Di visita in visita, diplomandi alla scoperta dei mille volti dell’ingegneria

Mentre la manifestazione è ancora in corso, si stima che gli studenti medi intervenuti all’Open Day di Ingegneria siano all’incirca tremila. Un valore attendibile considerando la notevole presenza, diffusa in tutte le strutture del Collegio. Interessati, preparati, pieni di domande e per niente intimoriti, fanno capannello numerosi intorno ai docenti e ai ricercatori prestatisi a fare da Ciceroni, per chiedere delucidazioni, chiarimenti e fare luce sui falsi miti come l’impossibilità di questi studi e l’alienazione a cui è soggetto lo studente di Ingegneria, ma anche per sapere da fonti autorevoli di sbocchi, specializzazioni interessanti per il futuro, richieste e previsioni del mondo del lavoro, in particolare quello industriale e quello delle libere professioni. Senza lamentarsi, si sono sottoposti ad un programma serratissimo di seminari, visite guidate e poi ancora altre visite, senza soluzione di continuità, tanto che per parlare con qualcuno di loro è necessario seguirli nei laboratori o bloccarli in una pausa fra una visita e l’altra. Carmen Pisanti, Anna Nocerino, Manuela D’Ambra, Francesco Freugno sono quattro studenti del Liceo Scientifico di Somma Vesuviana. Non hanno ancora le idee chiare sull’avvenire e stanno seguendo con interesse i laboratori
perché immaginano che vedere l’applicazione e lo scopo ultimo delle ricerche possa aiutarli a capire il loro reale interesse per l’ambito scientifico e, in particolare, per l’Ingegneria. “Abbiamo seguito anche le presentazioni, ma il laboratorio è un’altra cosa, puoi provare ad immaginare cosa si può fare dopo, magari anche in azienda, non solo nel campo della ricerca”, dice Carmen, la più spigliata del gruppo, che ha in mano un quadernone pieno di appunti e contatti di siti web e un cellulare pieno di fotografie. “Ho visto che tanti percorsi sono a numero chiuso. Anche se non ti impedisce di iscriverti, pure qui a Ingegneria c’è un test. Spaventa un po’, ti chiedi sempre se sarai all’altezza, però, per certi versi, è anche uno stimolo, una sfida”, commenta Anna. “Questa è una Facoltà prestigiosa”, sottolinea Manuela. Non è l’unica attività di orientamento a cui i ragazzi stanno partecipando, impegnati in un intenso tour de force di eventi, letture, confronti e presentazioni a scuola. “Ci sono tante cose
interessanti da fare e anche i gusti di una persona possono essere diversi”, sottolinea Francesco. Dubbi e certezze esprimono anche Luca Barrucci, Francesco Marino e Matteo De Rose del Liceo Agostino Maria De Carlo di Giugliano, reduci dalle attività di informazione del Collegio di Architettura. “Sono ancora in bilico fra Ingegneria Elettrica ed Economia Aziendale – racconta Matteo, figlio di un ingegnere elettrico impegnato nel campo industriale, interessato anche ad altri settori, attirato dalle buone prospettive e dall’interesse ad occuparsi anche di aspetti gestionali – Ho parlato con mio padre e con alcuni suoi colleghi e sto ancora valutando interessi e possibilità”. Più deciso Francesco. È convinto di volersi iscrivere a Ingegneria Informatica: “quando siamo nati eravamo già circondati da dispositivi elettronici, perciò per me è sempre stato naturale interessarmi a questi sistemi e al loro funzionamento”. Luca, più silenzioso, risponde solo: “il settore scientifico rappresenta uno degli ambiti più utili, quello che guida il progresso”. “È uno spazio grandissimo, ci si perde quasi – dice Marco, ancora diciassettenne, dell’Itis Alessandro Volta di Napoli, interessato al ramo meccanico e più in generale a quello industriale – Mi piacciono i motori, gli aerei. Le presentazioni sono state interessanti ed è bello incontrare professori così importanti che si mettono a disposizione per rispondere alle nostre domande e curiosità”. Sara Cervone, Liceo Scientifico di Sorrento, è affascinata dalla figura del manager. Si interroga sulla possibilità di un percorso in Economia o uno in Ingegneria Gestionale, ma ama molto anche le lingue straniere. Aspira ad un lavoro “con possibilità di viaggiare e ruoli di responsabilità. Mi sento molto combattuta fra varie cose”. “Voglio iscrivermi a Medicina, ma cerco anche delle alternative che mi consentano di restare vicino all’ambito sanitario, nel caso in cui
non passassi il test di ammissione”, spiega Annamaria, una studentessa del Liceo Scientifico Silvestri di Portici interessata al Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica.
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