirle dal primo giorno e l’unico modo per vivere bene questi anni è partire con la giusta motivazione”, conclude Costantino Diana.
Sabrina Sabatino
- Advertisement -




Articoli Correlati