Geologia verso Monte Sant’Angelo

“A fine marzo, salvo imprevisti, sarà completato il trasferimento nella nuova sede di Monte Sant’Angelo di tutto ciò che il Dipartimento di Scienze della Terra aveva negli edifici di via Mezzocannone 8”. Il prof. Domenico Calcaterra, da qualche mese Direttore del Dipartimento, fa il punto sul trasloco dalla casa storica ai locali di via Cinthia, dove, a regime, Scienze della Terra avrà un edificio di 4 piani suddiviso in due ali. “Inutile raccontare – prosegue – quanto complessa sia la fase in corso, perché è intuitivo. Si tratta di trasferire attrezzature didattiche, laboratori, arredi e, contemporaneamente, di minimizzare, nei limiti del possibile, i disagi per i docenti e, soprattutto, per gli studenti”. Ultimato il trasloco da Mezzocannone 8, la tappa successiva della operazione, la più impegnativa, riguarderà il trasferimento in via Cinthia di tutto ciò che ora è nella sede di San Marcellino, quella che ospita il grosso del Dipartimento. “Proprio per non infliggere ai nostri allievi complicazioni eccessive – prosegue il prof. Calcaterra – abbiamo deciso in Dipartimento che questa tappa del trasloco sarà effettuata a didattica ferma, in assenza di corsi. Significa che vorremmo provare ad effettuarla, ma i tempi sono piuttosto stretti, in estate, tra la conclusione delle lezioni del secondo semestre e l’avvio di quelle del primo semestre del prossimo anno accademico.
Qualora non fosse possibile, l’operazione sarà rimandata alla fine del primo semestre dell’anno accademico 2017/2018, quindi a gennaio e febbraio del prossimo anno solare. Sempre nell’ottica di non penalizzare eccessivamente i nostri allievi, si è deciso che i corsi del secondo semestre che sta per iniziare continueranno tutti a San Marcellino. Questa opzione ha richiesto uno sforzo di razionalizzazione degli spazi dei quali disponiamo in centro storico”. Nonostante queste precauzioni, studenti e docenti subiranno nelle prossime settimane alcuni disagi, legati al fatto che gran parte dei laboratori è già stato spostato in via Cinthia. “Questa situazione comporterà – ammette il prof. Calcaterra – l’esigenza di un certo pendolarismo. Peraltro, non avremmo potuto fare diversamente, perché posticipare il trasloco dei laboratori, che è ovviamente una operazione delicata e complessa, avrebbe ritardato moltissimo il completamento del trasferimento del Dipartimento a Monte Sant’Angelo”. Il trasloco è finanziato per la quasi totalità da fondi dell’Ateneo.
Veterinaria e Studi Umanistici negli spazi liberati
Il passaggio in via Cinthia di Scienze della Terra innescherà una serie di spostamenti. Al quarto piano di via Mezzocannone 8, è già in corso il trasferimento di una porzione di Veterinaria, a sua volta in grosse difficoltà dopo il crollo di una palazzina della sede storica nei pressi di via Foria, che risale a più di un annofa. A San Marcellino, poi, dovrebbero andare uffici, stanze ed aule del Dipartimento di Studi Umanistici. Si avvia, dunque, all’epilogo una vicenda, quella dello sbarco di Geologia a Fuorigrotta, della quale si discute da tempo e che ha suscitatonon poche resistenze tra i docenti e gli amministrativi, legate in parte all’affetto nei confronti di spazi che ospitano da decenni gli studiosi della terra, ed in parte alle perplessità determinatedalla non facilissima raggiungibilità del complesso universitariodi via Cinthia. “La speranza – prosegue Calcaterra – è che entri in funzione in tempi ragionevoli la bretella di collegamento tra Cumana e Circumflegrea, che garantirebbe di raggiungere su ferro il Complesso. È, inoltre, auspicabile il potenziamento della navetta dell’Anm, che parte da Piazzale Tecchio e raggiunge via Cinthia ed alla quale l’Ateneo contribuisce con un finanziamento a
favore dell’Azienda napoletana mobilità”. Al netto delle preoccupazioni connesse ai mezzi di trasporto, peraltro, il docente ribadisce di essere convinto che il passaggio di Scienze Geologiche a Fuorigrotta sarà un ottimo affare per gli studenti e per i docenti. Motiva così la sua posizione: “Avremo laboratori ed aule tutti nostri e potremo gestire la didatticasenza più doverci appoggiare agli aulari comuni. Non è poco. La nuovasede, inoltre, garantisce spazi molto più idonei di quelli del centro storico per i laboratori, che sonoparte essenziale di un Corso di studi in Scienze della Terra”. Non è solo la questione del trasloco, peraltro, che tiene banco in questi giorni a Scienze della Terra: “Aspettiamo di conoscere con impazienza – dice il Direttore – i risultati della Valutazione della Ricerca. Daessi, infatti, dipenderanno finanziamenti e possibilità di reclutare nuovi docenti. Attualmente siamo 53, un bel numero, ma nei prossimi tre o quattro anni andranno in pensione tra i 15 ed i 20 colleghi. Se non si programma da ora una strategia per rimpiazzarli, che naturalmente presuppone in primis la disponibilità di risorse, ci troveremo con buchi in organico tra qualche anno”.
Fabrizio Geremicca
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