Una giurista ‘prestata’ alla scienza

Un tocco di diritto per gli studenti dediti alla scienza: a Biotecnologie biomolecolari e industriali (Dipartimento di Scienze Chimiche) e a Scienze e tecnologie per la natura e per l’ambiente (Dipartimento di Biologia) sono attivi due esami con un alto profilo giuridico: BioDiritto per le Biotecnologie e Pratica di legislazione di parchi ed aree protette è nel piano di studi di Scienze naturali. In cattedra una giurista ‘prestata’ alla scienza, la prof.ssa Francesca Di Lella, ricercatrice di Diritto privato presso il Dipartimento di Giurisprudenza. “La disciplina del biodiritto – spiega la prof.ssa Di Lella – rientra nella sfera degli esami a scelta dei biotecnologi. La materia è un ponte fra le scienze ed il diritto privato, costituzionale ed internazionale, in quanto si occupa di questioni legate alla vita. Il programma è tagliato proprio per i futuri ricercatori, parliamo di proprietà industriale, di tutela dell’ambiente, argomenti settoriali che necessitano del contributo giuridico”. La docente, titolare dell’insegnamento da due anni, ha strutturato un programma ad hoc: “Quando si viene ad insegnare diritto in un Corso di Laurea scientifico, è sempre un po’ più difficile. Parliamo a studenti che masticano insegnamenti di chimica, fisica e matematica, introdurre un esame a scelta diverso, che contempli la conoscenza delle basi del diritto, pone in gioco altri fattori”.
Elasticità mentale, dote per lo studio del Biodiritto
Per questo la professoressa ha preparato: “una serie di appunti, fotocopie che girano e gettano le basi delle prime nozioni giuridiche. Il Corso di Laurea è molto versatile, se i ragazzi studiano la bioetica devono necessariamente investire su altre branche del sapere partendo dal diritto. Il
mio ruolo è quello di far approcciare i vari temi dal punto di vista del giurista, studiando la problematica da diverse angolazioni, mostrando un linguaggio più tecnico e dettagliato”. Le lezioni di biodiritto riscuotono un costante successo. “Gli studenti che partecipano – circa una trentina, ma dobbiamo considerare che Biotecnologie immette solo 74 nuovi iscritti all’anno – sono molto interessati a questi temi. E danno anche grande soddisfazione in sede d’esame. Chi in futuro si vuole occupare di ricerca o inventare ed ottenere brevetti sa che il diritto è imprescindibile”. La materia va affrontata con tanta passione anche perché in continua evoluzione: “Il programma viene cambiato di continuo e non c’è un manuale proprio di riferimento. Basti pensare che la Tutela dei dati generici e sanitari viene modificata ogni due anni. Insomma, accanto ai miei appunti occorre una buona dose di elasticità mentale”. L’insegnamento ha una forte connotazione pratica: “Studiamo la normativa degli OGM, dei Microorganismi geneticamente modificati (MOGM), argomenti molto concreti per i biotecnologi. L’esame può essere scelto sia nel Triennio sia durante la Laurea Magistrale, nell’arco quindi dell’intero quinquennio”. Legislazione dei parchi ed aree protette viene ereditata, invece, dalla prof.ssa Luciana D’Acunto. “Sono in supplenza temporanea su quest’insegnamento – spiega la prof. ssa Di Lella – Gli studenti utilizzano il programma scelto dalla mia collega, in questo modo chi aveva seguito già il corso non ha subito cambiamenti in itinere”. Anche in questo caso la disciplina prevede nozioni di base del diritto, applicate alla sfera dell’ambiente. “Ci occupiamo in maniera specifica di testi di legge dedicati proprio alla tutela dei parchi e delle aree protette. Inoltre, formiamo le future guide turistiche ed escursionistiche spiegando, sotto il profilo giuridico, come funziona un ente parco o un sito protetto”. Anche il tema della tutela dell’ambiente è di forte attualità: “Soprattutto per il nostro territorio dove c’è bisogno di figure specifiche. Professionisti che conoscano la materia anche sotto il profilo del diritto privato e amministrativo”.
Susy Lubrano
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