Oltre 30 anni di cammino nell’orbita della scienza, 160 ettari di espansione, circa 320 dipendenti, un migliaio di ricercatori, 3 impianti unici al mondo, 3 unità di ricerca, 2 laboratori volanti senza pilota a bordo e un Laboratorio di Qualifica Spaziale. Sono i numeri del Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (CIRA) di Capua, fiore all’occhiello di Terra di Lavoro e della Campania. Mantenere all’avanguardia l’Italia nel settore dell’aeronautica e dello spazio e gestire il vasto Programma di Ricerche Aerospaziali sono i principali obiettivi della cittadella della scienza, operativa dal 1984, guidata dal prof. Luigi Carrino. Ed è proprio il Presidente a raccontarci questi tre decenni di strada percorsa dal CIRA nel campo della ricerca, della formazione, dell’occupazione e delle idee, con uno sguardo proiettato nel futuro.
Qual è il bilancio di questi primi 30 anni di ricerca?
“Il CIRA è nato per realizzare e gestire il PRORA, il programma nazionale per le ricerche aerospaziali, con l’obiettivo di dotare l’Italia di infrastrutture di ricerca e di competenze altamente qualificate in un settore strategico come quello aeronautico e spaziale a sostegno della competitività dell’industria aerospaziale nazionale. Il bilancio di oltre trent’anni di attività è assolutamente positivo perché, investito di questo compito dal Governo italiano, il CIRA ha realizzato impianti di prova unici al mondo, laboratori di terra e di volo all’avanguardia e i suoi ricercatori hanno raggiunto competenze tali da far diventare il CIRA, un centro di eccellenza riconosciuto ed apprezzato anche a livello internazionale”.
Qual è il bilancio di questi primi 30 anni di ricerca?
“Il CIRA è nato per realizzare e gestire il PRORA, il programma nazionale per le ricerche aerospaziali, con l’obiettivo di dotare l’Italia di infrastrutture di ricerca e di competenze altamente qualificate in un settore strategico come quello aeronautico e spaziale a sostegno della competitività dell’industria aerospaziale nazionale. Il bilancio di oltre trent’anni di attività è assolutamente positivo perché, investito di questo compito dal Governo italiano, il CIRA ha realizzato impianti di prova unici al mondo, laboratori di terra e di volo all’avanguardia e i suoi ricercatori hanno raggiunto competenze tali da far diventare il CIRA, un centro di eccellenza riconosciuto ed apprezzato anche a livello internazionale”.
50 stagisti
in un anno
in un anno
Quanto investe nella formazione (stage, tirocini, laboratori)? Che rapporto c’è con le scuole e le università?
“Il CIRA, in coerenza con l’obiettivo statutario di operare nel campo della formazione, nel 2015 ha ospitato circa 50 stagisti (di cui più della metà per tirocini curriculari) provenienti da molte università italiane, anche se c’è una comprensibile prevalenza di quelle campane. I tirocini extracurriculari sono stati svolti, fino ad oggi, nell’ambito di progetti finanziati nazionali o regionali. Particolarmente significativa è stata la presenza di tirocinanti (più di 20 ragazzi quasi tutti laureati) accolti al CIRA attraverso la misura “Garanzia Giovani”, il progetto di formazione finanziato dalla Regione Campania che favorisce l’inserimento dei giovani under 29 nel mercato del lavoro attraverso lo svolgimento di un periodo di stage in azienda. A partire dal 2015 queste attività hanno avuto un nuovo impulso e, recentemente, è stato sottoscritto un accordo con la Fondazione CRUI per offrire la possibilità di accedere alle opportunità di tirocinio presso di noi a laureandi eccellenti provenienti da tutti gli atenei italiani. Sono anche allo studio alcune facilitazioni per i tirocinanti fuori sede. A tal fine, sono in via di definizione accordi e convenzioni per offrire servizi di foresteria, come quello con la società Agrorinasce, la società che ha convertito immobili confiscati alla camorra in strutture ricettive”.
Quanto sono importanti le idee? Pensiamo al concorso “Scintille”, che ruolo ha il CIRA in questo progetto?
“Le idee per un centro di ricerca sono fondamentali per arrivare alla definizione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico innovativi. Scintille è la rete delle idee e dei progetti coordinata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, e a cui aderisce tra gli altri anche il CIRA, che mira a premiare idee innovative provenienti dagli iscritti agli Ordini d’Italia, sia in forma individuale, che all’interno di gruppi di lavoro costituiti anche con esterni. Nell’ambito dell’accordo, il CIRA mette a disposizione le competenze dei propri ricercatori, le capacità dei propri laboratori, ma anche un luogo di incontro dove i proponenti potranno confrontarsi liberamente con esperti delle tecnologie più avanzate, per contribuire alla migliore definizione dell’idea innovativa”.
