17-18 novembre, due giornate di lavori all’Università Suor Orsola Benincasa che ha ospitato presso l’Aula Magna l’evento annuale Erasmus+ sulla Call 2017. L’iniziativa, volta a illustrare le novità principali sul Programma di mobilità (KA1) e cooperazione (KA2) relative all’Istruzione Superiore, è stata inaugurata dai saluti di benvenuto del Rettore Lucio d’Alessandro, che ha introdotto in apertura l’argomento di prim’ordine: l’importanza degli scambi transnazionali in Italia. Più di 300 i partecipanti in sala, di cui i due terzi rappresentanti degli Istituti titolari della Carta ECHE (Erasmus Charter for Higher Education) e di consorzi. Presenti tra i relatori ospiti di eccezione, Federico Cinquepalmi del Miur e Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia Nazionale Erasmus+/INDIRE, coadiuvati
dai colleghi dell’Agenzia Esecutiva Europea (EACEA), Despina Christadon e Giordana Bruno, e inoltre dal personale degli Uffici Nazionali Erasmus+ di Georgia, Palestina e Albania, i quali hanno sottolineato le priorità regionali e gli sviluppi più recenti nel Mediterraneo meridionale e nei Balcani occidentali. “Un’occasione per fornire una panoramica dettagliata sulle molteplici azioni del Programma Erasmus+, quali i Titoli di Master congiunti Erasmus Mundus, la Mobilità internazionale per crediti e quella studentesca con un’attenzione particolare all’accreditamento dei consorzi, i progetti di Capacity Building e ancora i partenariati strategici”, illustra la prof.ssa Francesca Russo, Delegata di Ateneo per l’Erasmus. “Un Programma con una storia forte e autonoma, che dal 1987 ha collaborato a costruire le radici dell’Europa moderna, dando a tutti la possibilità di sentirsi davvero cittadini europei”. Di Unione Europea si sente parlare ogni giorno, tuttavia “spesso percepiamo le istituzioni come qualcosa
che non fa parte della nostra vita e non sempre ne diamo un giudizio positivo. Invece, la possibilità di promuovere scambi internazionali e andare a studiare in altro un Ateneo con costi ridotti costituisce un’opportunità esemplare per consentire ai ragazzi di mettere in pratica il proprio diritto di cittadinanza”.
Mobilità studentesca, l’Italia al quarto posto in Europa
I dati ufficiali della partecipazione registrata al progetto, resi noti durante l’incontro, confermano difatti l’Italia nella top five dei Paesi, sia per numero di studenti in partenza (al quarto posto dopo Spagna, Germania e Francia) che, viceversa, per l’accoglienza di oltre 20 mila studenti incoming che prediligono il Bel Paese per svolgere esperienze
di studio o tirocinio. Il budget messo a disposizione per l’anno 2017/2018 è di oltre 13 milioni di euro in virtù dell’integrazione di Paesi partner dell’area africana, caraibica e pacifica (Iran, Iraq e Yemen i primi nomi). “Erasmus e Internazionalizzazione vanno di pari passo. Più accordi significano maggiore possibilità di muoversi. Mentre, però, gli accordi europei sono ipso facto finanziati, nelle azioni oltre questo continente bisogna strutturare un progetto specifico, convincere l’Agenzia Nazionale a stanziare i fondi e poi concorrere”. Molto si è discusso durante la seconda sessione su ‘Come preparare un progetto di qualità’. “Occorre presentare un lavoro che dimostri
praticamente di poter apportare giovamento in un’area al di fuori di quelle su cui le istituzioni agiscono normalmente”. Sul versante opposto, uno studio rileva che tra le Università italiane ad attirare di più il pubblico straniero, La Sapienza di Roma è al primo posto seguita dall’Alma Mater di Bologna – dati confermati dai rispettivi ospiti presenti, i docenti Katiuscia Cipri e Francesco Girotti – e a seguire l’Università degli Studi di Milano, di Padova e il Politecnico di Torino. L’evento si è concluso con una visita guidata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ha fatto parte dello staff di organizzazione “una studentessa belga in mobilità che ha lavorato con il gruppo di Archeologia sotto la supervisione della prof.ssa Carla Pepe”, docente referente per l’Erasmus alla Facoltà di
Lettere. Questo a testimonianza del fatto che “non sussiste nessuna distinzione di sorta tra gli studenti nostrani e quelli Erasmus nell’ambito del programma ordinario didattico e dei tirocini”.
