“Il primo giorno di scuola” di Giurisprudenza alla SUN: così è stato efficacemente riassunto da un docente il senso dell’iniziativa svoltasi all’Aulario di Santa Maria Capua Vetere la mattina del 10 settembre. Un incontro con le matricole per dare il benvenuto ed illustrare nel dettaglio ciò che il Dipartimento offre ai suoi iscritti, con un particolare focus sui cambiamenti introdotti quest’anno nell’offerta formativa.
Ad accogliere gli studenti il prof. Gian Paolo Califano, Direttore del Dipartimento, che ha fornito qualche informazione sulla storia ormai ventennale di Giurisprudenza a Santa Maria Capua Vetere. “L’unica cosa che mancava era differenziare l’offerta formativa dagli altri Atenei”, e parla al passato, perché un’offerta formativa differenziata e variegata è proprio ciò che oggi viene proposta. Il ragionamento di Califano è stringente: purtroppo nell’Università italiana abbiamo spesso assistito ad un proliferare di cattedre e di programmi, con l’obiettivo non tanto di favorire gli studenti quanto di dare una mano a chi nell’Università ci lavora. È questa la tendenza che Giurisprudenza ha provato ad invertire, accorpando e razionalizzando il ventaglio di esami necessari a conseguire la laurea, ma moltiplicando le cattedre per ciascun insegnamento, con lo scopo di suddividere gli studenti in gruppi e di abbassare il numero di studenti per classe. Inoltre sono stati ricalcolati i crediti per ogni insegnamento, verificando che la quantità di studio di ogni esame fosse proporzionale al numero di crediti formativi ad esso associati. “Il senso di questo sforzo collettivo – ha detto il prof. Califano – è quello di proporvi un’offerta formativa sempre più professionalizzante. Abbiamo introdotto tra gli esami anche dei moduli pratici, dove gli studenti saranno impegnati nella simulazione di processi penali e civili”.
Un Dipartimento che si veste a nuovo, insomma, e che non sottovaluta affatto il profilo internazionale. Il Direttore, infatti, ha ricordato quanto sia fondamentale un’esperienza all’estero per il proprio percorso di studi, esperienze che per Giurisprudenza della SUN si possono concretizzare grazie ai numerosi accordi di scambi Erasmus. La cosa è vera anche per i docenti, tanto che Califano ricorda che sono molti i professori del Dipartimento ospitati per un periodo in importanti Università del mondo, come la Sorbonne di Parigi o l’Università di Yale, in America. E la ricerca è un altro fattore di cui il Dipartimento va fiero: “Secondo le statistiche ufficiali abbiamo una migliore e più ampia produzione scientifica rispetto alla Federico II, anche se a Napoli hanno una tradizione secolare rispetto a noi”.
Hanno preso poi la parola alcuni giovani ex-studenti, tra cui la prof.ssa Valeria Nuzzo che attualmente insegna proprio nel Dipartimento. L’aspetto più importante che emerge dalle loro esperienze è forse ciò che spesso determina anche la scelta di studiare alla SUN, ovvero il rapporto diretto tra studenti e docenti. La cosa avviene in maniera quasi naturale, dato che si parla di un Ateneo dai numeri più piccoli rispetto ad altri, ma il consiglio qui è di saper sfruttare l’occasione, cercando il confronto diretto con i professori ogni volta che esso è possibile. Sfruttare l’occasione, per la prof.ssa Nuzzo, significa anche partecipare ai tanti incontri di studio promossi. Studiare e lavorare in un territorio così difficile, infatti, può riservare anche delle speciali opportunità, specie se la materia di cui ci si occupa è quella stessa legge necessaria a determinare i confini del concetto di “legalità”. Ecco allora che, come ricorda il prof. Califano, numerosi sono stati gli eventi che hanno visto la partecipazione di importanti personalità e istituzioni, come il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, o il Presidente del Senato Pietro Grasso.
Ai professori Fulvio Corso e Andrea Patroni Griffi è toccato il compito di presentare nel dettaglio i Corsi di studio di cui sono Presidenti, rispettivamente la Magistrale in Giurisprudenza (il percorso quinquennale) e Scienze dei servizi giuridici (tre anni). “Riduzione” e “compattamento”, come si è già detto, le parole chiave nel primo caso, mentre la caratteristica del percorso Triennale è una tripartizione in curricula, ovvero il percorso piano istituzionale, quello per assistente notarile e un ultimo curriculum chiamato Scienze delle investigazioni e della sicurezza.
