Grande emozione alla cerimonia del “Premio Paolo Iannotti”

Grande commozione e partecipazione alla cerimonia di consegna del “Premio Università 2011 Paolo Iannotti”, svoltasi il 20 dicembre presso il complesso dei Santi Marcellino e Festo, messo a disposizione per l’evento dall’Università Federico II. L’iniziativa, organizzata da Ateneapoli e intitolata al suo fondatore e direttore prematuramente scomparso due anni fa, è un riconoscimento a coloro che si sono distinti per l’attività svolta nell’ambito universitario, per le proprie capacità sociali e per la popolarità all’interno degli Atenei campani. 
A condurre la serata è stata l’attrice, nonché amica di Iannotti, Veronica Mazza. Intermezzi musicali di musiche natalizie del Coro Polifonico e Strumentale della diocesi di Pozzuoli, diretto dal Maestro Giovanni Varriale. “Fondò il giornale, che lui tanto amava, con soli 18 milioni – ricorda in una breve introduzione biografica Mazza – L’idea di fornire un servizio utile agli studenti gli venne quando si rese conto che i suoi colleghi di università sapevano tutto sui singoli esami, ma ben poco del mondo accademico. Ateneapoli è stato il primo giornale di informazione universitaria in Italia”.
A testimoniare il successo del quindicinale e dell’iniziativa sono i 45 mila voti arrivati al sito di Ateneapoli per gli oltre 700 candidati del Premio, promosso e patrocinato dai sette Atenei campani; nonché la presenza in sala di tanti amici, colleghi ed esponenti del mondo accademico campano, tra cui i Rettori Massimo Marrelli (Federico II) e Claudio Quintano (Parthenope), l’Assessore regionale all’Università ed ex Rettore della Federico II Guido Trombetti, il Prorettore Gaetano Manfredi, i Presidi Lucio De Giovanni e Paolo Masi, venuti a rendere omaggio e a ricordare il giornalista, precursore dell’informazione universitaria, e l’uomo, descritto da tutti con stima e affetto. Un momento di particolare commozione è stato proprio quello dell’intervento dell’Assessore Trombetti, che ha sottolineato come la sua presenza alla serata fosse non in veste di rappresentante delle istituzioni, ma in quella di amico di Paolo: “un ragazzo – così lo ha ricordato – con il quale ho diviso molti momenti stimolanti durante tutta la mia carriera accademica”. Un’amicizia durata 25 anni e troncata inaspettatamente. “Quando ho iniziato a non vedere Paolo ad alcuni eventi o cerimonie dell’Ateneo, avrei dovuto intuire che qualcosa non andava – si rammarica Trombetti – Lui era uno di noi ormai, ma a volte la vita ci distrae dalle cose importanti e non notiamo quello che ci succede attorno”. Il ricordo di Trombetti non può non cadere sul personale nel sottolineare il rispetto e l’affetto per “un personaggio particolare, un ‘unicum’ nel mondo del giornalismo. Quando gli venne l’idea di fondare Ateneapoli, – ricorda – io non pensavo che fosse un’impresa destinata al successo. Ma lui amava questa idea e l’ha difesa ciecamente, dovendo affrontare la duplice difficoltà e responsabilità di giornalista e di imprenditore. Ha vinto perché ci ha creduto. Ha vinto trasformando la sua creatura in una realtà pulsante della vita cittadina e regionale. Tutti noi leggiamo Ateneapoli, e a tutti noi, docenti o studenti, è capitato di trovarci sulle sue pagine, sia per questioni accademiche che per ‘amenità’. Non c’è stato un evento in cui Paolo, o qualcuno dei suoi giornalisti, non fosse stato presente. Lui era sempre a caccia di notizie, ma con professionalità e discrezione. Con Paolo potevo sfogarmi senza la preoccupazione che tradisse la mia fiducia per ottenere qualche scoop, perché non avrebbe mai trasgredito ad un impegno preso, insegnando a tutti cos’è il vero giornalismo”.
“Paolo Iannotti ha creato una scuola di giornalismo universitario di qualità – ricorda Gennaro Varriale, attuale direttore del giornale e cugino di Paolo – e una solida redazione guidata con professionalità da Patrizia Amendola”.
27 anni di pubblicazioni con una tiratura di 35 mila copie su tutto il territorio regionale, per quel foglio ricordato da tutti per il suo colore giallo: “Per scegliere il colore, Paolo salì sul tetto di una delle sedi universitarie in centro e verificò come questo colore si vedesse anche a grande distanza – ricorda la conduttrice – Solo nel 1987 si è tinto di azzurro in onore dello scudetto vinto dal Napoli”.
Un grande comunicatore, ma soprattutto una persona onesta, questo è il ricordo del Rettore Marrelli: “Ho potuto apprezzare la sua capacità di far conoscere la realtà universitaria nella sua interezza e complessità. Nelle pagine del suo giornale ha portato alla luce tutte le professionalità e le potenzialità nascoste nei nostri Atenei, dai ricercatori che conducono studi in condizioni estreme a chi da anni fa ricerca nei nostri laboratori. Inoltre, ha dato voce agli studenti, che di solito ne hanno poca, fornendo un enorme contributo alla vita accademica”. “Paolo anche alla nostra Facoltà, con la sua attività giornalistica, ha dato un grande apporto – continua il Preside di Agraria Paolo Masi – perché ha messo in risalto tutte le iniziative culturali da noi organizzate, e anzi ci ha sempre incoraggiato a far sì che l’Università non fosse solo un esamificio”.
A salutare i presenti è intervenuto anche il fratello Antonio, la mamma Concetta e la moglie Sandra, che ha sottolineato, piena di commozione, come fosse “lusingata di essere stata la compagna di un uomo come Paolo”, mentre tra gli amici di infanzia Amedeo Colella ricorda come “già da ragazzi, quando andavo a mare a Castellabate, lui faceva ‘o giurnalist ‘ncoppa a spiaggia’, perché questa professione ce l’aveva nelle vene”.
“Oggi noi stiamo cercando di portare avanti il suo sogno – spiega il direttore Varriale – cercando di dare ad Ateneapoli anche una nuova dimensione come casa editrice. Oltre alle pubblicazioni già edite, da gennaio partiremo con un nuovo progetto per dare spazio agli scrittori emergenti, attraverso i nuovi formati di editoria elettronica”.
Valentina Orellana
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