Creatività, capacità organizzativa e programmazione, sono i tre ingredienti immancabili nei project works che stanno realizzando gli studenti di Organizzazione degli eventi culturali (new entry della Triennale in Management delle Imprese Turistiche) tenuto dalla prof.ssa Luisa Varriale. Quattordici i gruppi che presenteranno i loro lavori, divisi tra mercoledì 18 e lunedì 23 dicembre.
“Il nuovo corso nasce per un’esigenza di approfondimento delle aree di specializzazione – precisa la docente – Nei miei insegnamenti invito sempre gli studenti, alla fine del percorso, a realizzare un progetto. In questo caso, devono scegliere un evento culturale, avvenuto o in corso di realizzazione, a Napoli o a livello nazionale o internazionale che dovranno analizzare in tutto il processo organizzativo e gestionale”. Ma possono anche “creare loro stessi un evento culturale seguendo le fasi di ideazione, pianificazione, esecuzione, valutazione”. Si lavora già in aula: “A fine lezione, lascio il tempo ai ragazzi di cominciare il lavoro. Dovranno presentare due prodotti: un power point con un massimo di venti slide e una relazione scritta in Word, che li abitua alla stesura della tesi. La cosa che mi ha colpito è che la maggior parte dei gruppi ha scelto di ideare da sé il proprio evento”. Quali sono le competenze che acquisiscono gli studenti mediante questi lavori? “Conoscenze in merito ai principi organizzativi e agli strumenti contestualizzati all’ambito degli eventi, competenze organizzative, comunicative e relazionali: quanto servirà per chi, un domani, volesse ricoprire l’incarico di event manager”. Al project work, gli studenti sono arrivati al termine di un percorso composto anche da “casi studio e simulazioni. Casi studio in cui hanno analizzato eventi culturali già realizzati e attività seminariali anche con le professoresse Maria Rosaria Napolitano, di Economia e gestione delle imprese, e Mariapina Trunfio, che si occupa di Marketing e comunicazione”.
Tanti gli eventi che gli studenti stanno progettando. Tra questi, il gruppo di Angela Reccia sta elaborando un evento culturale incentrato sull’arte, in particolare sulla corrente del cubismo, dedicato a bambini, famiglie e non vedenti. “Mi piacciono le mostre e frequento i musei. Se fossi una mamma porterei con me i miei figli, ma mi rendo conto che, per loro, questi eventi, così come sono organizzati, possono risultare poco interessanti”, così Angela racconta come le è nata questa idea. Il progetto consiste “nell’organizzazione di mostre, della tipologia classica con l’esposizione di opere di Pablo Picasso e anche di Salvador Dalì, e poi in attività più specifiche. Per i bambini abbiamo pensato a dei laboratori con una piattaforma digitale che permette di ricomporre un quadro come se fosse un puzzle. Un’altra attività: la realizzazione di opere con gessetti, tempere lavabili e altri materiali che possono utilizzare i bambini. Dovrebbero rappresentare cos’è Napoli per loro”. Poi la teatralizzazione delle opere: “Attori spiegherebbero i quadri coinvolgendo sia i bambini che i genitori”. Attenzione anche alla disabilità: “i non vedenti sono solitamente esclusi da questi eventi. Così ci stiamo informando su eventuali precedenti per verificare se c’è del personale specializzato in tal senso”. Le mostre e i laboratori, a cadenza mensile, “potrebbero svolgersi nella Reggia di Caserta. Naturalmente, questo è un progetto universitario che ci serve per trasformare la teoria in pratica”.
“Il nuovo corso nasce per un’esigenza di approfondimento delle aree di specializzazione – precisa la docente – Nei miei insegnamenti invito sempre gli studenti, alla fine del percorso, a realizzare un progetto. In questo caso, devono scegliere un evento culturale, avvenuto o in corso di realizzazione, a Napoli o a livello nazionale o internazionale che dovranno analizzare in tutto il processo organizzativo e gestionale”. Ma possono anche “creare loro stessi un evento culturale seguendo le fasi di ideazione, pianificazione, esecuzione, valutazione”. Si lavora già in aula: “A fine lezione, lascio il tempo ai ragazzi di cominciare il lavoro. Dovranno presentare due prodotti: un power point con un massimo di venti slide e una relazione scritta in Word, che li abitua alla stesura della tesi. La cosa che mi ha colpito è che la maggior parte dei gruppi ha scelto di ideare da sé il proprio evento”. Quali sono le competenze che acquisiscono gli studenti mediante questi lavori? “Conoscenze in merito ai principi organizzativi e agli strumenti contestualizzati all’ambito degli eventi, competenze organizzative, comunicative e relazionali: quanto servirà per chi, un domani, volesse ricoprire l’incarico di event manager”. Al project work, gli studenti sono arrivati al termine di un percorso composto anche da “casi studio e simulazioni. Casi studio in cui hanno analizzato eventi culturali già realizzati e attività seminariali anche con le professoresse Maria Rosaria Napolitano, di Economia e gestione delle imprese, e Mariapina Trunfio, che si occupa di Marketing e comunicazione”.
Tanti gli eventi che gli studenti stanno progettando. Tra questi, il gruppo di Angela Reccia sta elaborando un evento culturale incentrato sull’arte, in particolare sulla corrente del cubismo, dedicato a bambini, famiglie e non vedenti. “Mi piacciono le mostre e frequento i musei. Se fossi una mamma porterei con me i miei figli, ma mi rendo conto che, per loro, questi eventi, così come sono organizzati, possono risultare poco interessanti”, così Angela racconta come le è nata questa idea. Il progetto consiste “nell’organizzazione di mostre, della tipologia classica con l’esposizione di opere di Pablo Picasso e anche di Salvador Dalì, e poi in attività più specifiche. Per i bambini abbiamo pensato a dei laboratori con una piattaforma digitale che permette di ricomporre un quadro come se fosse un puzzle. Un’altra attività: la realizzazione di opere con gessetti, tempere lavabili e altri materiali che possono utilizzare i bambini. Dovrebbero rappresentare cos’è Napoli per loro”. Poi la teatralizzazione delle opere: “Attori spiegherebbero i quadri coinvolgendo sia i bambini che i genitori”. Attenzione anche alla disabilità: “i non vedenti sono solitamente esclusi da questi eventi. Così ci stiamo informando su eventuali precedenti per verificare se c’è del personale specializzato in tal senso”. Le mostre e i laboratori, a cadenza mensile, “potrebbero svolgersi nella Reggia di Caserta. Naturalmente, questo è un progetto universitario che ci serve per trasformare la teoria in pratica”.