Esami a go-go in Facoltà

Primo banco di prova per le matricole. Sono cominciati gli esami. A gennaio, pochi i temerari che hanno sfidato la sorte. Lo scarso tempo disponibile per ripetere (i corsi si sono conclusi a ridosso delle vacanze natalizie) e la paura di essere bocciati per poi ripetere l’esame non prima di marzo hanno dissuaso gli indecisi. “L’impatto tra fine corso ed inizio esami è stato molto duro – commenta Ylenia Giugno – L’ultima lezione si è  tenuta qualche giorno prima di Natale e al rientro dalle vacanze le prime prove. Per una matricola la gestione del tempo è difficile. Si va avanti temporeggiando. Non a caso, agli esami di Costituzionale si sono presentati solo una trentina di persone”. In realtà il numero dei candidati alla seduta di Diritto Costituzionale del prof. Vincenzo Cocozza non è così esiguo, a latitare sono soprattutto gli studenti alle prime armi. “Sono qui per mettermi in gioco – dichiara Flavio Iannuzzi – perché procrastinare l’esame mi farebbe solo perdere tempo. E il tempo, al primo anno, è l’unico alleato. Gli appelli delle altre discipline, poi, sono molto vicine tra loro. Se si salta gennaio, si rischia di cominciare il prossimo semestre con almeno una materia da recuperare. Oggi ho deciso di rischiare, mal che vada riproverò a marzo”. La seduta scorre lenta. C’è tensione. E i primi bocciati. “Sono molto delusa – dice Marilena, studentessa al primo esame – Ho studiato assiduamente perché non volevo fare una brutta figura. Purtroppo, la cattedra è molto esigente e saper recitare gli articoli della Costituzione non basta. Occorre una buona capacità di collegamento per articolare un discorso omogeneo. Il professore mi ha consigliato di ritornare a marzo, con una preparazione meno dispersiva”. Stesso discorso per Nunzio, bocciato dopo un colloquio abbastanza breve. “Fin dalla terza domanda, l’assistente mi ha fatto notare alcune lacune, mancanze dovute ad una preparazione frammentaria. In quest’esame occorre avere una visione d’insieme, non si può spiegare un Istituto se non si conosce l’argomento in generale. Questa battuta d’arresto non ci voleva, sarò costretto a rimandare i miei propositi: darò solo due esami anziché tre”. Scenario simile agli esami di Diritto Costituzionale del prof. Sandro Staiano. La difficoltà nell’esposizione sembra essere il nervo scoperto delle matricole. “La prova non è andata molto bene – dice Chiara Nostromo – Ho accettato 22 solo perché alcuni miei amici non ce l’hanno fatta. Quando studi per tanti mesi, l’entusiasmo ti contagia e credi di essere preparato. Poi arrivi all’esame e le domande molto specifiche ti fanno vacillare. In alcuni tratti sono stata dispersiva, il professore ha chiarito che occorre essere precisi e dettagliati quando si discerne di un argomento”. “La mia bocciatura è dovuta ad una mancanza di precisione – incalza Giacomo – Ad esempio non ho memorizzato gli articoli più importanti e, a quanto pare, questa cosa fa differenza. Purtroppo non posso ritornare a febbraio, così a marzo dovrò dividermi fra più discipline. Sarà davvero dura”. Il 28 di Melania riaccende la speranza. “Ho studiato fin dal primo giorno di lezione, senza mai fermarmi. Non ho particolari consigli da fornire: per me è stato fondamentale schematizzare alla fine del programma. In questo modo, la ripetizione diventa più veloce e i collegamenti si visualizzano”. Agli esami di Istituzioni di diritto romano del prof. Settimio Di Salvo sono i voti bassi a creare scompiglio e preoccupazione. “Ho scelto di affrontare questa disciplina perché mi sembrava una via di mezzo fra Storia e Costituzionale – afferma Lorenzo Sambuca -, un modo soft per affrontare i meccanismi universitari, di cui non sono ancora a conoscenza. La rigidità dei voti verso il basso mi ha sorpreso. Ho rifiutato 21, non mi va di cominciare la mia carriera da studente con una delusione. In realtà, credevo che una preparazione media potesse bastare, questa cattedra invece richiede una precisione estrema quando si va ad esporre di Istituti giuridici del diritto privato romano”. “Il mio 24 è espressione di una preparazione sufficiente ma non eccellente – dichiara Fatima – Consiglio a chi darà l’esame nei prossimi mesi di preparare uno schema temporale in cui collocare gli argomenti portanti. In questo modo  non si fa confusione e in sede d’esame i collegamenti richiesti sono più facili da trovare”. Voti più alti e bocciature meno frequenti agli esami di Istituzioni di diritto romano, cattedra del prof. Antonio Palma. “Siamo qui per farci un’idea dell’esame, perché tra venti giorni tocca a noi – dicono Isabella e Mario – Abbiamo deciso di saltare l’appello di gennaio per aver più tempo per ripetere. Assistere agli esami ci ha fatto comprendere che nel colloquio orale conta essere precisi e diretti”. Arriva il primo 30 della giornata, è quello di Paola. “Non me l’aspettavo, almeno non al primo esame – commenta – Ho trovato un ottimo metodo di studio: sottolineo e poi ripeto a voce alta, così riesco ad articolare un discorso esaustivo. A marzo darò Costituzionale che trovo di gran lunga più complesso ma, sinceramente, più interessante”. Colloqui più tranquilli a Storia del diritto romano, cattedra del prof. Tullio Spagnuolo Vigorita. “Non ci sono stati molti bocciati ma qualche invito a ritornare da parte del docente, il quale non ama attribuire voti appena sufficienti e consiglia di risostenere la prova — dice Carmen Fascelli – Anche per me è stato così, ero un po’ insicura sulla parte speciale e per non accontentarmi di un voto basso ritornerò al prossimo appello”. E’ andata decisamente meglio per Giovanna: un bel 27 sul libretto. Racconta: “a differenza dei miei colleghi, ho optato per l’esame più semplice, in modo da riportare un risultato sicuro. Credo che nella prima sessione sostenere tre discipline sia un’utopia. Per ora mi godo questo successo. Poi, a marzo, affronterò Costituzionale”. 
Susy Lubrano
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