Il Codice, uno strumento indispensabile di consultazione

Per la prima volta al timone dell’insegnamento di Diritto Processuale Civile c’è una donna: è la dott.ssa Silvia Rusciano, titolare della III cattedra (O-Z). “Un primato che mi riempie di gioia – afferma la docente – anche se mi occupo della disciplina da diversi anni con i seminari di approfondimento sul processo esecutivo”. Un corso da remoto partito con grandi numeri: “Eppure ho sentito la mancanza degli studenti, mi piace il contatto con i ragazzi, da uno sguardo si riesce a capire se stanno seguendo o hanno bisogno di una ripetizione. Vista la situazione, però, non si poteva fare di più ed i ragazzi hanno risposto benissimo all’insegnamento”. Un corso un po’ diverso dall’ordinario: “Non mi piace fornire solo nozioni, i ragazzi devono acquisire un metodo. A lezione metto lo studente in primo piano, cerco di smorzare l’incontro con l’esame fornendo loro la chiave d’accesso allo studio”. Come va studiato Procedura Civile? “Occorre partire dall’analisi delle sentenze della Cassazione su temi generali. Se la norma la si vede applicata alla fattispecie concreta, lo studente la percepisce in modo diverso. Le lezioni sono necessarie per comprendere il linguaggio tecnico che va adoperato, forse quello più difficile da acquisire in piattaforma, senza il contatto diretto”. Non ci sono argomenti più o meno importanti: “Occorre comprendere il Diritto processuale civile e la logica che ne è alla base. Ripeto sempre agli studenti di consumare il Codice, strumento essenziale di consultazione. Occorre partire dalle norme codicistiche per capire la ratio e il perché del legislatore. In presenza di una lacuna normativa, bisogna cercarne il percorso argomentativo per trovare la soluzione. In sede d’esame ciò che mi interessa è il ragionamento”. Durante la prova evitare di emozionarsi: “gli studenti devono essere lucidi e pronti a ragionare insieme al docente. Anche se non si conosce alla perfezione l’argomento, ci si può arrivare tramite il ragionamento”. Fondamentale utilizzare un “linguaggio appropriato perché parliamo di una materia tecnica”. La disciplina, complessa e diversa dalle altre, è “molto vasta e con la memoria non è possibile coprire l’intero programma. Per questo, memorizzare non basta. La comprensione della materia fa arrivare all’esame in modo corretto. A lezione cerco di rendere più chiaro tutto partendo da esempi pratici per trarre principi generali”. Quelli da cui è costituita la prima parte dell’insegnamento: “Se non c’è un collegamento alla fattispecie concreta, agli atti processuali, Procedura civile resta una materia astratta, difficile da fare propria. Parliamo di una disciplina che si troverà dappertutto nel post laurea”. Bilancio positivo alla chiusura del corso: “Abbiamo avuto un supporto importante dall’area didattica, i piccoli problemi riscontrati sono stati subito risolti. Gli studenti hanno seguito e posto domande pertinenti, rispondendo bene ad una didattica fatta di letture di sentenze e di partecipazione attiva”.
Susy Lubrano

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