Si registrano alti e bassi tra i corridoi di Porta di Massa e di Corso Umberto, dove abitualmente seguono gli studenti di Lettere Moderne. “Rispetto allo scorso anno abbiamo trovato parecchi stravolgimenti – commenta Alessandro, di Aversa, mentre attende l’inizio di uno dei corsi che sta seguendo in questo semestre – Le lezioni sono partite in ritardo e sarebbe stato molto più logico rimediare con dei corsi di recupero, invece abbiamo un orario spalmato malissimo su soli tre giorni a settimana”. La sua considerazione è comune a molti studenti del secondo anno. L’articolazione dell’orario di lezione non piace soprattutto ai fuori sede. “Al primo anno seguivamo il lunedì, martedì e mercoledì, mentre adesso le lezioni si tengono lunedì, martedì e venerdì, fino alle cinque del pomeriggio – raccontano Dora e Giovanna della provincia di Avellino – Questo significa per noi dover rimandare al sabato il ritorno a casa e avere la settimana spezzata a metà con un disorientamento generale. E’ difficile studiare in questo modo”. “Quando rientri a casa alle 18.30 dopo una giornata trascorsa in aula, non riesci a metterti sui libri – spiega Ursula, di Nola – E quei due giorni liberi nel mezzo della settimana non ti aiutano a tenere il ritmo”. I corsi di Storia Moderna, sempre per gli iscritti al secondo anno, sono stati spostati per sovraffollamento dall’Aula 3 all’Aula Invalidi, ma il risultato non è soddisfacente: “non è molto più grande dell’aula di corso Umberto e il problema non è risolto. Adesso, in più, dobbiamo farci un bel po’ di strada a piedi”, fa notare Rossella, di Napoli.
Gli studenti del terzo anno, invece, denunciano il timore di un allungamento dei tempi di laurea. “Molti corsi del primo semestre sono stati posticipati a febbraio, ad esempio Linguistica e Storia della filosofia, esami fondamentali – dicono Chiara e Rosalia – Adesso stiamo seguendo solo Storia Romana, che abbiamo scelto rinunciando a Filosofia morale con il quale si accavalla. Stiamo perdendo molto tempo e al secondo semestre ci troveremo con molti corsi da dover seguire. A questo punto non siamo più sicure di riuscire a laurearci entro luglio”. C’è chi lamenta anche difetti di informazione. Rosalia sottolinea: “gli orari dei corsi sono stati pubblicati lo stesso giorno di inizio. Noi siamo riuscite a saperlo in anticipo solo tramite un docente, che ci ha aiutate. Abbiamo pagato ben 100 euro in più sulle tasse universitarie per avere dei servizi più scadenti”.
“Tra poco dovremo portarci le sedie da casa! – afferma Miriam parlando della piaga del sovraffollamento, che lei sostiene essersi aggravata – Sono al primo anno fuori corso. Vedo sempre più studenti in questa Facoltà però non ci sono le strutture per accogliere tutti”. La studentessa poi racconta anche delle difficoltà che ha incontrato nel passare dal nuovo al nuovissimo ordinamento, “per il quale non ho ricevuto aiuto né informazioni da nessuno. Mi sono dovuta affidare al passa parola, ai forum, all’intraprendenza personale. Inoltre, ho dovuto sostenere delle integrazioni per alcuni esami; prove che si sono andate a sovrapporre ad altre che già dovevo sostenere. Insomma, ci consigliano il passaggio ma non lo rendono facile!”.
Valentina Orellana
Gli studenti del terzo anno, invece, denunciano il timore di un allungamento dei tempi di laurea. “Molti corsi del primo semestre sono stati posticipati a febbraio, ad esempio Linguistica e Storia della filosofia, esami fondamentali – dicono Chiara e Rosalia – Adesso stiamo seguendo solo Storia Romana, che abbiamo scelto rinunciando a Filosofia morale con il quale si accavalla. Stiamo perdendo molto tempo e al secondo semestre ci troveremo con molti corsi da dover seguire. A questo punto non siamo più sicure di riuscire a laurearci entro luglio”. C’è chi lamenta anche difetti di informazione. Rosalia sottolinea: “gli orari dei corsi sono stati pubblicati lo stesso giorno di inizio. Noi siamo riuscite a saperlo in anticipo solo tramite un docente, che ci ha aiutate. Abbiamo pagato ben 100 euro in più sulle tasse universitarie per avere dei servizi più scadenti”.
“Tra poco dovremo portarci le sedie da casa! – afferma Miriam parlando della piaga del sovraffollamento, che lei sostiene essersi aggravata – Sono al primo anno fuori corso. Vedo sempre più studenti in questa Facoltà però non ci sono le strutture per accogliere tutti”. La studentessa poi racconta anche delle difficoltà che ha incontrato nel passare dal nuovo al nuovissimo ordinamento, “per il quale non ho ricevuto aiuto né informazioni da nessuno. Mi sono dovuta affidare al passa parola, ai forum, all’intraprendenza personale. Inoltre, ho dovuto sostenere delle integrazioni per alcuni esami; prove che si sono andate a sovrapporre ad altre che già dovevo sostenere. Insomma, ci consigliano il passaggio ma non lo rendono facile!”.
Valentina Orellana