I tirocini per gli incoming
dai colleghi dell’Agenzia Esecutiva Europea (EACEA), Despina Christadon e Giordana Bruno, e inoltre dal personale degli Uffici Nazionali Erasmus+ di Georgia, Palestina e Albania, i quali hanno sottolineato le priorità regionali e gli sviluppi più recenti nel Mediterraneo meridionale e nei Balcani occidentali. “Un’occasione per fornire una panoramica dettagliata sulle molteplici azioni del Programma Erasmus+, quali i Titoli di Master congiunti Erasmus Mundus, la Mobilità internazionale per crediti e quella studentesca con un’attenzione particolare all’accreditamento dei consorzi, i progetti di Capacity Building e ancora i partenariati strategici”, illustra la prof.ssa Francesca Russo, Delegata di Ateneo per l’Erasmus. “Un Programma con una storia forte e autonoma, che dal 1987 ha collaborato a costruire le radici dell’Europa moderna, dando a tutti la possibilità di sentirsi davvero cittadini europei”. Di Unione Europea si sente parlare ogni giorno, tuttavia “spesso percepiamo le istituzioni come qualcosa
che non fa parte della nostra vita e non sempre ne diamo un giudizio positivo. Invece, la possibilità di promuovere scambi internazionali e andare a studiare in altro un Ateneo con costi ridotti costituisce un’opportunità esemplare per consentire ai ragazzi di mettere in pratica il proprio diritto di cittadinanza”.
Mobilità studentesca, l’Italia al quarto posto in Europa
I dati ufficiali della partecipazione registrata al progetto, resi noti durante l’incontro, confermano difatti l’Italia nella top five dei Paesi, sia per numero di studenti in partenza (al quarto posto dopo Spagna, Germania e Francia) che, viceversa, per l’accoglienza di oltre 20 mila studenti incoming che prediligono il Bel Paese per svolgere esperienze
di studio o tirocinio. Il budget messo a disposizione per l’anno 2017/2018 è di oltre 13 milioni di euro in virtù dell’integrazione di Paesi partner dell’area africana, caraibica e pacifica (Iran, Iraq e Yemen i primi nomi). “Erasmus e Internazionalizzazione vanno di pari passo. Più accordi significano maggiore possibilità di muoversi. Mentre, però, gli accordi europei sono ipso facto finanziati, nelle azioni oltre questo continente bisogna strutturare un progetto specifico, convincere l’Agenzia Nazionale a stanziare i fondi e poi concorrere”. Molto si è discusso durante la seconda sessione su ‘Come preparare un progetto di qualità’. “Occorre presentare un lavoro che dimostri
praticamente di poter apportare giovamento in un’area al di fuori di quelle su cui le istituzioni agiscono normalmente”. Sul versante opposto, uno studio rileva che tra le Università italiane ad attirare di più il pubblico straniero, La Sapienza di Roma è al primo posto seguita dall’Alma Mater di Bologna – dati confermati dai rispettivi ospiti presenti, i docenti Katiuscia Cipri e Francesco Girotti – e a seguire l’Università degli Studi di Milano, di Padova e il Politecnico di Torino. L’evento si è concluso con una visita guidata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ha fatto parte dello staff di organizzazione “una studentessa belga in mobilità che ha lavorato con il gruppo di Archeologia sotto la supervisione della prof.ssa Carla Pepe”, docente referente per l’Erasmus alla Facoltà di
Lettere. Questo a testimonianza del fatto che “non sussiste nessuna distinzione di sorta tra gli studenti nostrani e quelli Erasmus nell’ambito del programma ordinario didattico e dei tirocini”.
