Escursioni didattiche annullate, biblioteca chiusa di pomeriggio

“Cattedra di Produzioni Animali. Sono spiacente di comunicare che le gite di istruzione programmate per l’11 e per il 25 gennaio 2007 non potranno essere effettuate in quanto la Presidenza non ha ancora ottenuto dall’Ateneo i fondi necessari al nolo dei pullman. Il titolare, prof. Aldo Bordi”. L’avviso, affisso in una bacheca della Facoltà, lascia un po’ perplessi. Ad Agraria gite ed escursioni didattiche si sono sempre svolte. Siti di interesse scientifico, aziende agricole ed alimentari, fiere agroalimentari. Oggi i docenti e gli studenti che intendono continuare a realizzare attività di questo tipo stanno imparando ad organizzarsi autonomamente, visto che le difficoltà economiche in cui versa l’ateneo hanno finito con l’incidere anche sulla vita quotidiana degli universitari. “Non dovrei dirlo, ma i ragazzi stanno mettendo mano alle loro tasche per poter svolgere le escursioni didattiche- dice amareggiato il Preside Alessandro Santini- i tagli ai fondi per l’università hanno portato pure  a questo”. Anche Agraria, dunque, che tante volte abbiamo definito oasi felice per la sua grande vivibilità, comincia a risentire fortemente della riduzione di risorse disponibili. “La situazione sta diventando drammatica – afferma il prof. Santini- non parliamo dei fondi per la ricerca, che docenti e ricercatori riescono comunque a trovare quando hanno validi progetti da portare avanti. Parliamo dei fondi per il funzionamento generale della facoltà. Tra poco si arriverà a non poter garantire la pulizia. Diventa difficile sostenere le spese per il riscaldamento, la corrente, l’acqua, il telefono. Mancano i soldi per sostituire i calcolatori che stanno invecchiando, e lo stesso vale per gli ausili informatici alla didattica, che diventano obsoleti velocemente. Tutto questo si traduce in un ridimensionamento dei servizi per gli studenti”. Uno dei servizi già duramente colpiti è quello bibliotecario. Nell’ultimo periodo la biblioteca di Agraria ha visto dirottato gran parte del suo personale verso altre strutture dell’ateneo. Il Preside precisa che si tratta di “uno stillicidio che va avanti in realtà da 3 o 4 anni”, il cui risultato è stata la recente chiusura al pubblico in orario pomeridiano. “Non era mai avvenuto prima d’ora che la nostra biblioteca non potesse garantire l’apertura al pomeriggio”, afferma il Preside. 
Mensa, gare deserte per il servizio catering 
Le difficoltà attuali si sommano a disservizi consolidati nel tempo come l’assenza di una mensa universitaria che consenta agli studenti di usufruire di un punto ristoro che sia anche luogo di socializzazione. La Facoltà aveva una mensa che offriva un servizio di ottima qualità, e che è stata chiusa per problemi di agibilità e messa a norma dell’edificio di cui faceva parte, una residenza universitaria. Si è pensato, poco più di due anni fa, di ripristinare il servizio ristorazione rivolgendosi a una ditta di catering, sfruttando lo spazio delle cucine e l’area di accoglienza per i ragazzi. Ateneapoli ha annunciato più di una volta l’imminente inaugurazione della mensa di nuova concezione, poiché erano stati completati i lavori di ristrutturazione e di pulizia dei locali, e si era anche proceduto ad espletare la gara di appalto per l’aggiudicazione del servizio di catering. Qualcosa però non ha funzionato e a tutt’oggi la mensa è chiusa. I ragazzi continuano a mangiare nei prati quando c’è il sole e fa caldo, in bar e pizzerie quando le condizioni climatiche non sono miti. “La competenza in materia di mense e residenze spetta all’Adisu – spiega il prof. Santini- La motivazione ufficiale che ci è stata fornita sulla mancata riapertura della mensa, per la cui ristrutturazione sono stati spesi soldi, dice che ben due gare sono andate a vuoto perché le ditte vincitrici hanno poi rinunciato all’appalto. Abbiamo avanzato sollecitazioni, ma è rimasto tutto fermo. Il disagio per gli studenti è forte, perché molti sono fuori sede e per mangiare si devono arrangiare”. 
Un volume sui Musei 
della Facoltà
Questo inizio 2007 porta però anche una novità importante per la Facoltà. Sta per essere definitivamente chiuso l’accordo che sancisce la delocalizzazione di alcuni laboratori e corsi di livello superiore nel territorio di Ercolano, presso le ex officine Fiore. Su una superficie di 20.000 metri quadrati sorgerà un polo scientifico di cui faranno parte anche alcune strutture del CNR. I lavori di realizzazione delle nuove strutture, che prevedono l’abbattimento di parte degli edifici esistenti nell’area, dureranno circa due anni. “La Facoltà resta a Portici, questo lo si deve sottolineare- tiene a precisare il Preside- ad Ercolano (si tratta comunque di una zona al confine con il territorio porticese, molto vicina al sito borbonico dove ha sede la facoltà, ndr) si svolgeranno i dottorati e le specialistiche e vi troveranno posto laboratori che non potevano più essere ospitati dal Palazzo Reale”. Al piano nobile della Reggia verrà allestito il Museo ercolanense e sono già partiti i cantieri curati dalla Sovrintendenza ai beni culturali per il restauro della facciata lato mare del palazzo. Al secondo piano permarrà l’Istituto di Economia, mentre continueranno ad essere a disposizione della facoltà alcuni edifici situati nel parco reale. L’intera attività didattica verrà concentrata nel plesso Mascabruno, dove già attualmente si svolgono numerosi corsi. Il prof. Santini ricorda che l’allestimento del nuovo museo potrà rappresentare una bella occasione per far conoscere al pubblico le ricchezze scientifico-museali della Facoltà (raccolte entomologiche, botaniche, macchine agricole, museo di storia dell’agricoltura). “La Reggia diventerà un’attrazione culturale e noi vogliamo esserci: abbiamo delle collezioni bellissime e poco conosciute”, dice. Non a caso è in corso di stampa un volume sui musei presenti nella Facoltà, che illustra l’enorme patrimonio raccolto in 150 anni di storia. 
Sara Pepe
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