“Difficile che una materia come il Diritto Internazionale non piaccia – dice Luisa Lamberti, studentessa al IV anno – Ho affrontato l’esame la scorsa sessione con entusiasmo. Però mi sono ritrovata a studiare un manuale ricco di esempi e sentenze. Superare la prova non è una passeggiata. Con tutto l’impegno profuso, alla fine è arrivato un misero 24”. “La criticità della materia – spiega Irma Giordano, studentessa al III anno – sta nel fatto che questo diritto si basa sulla prassi e sulla consuetudine, non essendoci un vero e proprio codice scritto. Inoltre, occorre studiare per dottrina e per sentenze e questo complica ancora di più la sintonia con l’esame”. “La prima volta che mi presentai alla prova – racconta Diego, iscritto al IV anno – ero convinto che poche nozioni bastassero. Non c’era nessun codice da memorizzare e mi sentivo libero di spaziare fra i concetti”. Purtroppo all’esame quella libertà “è stata stroncata con poche domande. Ho capito che l’assenza di un preciso quadro normativo implica uno studio maggiore. Sono stato bocciato perché non ho saputo inquadrare bene le differenze con il diritto interno”. Secondo Ylenia Imele il segreto è seguire il filo conduttore del testo: “Il Conforti è un ottimo libro e riporta tutto ciò che serve per superare la prova – afferma la studentessa al III anno – Durante la preparazione, il fatto che la materia fosse sempre in continua evoluzione mi ha incuriosito e ho iniziato ad apprezzarne la diversità”. 28 il soddisfacente risultato: “ero preparata nel modo giusto. Non ho mai aperto una dispensa, il manuale non è eccessivamente lungo ed è scorrevole, non capisco il senso di trovare scorciatoie. Con un impegno medio e tanto interesse, Internazionale è fattibile in due mesi densi”. Darà l’esame a metà giugno Giulio Esposito: “Mi sto concentrando sui miei punti deboli, ad esempio la parte sugli accordi internazionali… un po’ noiosa”. Che è però altrettanto fondamentale “perché riguarda il diritto scritto che, già di per sè, è relativamente poco in ambito internazionale”.
Giurisprudenza è a cura di Susy Lubrano