I tirocini per gli incoming
Xavi, per tesi undocumentario su Napoli
Molte le esperienze di successo e grande soddisfazione negli ultimi anni legate all’accoglienza degli incoming. Tra cui, il laboratorio Radio Days, diretto dal dott. Antonio D’Amore, che si rivolge agli studenti di Scienze della Comunicazione e accoglie prontamente i giovani ‘erasmiani’ interessati al mondo radiofonico, i quali “collaborano e
conducono trasmissioni insieme per dare alla radio una prospettiva ‘europea’ in tutti i sensi”. È il caso di Xavi Bosch, “studente catalano qui in scambio l’anno scorso, che sostiene di aver imparato il mestiere da noi. Per la sua tesi di laurea ha realizzato un documentario su Napoli, che è poi stato esibito al Museo d’arte Contemporanea di
Barcellona”. Attualmente, la studentessa Gitte sembra procedere nello stesso verso, prossima alla conduzione di un programma in dirittura d’arrivo. Insieme a lei, circa 40 gli stranieri che al momento studiano al Suor Orsola. “Un’altra ventina arriverà nel secondo semestre. Ma ho già firmato molti prolungamenti, il che mi fa molto piacere perché voler proseguire è un sintomo del fatto che si sono trovati bene da noi”. Un’ulteriore occasione per fare pratica da tirocinante è offerta dallo stesso Ufficio Erasmus. “L’anno scorso abbiamo avuto uno studente polacco e due studentesse, una spagnola e l’altra olandese. Quest’ultima, per esempio, ha aiutato un’associazione di volontariato di Scampia fornendo supporto nell’ambito della comunicazione, migliorandone il sito e nel fund raising”. Analogamente, “sono sempre accolti, quando c’è richiesta, coloro che intendono fare esperienza nel settore dell’educazione primaria. Quest’attività, che vede impegnato in prima linea il Rettore, è coordinata dalla prof.ssa Clelia Castellano, la quale punta fortemente sull’apprendimento del multilinguismo. E nel momento in cui si ha a che fare con la didattica di lingue straniere sono sempre benvenuti gli studenti Erasmus”. Inoltre, altrettanto numerosi gli esiti positivi dei tirocini svolti presso la Scuola per la Conservazione e il Restauro di Beni Culturali guidati dal prof. Giovanni Coppola. E, ultima ma non meno importante, la Scuola di Cinema e televisione. A tal proposito, “poiché abbiamo un Master cinematografico – gestito dal produttore Nicola Giuliano – è stato recentemente siglato un accordo con l’Università francese Sorbonne Nouvelle e spero che ci mandino presto studenti Erasmus. Siamo sempre pronti a riceverli e anche da parte degli altri docenti c’è grande disponibilità nell’approvazione delle pratiche di tirocinio e non solo. Qui la porta è sempre aperta”, conclude la prof.ssa Russo.
Sabrina Sabatino
Molte le esperienze di successo e grande soddisfazione negli ultimi anni legate all’accoglienza degli incoming. Tra cui, il laboratorio Radio Days, diretto dal dott. Antonio D’Amore, che si rivolge agli studenti di Scienze della Comunicazione e accoglie prontamente i giovani ‘erasmiani’ interessati al mondo radiofonico, i quali “collaborano e
conducono trasmissioni insieme per dare alla radio una prospettiva ‘europea’ in tutti i sensi”. È il caso di Xavi Bosch, “studente catalano qui in scambio l’anno scorso, che sostiene di aver imparato il mestiere da noi. Per la sua tesi di laurea ha realizzato un documentario su Napoli, che è poi stato esibito al Museo d’arte Contemporanea di
Barcellona”. Attualmente, la studentessa Gitte sembra procedere nello stesso verso, prossima alla conduzione di un programma in dirittura d’arrivo. Insieme a lei, circa 40 gli stranieri che al momento studiano al Suor Orsola. “Un’altra ventina arriverà nel secondo semestre. Ma ho già firmato molti prolungamenti, il che mi fa molto piacere perché voler proseguire è un sintomo del fatto che si sono trovati bene da noi”. Un’ulteriore occasione per fare pratica da tirocinante è offerta dallo stesso Ufficio Erasmus. “L’anno scorso abbiamo avuto uno studente polacco e due studentesse, una spagnola e l’altra olandese. Quest’ultima, per esempio, ha aiutato un’associazione di volontariato di Scampia fornendo supporto nell’ambito della comunicazione, migliorandone il sito e nel fund raising”. Analogamente, “sono sempre accolti, quando c’è richiesta, coloro che intendono fare esperienza nel settore dell’educazione primaria. Quest’attività, che vede impegnato in prima linea il Rettore, è coordinata dalla prof.ssa Clelia Castellano, la quale punta fortemente sull’apprendimento del multilinguismo. E nel momento in cui si ha a che fare con la didattica di lingue straniere sono sempre benvenuti gli studenti Erasmus”. Inoltre, altrettanto numerosi gli esiti positivi dei tirocini svolti presso la Scuola per la Conservazione e il Restauro di Beni Culturali guidati dal prof. Giovanni Coppola. E, ultima ma non meno importante, la Scuola di Cinema e televisione. A tal proposito, “poiché abbiamo un Master cinematografico – gestito dal produttore Nicola Giuliano – è stato recentemente siglato un accordo con l’Università francese Sorbonne Nouvelle e spero che ci mandino presto studenti Erasmus. Siamo sempre pronti a riceverli e anche da parte degli altri docenti c’è grande disponibilità nell’approvazione delle pratiche di tirocinio e non solo. Qui la porta è sempre aperta”, conclude la prof.ssa Russo.
Sabrina Sabatino