Sul percorso di assistente notarile ha aggiunto qualche parola il prof. Raffaele Santoro, anche lui ex studente del Dipartimento, che ha specificato come esso sia stato pensato per rispondere in maniera precisa ad alcune esigenze del mondo del lavoro, in particolare per preparare in maniera specifica, e con un occhio all’aspetto pratico, alle figure professionali necessarie nei vari studi notarili. In generale, tutti e tre i percorsi di studio triennali sono pensati per formare profili professionali molto definiti, in grado di immettersi nel mercato del lavoro semplicemente con una Laurea Triennale. Ciò non toglie che il Dipartimento abbia predisposto la possibilità di iscriversi, al termine del corso di studi in Scienze dei servizi giuridici, direttamente al quarto anno del percorso magistrale, con la necessità di integrare solo alcune materie.
Il percorso quinquennale resta però sempre il più gettonato. Nicoletta, 18 anni, di Caserta, ha le idee chiare in merito: “Il Corso Triennale è molto specifico ed indirizzato verso il mondo del lavoro, ma è necessario fare già una scelta professionale adesso. Con la Laurea Magistrale si hanno molte più opportunità”. Riguardo i cambiamenti nell’offerta formativa: “La cosa davvero positiva è la suddivisione in gruppi, perché il rapporto diretto è una cosa importante”. Dello stesso avviso Laura, anche lei casertana di 18 anni, i documenti per l’iscrizione in una mano: “È questo che fa la differenza rispetto agli altri Atenei, insieme ovviamente alla nuova offerta formativa che parte da quest’anno. Avevo già le idee abbastanza chiare, perché avevo seguito un incontro di orientamento lo scorso anno scolastico, ma la giornata di oggi ha confermato in pieno quello che pensavo”. Non sono solo i casertani a scegliere la SUN. Antimo, 18 anni, viene da Sant’Antimo: “Arrivare a Napoli con i trasporti pubblici è molto difficile, mentre in 20 minuti è possibile raggiungere Santa Maria Capua Vetere in automobile. Ma non è solo un problema pratico, credo che la SUN sia migliore anche dal punto di vista didattico”. Antonio è un suo amico, anche lui di Sant’Antimo: “Per me è molto importante anche il numero di studenti. A Napoli sono troppi, invece il fatto che qui le cattedre siano state divise è molto positivo”. “Anche se ha i suoi lati negativi – specifica Antimo – I gruppi vengono divisi per cognomi, e noi due probabilmente non capiteremo insieme. Cercheremo di chiedere un cambio di gruppo, perché ovviamente dal punto di vista economico sarebbe conveniente dividere le spese dei trasporti. Vedremo!”.
Valerio Casanova
Ad accogliere gli studenti il prof. Gian Paolo Califano, Direttore del Dipartimento, che ha fornito qualche informazione sulla storia ormai ventennale di Giurisprudenza a Santa Maria Capua Vetere. “L’unica cosa che mancava era differenziare l’offerta formativa dagli altri Atenei”, e parla al passato, perché un’offerta formativa differenziata e variegata è proprio ciò che oggi viene proposta. Il ragionamento di Califano è stringente: purtroppo nell’Università italiana abbiamo spesso assistito ad un proliferare di cattedre e di programmi, con l’obiettivo non tanto di favorire gli studenti quanto di dare una mano a chi nell’Università ci lavora. È questa la tendenza che Giurisprudenza ha provato ad invertire, accorpando e razionalizzando il ventaglio di esami necessari a conseguire la laurea, ma moltiplicando le cattedre per ciascun insegnamento, con lo scopo di suddividere gli studenti in gruppi e di abbassare il numero di studenti per classe. Inoltre sono stati ricalcolati i crediti per ogni insegnamento, verificando che la quantità di studio di ogni esame fosse proporzionale al numero di crediti formativi ad esso associati. “Il senso di questo sforzo collettivo – ha detto il prof. Califano – è quello di proporvi un’offerta formativa sempre più professionalizzante. Abbiamo introdotto tra gli esami anche dei moduli pratici, dove gli studenti saranno impegnati nella simulazione di processi penali e civili”.
Un Dipartimento che si veste a nuovo, insomma, e che non sottovaluta affatto il profilo internazionale. Il Direttore, infatti, ha ricordato quanto sia fondamentale un’esperienza all’estero per il proprio percorso di studi, esperienze che per Giurisprudenza della SUN si possono concretizzare grazie ai numerosi accordi di scambi Erasmus. La cosa è vera anche per i docenti, tanto che Califano ricorda che sono molti i professori del Dipartimento ospitati per un periodo in importanti Università del mondo, come la Sorbonne di Parigi o l’Università di Yale, in America. E la ricerca è un altro fattore di cui il Dipartimento va fiero: “Secondo le statistiche ufficiali abbiamo una migliore e più ampia produzione scientifica rispetto alla Federico II, anche se a Napoli hanno una tradizione secolare rispetto a noi”.
