Dagli Stati Uniti al Dipartimento di Scienze dell’Ambiente, della Terra e delle Risorse della Federico II. È il percorso che si accinge a compiere Nicola Scafetta, che si è aggiudicato l’abilitazione nazionale ed è entrato in organico a Geologia. Ricercatore presso il Cavity Radiometer Solar Monitor, proviene dalla Duke University. “Sono complessivamente tre i nuovi associati in organico al Dipartimento – riferisce il Direttore prof. Vincenzo Morra – Un esterno, Scafetta, e due interni, che sono passati da ricercatori a docenti. Sono il paleontologo Pasquale Raia ed il geologo Luigi Ferranti”. Ateneapoli ha dedicato tempo fa un articolo a Raia perché è il coordinatore di un progetto di ricerca sulla lucertola blu dei faraglioni di Capri, finanziato nell’ambito del programma Star dalla Federico II e dalla Compagnia di San Paolo. Prosegue il prof. Morra: “Il primo novembre perderemo invece la collega Lucia Simone, professore ordinario, che va in pensione. In sostanza, considerando che va via la collega ed arriva un esterno e che i due ricercatori promossi ad associati erano già in organico, resteranno in forze a Scienze della Terra 56 persone. Cambia poco, nei numeri, e restiamo uno dei Dipartimenti di Geologia più grandi in Italia”.
Sul versante delle immatricolazioni al Corso di Laurea, è prematuro trarre conclusioni perché le iscrizioni non sono ancora concluse. “A sensazione, e considerando la platea di studenti che ha iniziato già a frequentare le lezioni del primo anno, ho l’impressione che non ci saranno sostanziali variazioni, rispetto all’autunno 2013. Abbiamo una platea consolidata di circa un centinaio di nuovi immatricolati all’anno”.
Recentemente il prof. Morra ha effettuato un altro sopralluogo a Monte Sant’Angelo, negli spazi che dovrebbero essere destinati, ultimati i lavori ed acquistati gli arredi, ai geologi. Il progetto, avviato ormai alcuni anni fa, prevede, infatti, che l’intero settore si trasferisca dall’area che occupa attualmente in centro storico nella sede universitaria di via Cinthia. “L’obiettivo è iniziare l’anno accademico 2015–2016 nella nuova struttura. È più funzionale ed ha spazi migliori per i laboratori. Caratteristica, questa, da non sottovalutare. Qui in centro storico accade talvolta di dover spostare da uno spazio all’altro macchinari piuttosto complessi e delicati, per esempio quelli utilizzati nell’ambito della petrografia. Tutto ciò inevitabilmente determina una certa usura ed abbrevia la vita della strumentazione”. Sottolinea, però: “Tengo a dire anche, interpretando il comune sentire dei colleghi, che sarà preferibile posticipare il trasloco di un anno se poi non sarà tutto pronto a settembre. Sono operazioni che vanno fatte quando i corsi ed i laboratori sono fermi, per minimizzare disagi ai docenti ed agli studenti e per evitare ricadute negative sull’attività didattica e di laboratorio”.
Fabrizio Geremicca
Sul versante delle immatricolazioni al Corso di Laurea, è prematuro trarre conclusioni perché le iscrizioni non sono ancora concluse. “A sensazione, e considerando la platea di studenti che ha iniziato già a frequentare le lezioni del primo anno, ho l’impressione che non ci saranno sostanziali variazioni, rispetto all’autunno 2013. Abbiamo una platea consolidata di circa un centinaio di nuovi immatricolati all’anno”.
Recentemente il prof. Morra ha effettuato un altro sopralluogo a Monte Sant’Angelo, negli spazi che dovrebbero essere destinati, ultimati i lavori ed acquistati gli arredi, ai geologi. Il progetto, avviato ormai alcuni anni fa, prevede, infatti, che l’intero settore si trasferisca dall’area che occupa attualmente in centro storico nella sede universitaria di via Cinthia. “L’obiettivo è iniziare l’anno accademico 2015–2016 nella nuova struttura. È più funzionale ed ha spazi migliori per i laboratori. Caratteristica, questa, da non sottovalutare. Qui in centro storico accade talvolta di dover spostare da uno spazio all’altro macchinari piuttosto complessi e delicati, per esempio quelli utilizzati nell’ambito della petrografia. Tutto ciò inevitabilmente determina una certa usura ed abbrevia la vita della strumentazione”. Sottolinea, però: “Tengo a dire anche, interpretando il comune sentire dei colleghi, che sarà preferibile posticipare il trasloco di un anno se poi non sarà tutto pronto a settembre. Sono operazioni che vanno fatte quando i corsi ed i laboratori sono fermi, per minimizzare disagi ai docenti ed agli studenti e per evitare ricadute negative sull’attività didattica e di laboratorio”.
Fabrizio Geremicca