Elezioni Adisu, si sentono discriminati gli studenti dell’Accademia e del Conservatorio

L’esclusione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio dall’elettorato passivo è stato il caso delle elezioni Adisu-Orientale 2009 che si tengono il 17 marzo, mentre andiamo in stampa. La lista mista AFAMè è stata accettata solo in parte: esclusi i nomi di Accademia e Conservatorio perché il bando elettorale non ammette la loro candidatura. Possono votare ma non essere votati. Ritenuta discriminatoria e antidemocratica, la norma è stata contestata dagli studenti esclusi attraverso l’azione dei loro rappresentanti, che hanno scritto al Rettore dell’Orientale e alla Regione per esporre le loro ragioni e chiedere la sospensione del bando. Il Rettore Viganoni ha risposto celermente alla lettera firmata da Marco Formisano, rappresentante dell’Accademia, spiegando che il bando dispone in conformità di quanto stabilito dalla legge regionale in materia, la 390/1991, modificata nel 2008. “L’analisi del dato normativo di riferimento evidenzia che la titolarità del diritto elettorale passivo alla nomina di rappresentanti degli studenti presso il CdA dell’A.D.IS.U. è attribuita esclusivamente agli studenti dell’Università capofila “di riferimento” (nella specie: l’Università “L’Orientale”) e non a quelli degli istituti “aggregati” (Accademia delle Belle Arti e Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella). Difatti a norma dell’art.26 par.3 lett. d) della L.R. n.3/2002 sono chiamati a far parte del Consiglio d’Amministrazione dell’ADISU “due rappresentanti degli studenti dell’Università di riferimento”. Conclusione cui perviene il Rettore: “Il bando non poteva disporre diversamente. Naturalmente, qualora la legge di riferimento fosse emendata nel senso da lei auspicato, ne deriverebbe di conseguenza che il bando andrebbe redatto in senso conforme alla modifica intervenuta. Pertanto, ad avviso di chi scrive, è opportuno che le sue rimostranze siano indirizzate esclusivamente nei confronti del legislatore regionale”. La Regione Campania, dal canto suo, ha ritenuto opportuno chiedere un parere legale dell’Avvocatura Regionale, la quale sembra dare ragione agli studenti. La regola dell’ “Università di riferimento”, secondo l’Avvocatura, andrebbe chiarita mediante un atto di interpretazione autentica, effettuata cioè con un atto normativo di pari rango. In mancanza, si legge nella lettera di risposta della Regione, “appare ragionevole un’interpretazione estensiva fondata sul combinato disposto di cui all’art. 2 co 1 della L.R. 21/02 con l’art. 2 commi 1 e 2 della legge 390/91, che, appunto, fa rientrare le Istituzioni assimilate nella dizione “università””. “Alla luce di quanto sopra”, conclude la Regione, “e di un ordinario principio di democraticità, questa Amministrazione è del parere che sarebbe opportuno effettuare, da parte delle Università in indirizzo, una valutazione uniforme circa la possibile estensione della regola suddetta all’intero corpus elettorale, modificando, ove necessario, i propri atti regolamentari e statutari interni”. Di fronte a questa risposta incoraggiante, gli studenti hanno nuovamente scritto alla prof.ssa Viganoni per chiederle di sospendere in autotutela i procedimenti elettorali rinviando le elezioni, ma non hanno ottenuto alcun riscontro. Mentre andiamo in stampa, le elezioni si stanno svolgendo secondo il bando pubblicato, senza che alcuna marcia indietro sia stata fatta dall’Orientale. Marco Formisano annuncia che gli studenti di Accademia e Conservatorio andranno ugualmente a votare, ma non si arrenderanno e continueranno a lavorare per risolvere la questione, anche a elezioni concluse. “Voteremo perché non vogliamo negarci anche questo diritto”, dichiara, “ma ciò non toglie che ci sentiamo discriminati e dunque andremo avanti nella nostra battaglia”. 
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