Esami su esami si susseguono, per gli studenti di Giurisprudenza non c’è tempo libero. “In questo periodo non è permesso pensare a qualcosa che non sia lo studio – afferma Giuditta Nardi, studentessa all’ultimo anno – Oggi sono in Dipartimento per assistere agli esami di Procedura Civile, altrimenti sarei a casa a studiare, come faccio da due mesi. Sono in ansia come se dovessi sostenere la prova, sarà che non mi va di vedere visi tristi, la solita orda di bocciati, e deprimermi”. Agli esami di Procedura Civile, prof Angelo Scala, di facce sorridenti, però, ce ne sono poche. Studenti chini sui manuali, sguardi persi nel vuoto e una tensione che si taglia con il coltello. “Facevo meglio a restarmene a casa – commenta Stefania Massa, studentessa al V anno – Fra un mese toccherà a me. Percepire il clima di questa stanza non fa bene alla mia salute mentale. Purtroppo, provengo da una bocciatura. Se a marzo non dovesse andare bene, mi giocherò l‘opportunità di laurearmi a luglio e saranno guai”. “Ciò che più mi spaventa – spiega Ernesto Menna – non è la bocciatura, quella l’ho messa in conto, per questa disciplina mi sembra il minimo. Mi terrorizza maggiormente la rotazione della cattedra a giugno. Significherebbe trovarsi con un nuovo docente, nuovi manuali e un inizio percorso demoralizzante. Spero di uscire vittorioso da questa battaglia”. I primi studenti chiamati salgono in cattedra, con il passare delle ore la ‘battaglia’ sembra terminare in pareggio. “In linea di massima – racconta Fabrizio Ranieri – il numero dei bocciati è stato proporzionale a quello dei promossi. Non che fossimo in molti stamattina, il pienone ci sarà a marzo, ma non possiamo lamentarci. Diciamo che la ‘strage’ è stata perpetuata a metà e chi come me ne è uscito vittorioso, ha da festeggiare”. “Le esperienze sono sempre soggettive – commenta Daniela Zuccaro – la mia è stata pessima. Poche domande molto precise e tecniche e l’invito a ritornare. Mi aspettavo che mi dessero la possibilità di andare avanti, di argomentare tramite ragionamento, invece per Procedura le nozioni o le sai a manetta o sei tagliato fuori”. Pensiero condiviso da Mario, studente all’ultima prova: “Sono nauseato dai racconti di ragazzi che tentano il tutto per tutto e poi rimandano la laurea per quest’esame. Sono nel gruppo ‘ritenta sarai più fortunato’ da quasi un anno e – fa notare lo studente – nonostante mi fossi impegnato tanto, oggi sono stato bocciato per la seconda volta. A questo punto sto pensando di prendermi una pausa e concentrare i miei sforzi altrove. Ho bisogno di tempo per sedimentare questa ulteriore sconfitta”. Il gruppo di Mario è un club molto frequentato. “Sono uno studente del vecchio ordinamento – afferma un ragazzo che preferisce restare anonimo – Oggi, a distanza di 4 anni, ho ripetuto Procedura e sono stato promosso con 23. In questo lasso di tempo sono stato bocciato tre volte, poi ho preferito prendermi un anno sabbatico e ritornare successivamente”. La pausa ha aiutato a lenire vecchi rancori: “Ero arrabbiato con tutti, l’università non ha saputo guidarmi nel mio momento di difficoltà, non riuscivo a recuperare la stima nei miei confronti. Poi, con il tempo, ho capito che è fondamentale anche lo spirito con cui si affrontano le cose. Oggi ero sereno ed è andata bene, ma pochi mesi fa tremavo letteralmente dalla paura”. “L’esame è difficile, lungo e complesso – sottolinea Francesca Pipone – ma con uno studio di quattro mesi, la frequenza del ricevimento e tanta buona volontà si supera. Forse sono stata fortunata, ma ero tranquilla perché sapevo di essere preparata. Consiglio ai miei colleghi di provare solo se si è sicuri, le domande sono molto tecniche e con una preparazione superficiale si rischia di finire nel girone dei bocciati”.
