Il nuovo Senato Accademico de L’Orientale

Rinnovato per il quadriennio 2015-2019 il Senato Accademico de L’Orientale, dove il 4 novembre si è votato le rappresentanze dei professori di I e II fascia e dei ricercatori. Riccardo Contini e Giacomella Orofino gli eletti per il Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo; Fabio Bettanin e Valentina Grado per Scienze Umane e Sociali; Rita Enrica Librandi e Maria Carmela Laudando per Studi Letterari Linguistici e Comparati; riconfermata Roberta Arborino per i ricercatori.
“Mi è sembrato il momento giusto per mettere la mia competenza – seppur scarsa – a disposizione dell’Ateneo, in un momento in cui stiamo diventando sempre di meno”, commenta il prof. Contini, docente di Dialettologia Araba e Glottologia e Linguistica, alla prima esperienza nell’organo “che dà il polso della politica di Ateneo, ed è essenziale che ci sia la massima interazione tra tutte le categorie rappresentate”.
Riconfermata la prof.ssa Librandi, docente di Letteratura Italiana e Linguistica italiana, che commenta: “Innanzitutto sono grata ai colleghi per la grande fiducia che mi hanno dimostrato. La mia ricandidatura nasce dalla necessità di poter portare a termine i progetti su cui avevo iniziato a lavorare nel precedente mandato, e che è durato di meno in seguito alle modifiche dello Statuto”. C’era la necessità di una certa continuità anche per la prof.ssa Laudando, docente di Letteratura Inglese: “Il nostro primo mandato è durato meno e si è trovato nella fase di passaggio dal vecchio al nuovo assetto accademico. Il Senato è stato trasformato, pur conservando pareri consultivi su tutte le questioni importanti; sono nati i nuovi Dipartimenti, con non poche difficoltà e timori; con la Rettrice Morlicchio si è entrati nel vivo della nuova Governance; e proprio in queste settimane sono stati eletti anche i nuovi Direttori. In questo quadro di grandi cambiamenti, quindi, ho creduto necessario mantenere degli elementi di continuità, come appunto sono i membri ricandidati in Senato, per una giusta programmazione e per portare a chiusura operazioni aperte”.
“Possiamo essere utili alla comunità”
Le questioni sul tavolo sono diverse, ma i punti bollenti restano sempre il reclutamento, il reperimento di fondi per la ricerca e la giusta valorizzazione della didattica. “Le risorse sono sempre più scarse, il carico burocratico continua ad essere eccessivo e aggrava sempre più il nostro lavoro. Inoltre – aggiunge Laudando – non siamo sordi alle aspirazioni degli associati e dei ricercatori a tempo determinato, nonché del personale tecnico amministrativo che necessita un ricambio. Sono molto preoccupata perché non sembra aprirsi un vero spiraglio, e benché si siano presi dei provvedimenti importanti si continua a lavorare nell’emergenza. Si cerca  di stabilizzare le situazioni precarie, che si sono dovute aprire per far fronte a necessità impellenti, ma non si vede una vera via di uscita. Bisogna comunque far sì che il corpo docente trovi la motivazione giusta per andare avanti”. Sul fronte reclutamento, “l’Ateneo ha cercato di dare soddisfazione a tutti i giovani ricercatori che avevano l’idoneità per diventare associati – ricorda anche la prof.ssa Librandi – Ora si pensa anche ad una programmazione per i ricercatori a tempo determinato, e si consideri che noi quest’anno abbiamo operato un reclutamento di ricercatori a tempo determinato decisamente superiore, considerate le dimensioni, alla media nazionale. Purtroppo il limite restano sempre i fondi. Bisogna comunque lavorare per migliorare la qualità della didattica e della ricerca”. Poi evidenzia le questioni da privilegiare: “La didattica va potenziata puntando sui servizi, quindi aule informatiche, aule studio e attrezzature nuove, ma soprattutto con il reperimento di nuove forze. Vanno quindi incrementati gli accessi ai progetti finanziati, perché ormai è con quelli che si va avanti. Bisogna stimolare i colleghi a farsi valutare: noi non rifiutiamo la valutazione, purché sia trasparente e ben fatta e porti ad incentivi autentici”.
Guardare al territorio è un altro impegno che non va trascurato, come sottolinea anche Contini: “Noi cerchiamo di fare in modo che il ruolo de L’Orientale sia utile per la nostra Regione e per il Paese. In un momento difficile per delle aree del mondo in cui il nostro Ateneo ha orientato il suo ruolo e i suoi studi, noi possiamo essere utili alla comunità, anche svolgendo, se richiesto, un lavoro di tipo consultivo. Vanno, quindi, potenziati ulteriormente i nostri legami internazionali ed in particolare europei, anche per i nostri studenti. Io sono un forte sostenitore dell’Erasmus ed è importante che sia ampliato anche per il dottorato. Il nostro Ateneo è già un esempio in questo settore e spero si continui su questa direttiva”.
Valentina Orellana
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