Hanno preso poi la parola alcuni giovani ex-studenti, tra cui la prof.ssa Valeria Nuzzo che attualmente insegna proprio nel Dipartimento. L’aspetto più importante che emerge dalle loro esperienze è forse ciò che spesso determina anche la scelta di studiare alla SUN, ovvero il rapporto diretto tra studenti e docenti. La cosa avviene in maniera quasi naturale, dato che si parla di un Ateneo dai numeri più piccoli rispetto ad altri, ma il consiglio qui è di saper sfruttare l’occasione, cercando il confronto diretto con i professori ogni volta che esso è possibile. Sfruttare l’occasione, per la prof.ssa Nuzzo, significa anche partecipare ai tanti incontri di studio promossi. Studiare e lavorare in un territorio così difficile, infatti, può riservare anche delle speciali opportunità, specie se la materia di cui ci si occupa è quella stessa legge necessaria a determinare i confini del concetto di “legalità”. Ecco allora che, come ricorda il prof. Califano, numerosi sono stati gli eventi che hanno visto la partecipazione di importanti personalità e istituzioni, come il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, o il Presidente del Senato Pietro Grasso.
Ai professori Fulvio Corso e Andrea Patroni Griffi è toccato il compito di presentare nel dettaglio i Corsi di studio di cui sono Presidenti, rispettivamente la Magistrale in Giurisprudenza (il percorso quinquennale) e Scienze dei servizi giuridici (tre anni). “Riduzione” e “compattamento”, come si è già detto, le parole chiave nel primo caso, mentre la caratteristica del percorso Triennale è una tripartizione in curricula, ovvero il percorso piano istituzionale, quello per assistente notarile e un ultimo curriculum chiamato Scienze delle investigazioni e della sicurezza.
Sul percorso di assistente notarile ha aggiunto qualche parola il prof. Raffaele Santoro, anche lui ex studente del Dipartimento, che ha specificato come esso sia stato pensato per rispondere in maniera precisa ad alcune esigenze del mondo del lavoro, in particolare per preparare in maniera specifica, e con un occhio all’aspetto pratico, alle figure professionali necessarie nei vari studi notarili. In generale, tutti e tre i percorsi di studio triennali sono pensati per formare profili professionali molto definiti, in grado di immettersi nel mercato del lavoro semplicemente con una Laurea Triennale. Ciò non toglie che il Dipartimento abbia predisposto la possibilità di iscriversi, al termine del corso di studi in Scienze dei servizi giuridici, direttamente al quarto anno del percorso magistrale, con la necessità di integrare solo alcune materie.
Il percorso quinquennale resta però sempre il più gettonato. Nicoletta, 18 anni, di Caserta, ha le idee chiare in merito: “Il Corso Triennale è molto specifico ed indirizzato verso il mondo del lavoro, ma è necessario fare già una scelta professionale adesso. Con la Laurea Magistrale si hanno molte più opportunità”. Riguardo i cambiamenti nell’offerta formativa: “La cosa davvero positiva è la suddivisione in gruppi, perché il rapporto diretto è una cosa importante”. Dello stesso avviso Laura, anche lei casertana di 18 anni, i documenti per l’iscrizione in una mano: “È questo che fa la differenza rispetto agli altri Atenei, insieme ovviamente alla nuova offerta formativa che parte da quest’anno. Avevo già le idee abbastanza chiare, perché avevo seguito un incontro di orientamento lo scorso anno scolastico, ma la giornata di oggi ha confermato in pieno quello che pensavo”. Non sono solo i casertani a scegliere la SUN. Antimo, 18 anni, viene da Sant’Antimo: “Arrivare a Napoli con i trasporti pubblici è molto difficile, mentre in 20 minuti è possibile raggiungere Santa Maria Capua Vetere in automobile. Ma non è solo un problema pratico, credo che la SUN sia migliore anche dal punto di vista didattico”. Antonio è un suo amico, anche lui di Sant’Antimo: “Per me è molto importante anche il numero di studenti. A Napoli sono troppi, invece il fatto che qui le cattedre siano state divise è molto positivo”. “Anche se ha i suoi lati negativi – specifica Antimo – I gruppi vengono divisi per cognomi, e noi due probabilmente non capiteremo insieme. Cercheremo di chiedere un cambio di gruppo, perché ovviamente dal punto di vista economico sarebbe conveniente dividere le spese dei trasporti. Vedremo!”.
Valerio Casanova