Gli studenti: occorre riprendere concetti del Diritto Privato

“Altro che prova costume, qui l’unica prova a cui dovrò sottopormi a luglio sarà l’esame di Diritto Civile – dice Valentina Esposito, studentessa al IV anno – Non ho seguito il corso e non sapevo bene cosa aspettarmi. Quando ho controllato il programma e ho comprato il manuale mi sono detta: questa disciplina è una bella gatta da pelare”. Così la studentessa ha rinunciato ai propositi di un esame a giugno: “credevo che Privato fosse la parte più ostica del Civile, non è affatto vero”. Afferma Luca Nunziante: “Si ripresentano nozioni di Privato affrontate 4 anni prima, triplicate nella difficoltà. La prima volta che ho sostenuto Civile, non ho accettato il voto, 20. Non avevo capito il metodo di studio”. Serena Abate racconta: “Il mio primo approccio con Civile non è stato dei migliori. Mi avevano riferito che Civile non era altro che un approfondimento del Diritto Privato, ed io ci avevo creduto”. È il più grande errore che si possa commettere. Invece, “le nozioni apprese al primo anno vanno riguardate, almeno per capire da dove partire. Dopodiché, inizia lo studio e le complessità aumentano. Ho impiegato tre mesi per preparare Civile e superarlo a pieni voti”. Per Manuel Mattera, studente al IV anno, Civile sarà la sfida di luglio: “Ho seguito alcuni esami a marzo e mi sono fatto un’idea. Quindi ho riletto quello che non ricordavo di Privato, così sono andato avanti spedito. Questo metodo mi porterà di sicuro benefici all’esame. Le domande poste dai docenti non sono molto dettagliate, ma richiedono un
excursus generale dell’intero Istituto”. Solo dopo aver superato questo primo step, “si passa a domande più specifiche e ai collegamenti fra Istituti”. Necessaria la capacità di ragionamento. “Un buon risultato – secondo Roberto Esposito, studente al IV anno – si raggiunge solo se si dimostra al docente di aver compreso la disciplina”. E se lo consiglia Roberto, c’è da crederci: all’esame, nel marzo scorso, ha avuto un bel 30.