Accantonata la prova scritta, gli esami on-line di Economia Politica vertono solo su un colloquio. “Al momento abbiamo optato per un regime transitorio – spiega il prof. Pasquale Commendatore, ordinario della I cattedra – L’esame è del I semestre e non abbiamo molti prenotati (circa una trentina di studenti a cattedra). La maggior parte dei ragazzi ha superato la prova fra gennaio e febbraio. Con i numeri attuali, l’interrogazione orale è gestibile”. Economia, a differenza di altre discipline, ha comunque bisogno della modalità scritta, non fosse altro per spiegare i grafici delle teorie. “La diversità con le altre materie è evidente, adoperiamo un linguaggio specifico con grafi ci ed alcune equazioni matematiche (poche rispetto al passato). I ragazzi devono esercitarsi di più in vista della prova a distanza, facendo più grafi ci possibili per imparare. Per gli esami di diritto può bastare l’esposizione orale, con noi ci si deve procurare carta e penna, mostrare i grafici disegnati e spiegarli in contemporanea”. Qualche problema vista la ‘distanza’? “Non abbiamo riscontrato grosse differenze, lo svolgimento dell’esame è molto simile a quello in presenza. I ragazzi prima disegnano il grafico e poi lo espongono. In un ambiente familiare come casa propria, dal punto di vista della tranquillità psicologica, le cose possono solo andare bene”. I risultati di maggio sono stati incoraggianti: “Le prove sono andate bene, per essere la prima volta. Con la piattaforma Microsoft Teams non ci sono stati disguidi, i ragazzi nell’ambito informatico sono più preparati di noi. Qualche voto alto, qualcuno è andato così e così, insomma nella media. L’importante è affrontare l’esame con tranquillità, alla fine i risultati arrivano”. Un problema, in sede di colloquio, potrebbe verificarsi qualora “chi si presenti non si sia accertato prima di aver compreso bene l’argomento. L’Economia politica è una materia molto logica, con argomenti estremamente legati fra loro; se non si verifica di aver compreso quello che viene prima, poi non si può capire ciò che si deve apprendere dopo”. Una volta afferrati i concetti e la metodologia di base, “sarà più semplice procedere. Anche la fase di apprendimento legata alla memoria diventa meno complessa se si conosce il metodo. La memoria dei grafi ci o dei numeri fine a se stessa vale ben poco. Se non resta nulla dell’argomento studiato, è stato inutile sedersi a perdere tempo”. Rispetto al passato, ci si affida meno al sentito dire. La materia, dunque, appare più abbordabile: “Oggi i ragazzi sono più propensi ad affrontare la disciplina e non rinviano più l’esame a fine carriera. Si accorgono che entrando nel vivo della materia non è poi così difficile come pensavano. Da diverso tempo incito gli studenti a frequentare prima di emettere giudizi. Durante le lezioni organizzo delle prove di verifica. I ragazzi del primo semestre che arrivano all’esame sono preparati e procedono spediti”. La maggiore propensione verso le materie economiche è riscontrabile anche nella scelta del Dipartimento di proporre nel prossimo anno accademico un percorso ad indirizzo economico con la possibilità di conseguire, con un anno in più, anche la laurea in Economia. “I miei colleghi hanno compreso l’importanza delle materie economiche. Non soltanto da considerare utili nel percorso del giurista, ma come parte integrante dello stesso. Questo tipo di conoscenze permette maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, aiuta i laureati ad allargare il centro d’interesse post-laurea, favorisce incontri con imprese, aziende e studi di avvocati che si occupano di controversie in quel campo”. Il pensiero vola a settembre: “Occorrerà rivedere la situazione alla luce del virus. Molto probabilmente, anche se dovesse persistere la modalità on-line, reintrodurremo la prova scritta. Dobbiamo capirne le modalità, come svilupparle in piattaforma seguendo le metodologie suggerite dal Dipartimento”.
Susy Lubrano
Fogli, penne e prove con la telecamera
Mani, occhi e voce coordinati per sostenere l’esame di Economia Politica. Come disegnare ed interpretare un grafi co a distanza? I consigli della prof.ssa Elvira Sapienza, docente della II cattedra. “Regola importante, per quanto possa sembrare banale, prima della seduta d’esame occorre organizzare per bene il materiale. Porre davanti a sé, sul tavolo da lavoro, fogli e penne per poter disegnare i grafici. A volte le penne non scrivono, si perde tempo, si perde concentrazione alla ricerca di un foglio. Per questo chiedo ai ragazzi di disporre quanto necessario tempo prima”, dice la docente. Seconda regola: “Gli studenti devono fare delle prove con la telecamera, per capire come viene inquadrato il foglio da lavoro da mostrare al docente. Se si possiede un portatile è possibile reclinare lo schermo fino ad un certo punto. Il computer fisso richiede, invece, altre attenzioni, bisogna controllare anche se il tavolo è troppo basso per le inquadrature”. Durante la discussione, capita, sottolinea la docente, che “non si riesca ad inquadrare il foglio, oppure il foglio caschi per terra, ci si muove in continuazione sulla sedia. Così aumenta la tensione, si perde tempo quando invece la tempistica è fondamentale per gli esami a distanza. Ci sono altri ragazzi che attendono, sperimentare prima è un atto dovuto per se stessi e gli altri”. Grafi co e attenzione: “Per disegnare al meglio un grafico, spesso non si è molto attenti alla domanda posta. Si parte in quarta per dimostrare di sapere, così può capitare che si chieda di esporre la concorrenza perfetta di lungo periodo e ci si ritrovi davanti al grafi co che spiega il breve periodo. L’errore è dovuto alla disattenzione. Meglio fermarsi a ragionare per poi cominciare”. Ultimo suggerimento: “Alcuni studenti hanno difficoltà a disegnare e spiegare contemporaneamente. Basta parlarne al docente”. Una domandina che non può mancare mai, posto che il programma va studiato tutto? “Una domanda ragionevole di Microeconomia potrebbe riguardare la forma di mercato, per Macroeconomia una domanda sulla politica economica è abbastanza probabile”. Il corso si è svolto al primo semestre ma gli studenti “non sono stati lasciati soli”. Sono stati seguiti, durante il ricevimento online, “con colloqui individuali per compensare la mancanza di un confronto dal vivo”. Alla sessione di maggio “si sono presentati 32 studenti. L’ondata di 300 e passa esami c’è stata fra gennaio e febbraio, a fi ne corso, come si verifica da qualche anno”.
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