È quasi unanimemente considerata la materia più appassionante del primo anno, quella che più di tutte aiuta a comprendere la realtà, tanto in termini di attività aziendale quanto in quelli di vita quotidiana. Parliamo di Economia Aziendale e Ragioneria. Le lezioni sono sempre molto affollate e partecipate perché seguire è fondamentale. Si tratta, come spiegano gli studenti, di due materie riunite in un unico corso: l’Economia Aziendale che affronta gli aspetti teorici legati alla gestione d’impresa e la Ragioneria che tocca, invece, gli aspetti pratici e prevede impegnativi esercizi di contabilità. Sono proprio questi ultimi a preoccupare, soprattutto perché alcune cattedre, tra le fine di novembre e l’inizio di dicembre, svolgeranno le prime prove intercorso. Il metodo di insegnamento è piuttosto uniforme, slide illustrate a lezione e reperibili sui siti docenti da integrare con testo e appunti. Senza questi tasselli, a detta dei ragazzi, la preparazione è incompleta e si perde il senso di una vasta terminologia estremamente ricca e specifica. “Non manco mai alle lezioni perché ci sono tante parole da comprendere delle quali si deve cogliere il significato profondo. Più di quanto non succeda con Diritto. Adesso, però, ho gli strumenti per collegare diversamente anche le notizie che ascolto al telegiornale”, sottolinea Silvia Pisacane, studentessa di Economia Aziendale, preoccupata per la prova intercorso perché: “il professore ritiene che il voto minimo dignitoso sia 28 e non credo di essere già a quel livello”. “Non ho mai studiato questa materia ma è interessante perché affronta in modo completo tutti i temi dell’azienda”, afferma Giada Oliviero, matricola ad Economia e Commercio. “Il corso è tenuto molto bene, la docente ci fornisce una parte del materiale sotto forma di slide, disponibili anche sul suo sito, che sintetizzano parti del libro. E’ un grande vantaggio”, sostengono Roberto Ambrosanio, Roberto Imperato e Niccolò Campi, matricole ad Economia e Commercio. E aggiungono: “la materia offre spunti interessanti sulla vita reale. Si comprendono meglio i bilanci aziendali ma anche cose della vita quotidiana, come assegni e cambiali. Anche se per ora stiamo affrontando la teoria, ci preoccupano gli esercizi, soprattutto quelli di Ragioneria, perché sono veramente difficili”. Nonostante i docenti sostengano il contrario, chi proviene da un istituto tecnico, o da una scuola superiore di ambito aziendale, ed ha già delle basi, parte avvantaggiato rispetto a chi, invece, ha la maturità liceale ed incontra per la prima volta questa disciplina. Soprattutto perché, insistono gli studenti, molti concetti si danno per scontati. Per Amedeo Fontana: “il primo approccio è stato tragico. È una materia completamente nuova per me. Ci si deve abituare ad una terminologia nuova ed il testo presuppone delle conoscenze pregresse. Se non ce l’hai, le devi recuperare”. Anche per Angela Di Mauro “è una materia nuova, soprattutto nella sua parte pratica: dati, riscontri, analisi delle variazioni. Però ci sta facendo scoprire tutto quello che riguarda la gestione d’azienda”. “Fra tutte le materie del primo anno è la più utile, ti dà una grande elasticità. Si parla dell’azienda, ma potrebbe anche trattarsi di un altro tipo di gruppo, anche non necessariamente legato all’attività di ragioniere o dottore commercialista. Adesso capisco meglio il punto di vista del tesoriere della mia associazione di volontariato”, nota Annalisa Barone, studentessa ad Economia e Commercio. “È una materia molto interessante, ma si danno per scontati degli assoluti che poi si scopre non essere tali. Ci sono molti aspetti da approfondire, ma siamo all’inizio, per ora il corso è ancora molto teorico”, commenta Mattia Mariani, matricola ad Economia Aziendale. “I professori negano e dicono che bisogna dimenticare tutto, ma la preparazione scolastica mi sta aiutando molto perché, anche se i metodi sono diversi, i concetti sono gli stessi – sostiene Natale Architrave, diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale, trascinato all’intervista dai colleghi perché è ‘uno bravo nella materia’ – È più difficile certo, argomenti che oggi sono trattati in una sola lezione, a scuola richiedevano mesi di spiegazione. In compenso, la Matematica che si studia al liceo è più approfondita”. Anche Eugenia De Riso, matricola ad Economia e Commercio, viene da una scuola ad indirizzo economico e si sta trovando bene: “non sto incontrando particolari difficoltà. La ragioneria non mi piace molto, perché la contabilità è noiosa, ci riesco, ma non mi entusiasmo. Mi piace di più l’economia, soprattutto mi interessa il suo sviluppo nel tempo”.
Simona Pasquale
Simona Pasquale