Qualche nota negativa arriva dagli esami di Diritto Penale, prof. Sergio Moccia. “Cattedra alquanto ostica – sostiene Sabrina Amato, studentessa al IV anno – Esigente e minuziosa, in poche domande si toccano molti argomenti, passando da un ragionamento all’altro. Più che essere preparati, occorre avere una buona elasticità mentale. Pensavo di essere ad un buon livello, il docente invece ha ribaltato completamente la mia autovalutazione”. “Sono venuta a vedere che aria tira – rivela Antonietta Zora – Sto preparando l’esame, ma non so se mi convenga darlo a marzo o aspettare che ruoti la cattedra. In fin dei conti gli argomenti sono gli stessi e vorrei evitare una bocciatura. Alla fine di questa giornata tirerò le somme e prenderò una decisione”. Il numero dei bocciati è rilevante, ma c’è una gran fetta di studenti entusiasta del docente. “Ho seguito il corso e ho amato le lezioni del prof. Moccia – dice Giada Palumbo – Il docente ha un modo particolare di spiegare il diritto penale. Di certo, vuole ricevere molto durante l’esposizione, ma vale la pena seguirlo. Ho superato la prova brillantemente perché ho studiato durante il corso senza sforzi particolari”.
Commenti positivi che rincuorano gli studenti arrivano dalla cattedra di Storia del diritto medioevale e moderno, prof.ssa Cristina Vano. “Ce ne fossero di esami così a Giurisprudenza – esclama Ludovica Baia – Semplice, scorrevole e di facile preparazione. Cosa desiderare di più! Anche se a tratti lo studio è un po’ noioso, è bello occuparsi di qualcosa di diverso dal diritto. Sono soddisfatta dell’andamento della prova, oggi la mia media ha subito un’impennata verso l’alto”. “Ho deciso di dedicare la sessione straordinaria ad esami più facili – spiega Mauro Carannante – Dopo Filosofia, ho sostenuto Storia medioevale ed è andata bene. A marzo mi attende un complementare, ogni tanto occorre studiare per fare numero ed alzare la media, soprattutto in una sessione così ricca. Questa strategia fa bene allo spirito, all’autostima e al percorso universitario in genere”.
Qualche nota negativa arriva dagli esami di Diritto Penale, prof. Sergio Moccia. “Cattedra alquanto ostica – sostiene Sabrina Amato, studentessa al IV anno – Esigente e minuziosa, in poche domande si toccano molti argomenti, passando da un ragionamento all’altro. Più che essere preparati, occorre avere una buona elasticità mentale. Pensavo di essere ad un buon livello, il docente invece ha ribaltato completamente la mia autovalutazione”. “Sono venuta a vedere che aria tira – rivela Antonietta Zora – Sto preparando l’esame, ma non so se mi convenga darlo a marzo o aspettare che ruoti la cattedra. In fin dei conti gli argomenti sono gli stessi e vorrei evitare una bocciatura. Alla fine di questa giornata tirerò le somme e prenderò una decisione”. Il numero dei bocciati è rilevante, ma c’è una gran fetta di studenti entusiasta del docente. “Ho seguito il corso e ho amato le lezioni del prof. Moccia – dice Giada Palumbo – Il docente ha un modo particolare di spiegare il diritto penale. Di certo, vuole ricevere molto durante l’esposizione, ma vale la pena seguirlo. Ho superato la prova brillantemente perché ho studiato durante il corso senza sforzi particolari”.
Commenti positivi che rincuorano gli studenti arrivano dalla cattedra di Storia del diritto medioevale e moderno, prof.ssa Cristina Vano. “Ce ne fossero di esami così a Giurisprudenza – esclama Ludovica Baia – Semplice, scorrevole e di facile preparazione. Cosa desiderare di più! Anche se a tratti lo studio è un po’ noioso, è bello occuparsi di qualcosa di diverso dal diritto. Sono soddisfatta dell’andamento della prova, oggi la mia media ha subito un’impennata verso l’alto”. “Ho deciso di dedicare la sessione straordinaria ad esami più facili – spiega Mauro Carannante – Dopo Filosofia, ho sostenuto Storia medioevale ed è andata bene. A marzo mi attende un complementare, ogni tanto occorre studiare per fare numero ed alzare la media, soprattutto in una sessione così ricca. Questa strategia fa bene allo spirito, all’autostima e al percorso universitario in genere”.