“Il CIRA, in coerenza con l’obiettivo statutario di operare nel campo della formazione, nel 2015 ha ospitato circa 50 stagisti (di cui più della metà per tirocini curriculari) provenienti da molte università italiane, anche se c’è una comprensibile prevalenza di quelle campane. I tirocini extracurriculari sono stati svolti, fino ad oggi, nell’ambito di progetti finanziati nazionali o regionali. Particolarmente significativa è stata la presenza di tirocinanti (più di 20 ragazzi quasi tutti laureati) accolti al CIRA attraverso la misura “Garanzia Giovani”, il progetto di formazione finanziato dalla Regione Campania che favorisce l’inserimento dei giovani under 29 nel mercato del lavoro attraverso lo svolgimento di un periodo di stage in azienda. A partire dal 2015 queste attività hanno avuto un nuovo impulso e, recentemente, è stato sottoscritto un accordo con la Fondazione CRUI per offrire la possibilità di accedere alle opportunità di tirocinio presso di noi a laureandi eccellenti provenienti da tutti gli atenei italiani. Sono anche allo studio alcune facilitazioni per i tirocinanti fuori sede. A tal fine, sono in via di definizione accordi e convenzioni per offrire servizi di foresteria, come quello con la società Agrorinasce, la società che ha convertito immobili confiscati alla camorra in strutture ricettive”.
Quanto sono importanti le idee? Pensiamo al concorso “Scintille”, che ruolo ha il CIRA in questo progetto?
“Le idee per un centro di ricerca sono fondamentali per arrivare alla definizione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico innovativi. Scintille è la rete delle idee e dei progetti coordinata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, e a cui aderisce tra gli altri anche il CIRA, che mira a premiare idee innovative provenienti dagli iscritti agli Ordini d’Italia, sia in forma individuale, che all’interno di gruppi di lavoro costituiti anche con esterni. Nell’ambito dell’accordo, il CIRA mette a disposizione le competenze dei propri ricercatori, le capacità dei propri laboratori, ma anche un luogo di incontro dove i proponenti potranno confrontarsi liberamente con esperti delle tecnologie più avanzate, per contribuire alla migliore definizione dell’idea innovativa”.
Rientro
dei cervelli
dei cervelli
Il CIRA può rappresentare oggi un’occasione occupazionale per i giovani laureati?
“Considerando anche il naturale turn-over, il CIRA assume mediamente 10-15 persone ogni anno. La quasi totalità dei nuovi assunti del CIRA è costituita da neolaureati in discipline scientifiche. Dal 2016 ci proponiamo di inserire nel nostro organico persone che abbiano avuto significative esperienze all’estero e di operare per il rientro dei cervelli, il rientro di coloro che, dopo essersi formati nel nostro Paese, sono stati costretti a cercare altrove uno sbocco occupazionale. Inoltre, su sollecitazione del Ministro Stefania Giannini, il CIRA si sta attivando per accogliere giovani talenti stranieri. Ma il CIRA incide sull’occupazione non solo in modo diretto, si deve tener conto anche dell’indotto generato dal trasferimento delle innovazioni tecnologiche al settore industriale”.
Uno sguardo al futuro. Come immagina i prossimi 30 anni?
“I prossimi anni saranno caratterizzati da una sempre maggiore valorizzazione delle risorse umane con grossi investimenti sull’innalzamento e il continuo aggiornamento delle competenze. In accordo con il MIUR e la Regione Campania, il CIRA sta pensando alla realizzazione di un incubatore di creatività tecnologica per l’aeronautica e lo spazio che contribuirà ad attrarre giovani talenti da tutto il Paese e dall’estero. Inoltre, in considerazione della forte presenza sul territorio di enti di ricerca e industrie del settore, il CIRA, insieme ad altri soggetti, sta portando avanti il progetto della realizzazione nella città di Caserta del Parco dell’Aerospazio per la promozione e la divulgazione della conoscenza tecnico scientifica nel campo dell’aeronautica e dello spazio. Infine, vogliamo essere sempre più punto di riferimento per le aziende italiane, nella partecipazione ai partenariati internazionali candidati ai finanziamenti nell’ambito di programmi come Horizon 2020, Clean Sky2 e Sesar e puntiamo a dare un contributo importante ai programmi spaziali europei Exomars, Vega e Pride”.
Claudia Monaco
“Considerando anche il naturale turn-over, il CIRA assume mediamente 10-15 persone ogni anno. La quasi totalità dei nuovi assunti del CIRA è costituita da neolaureati in discipline scientifiche. Dal 2016 ci proponiamo di inserire nel nostro organico persone che abbiano avuto significative esperienze all’estero e di operare per il rientro dei cervelli, il rientro di coloro che, dopo essersi formati nel nostro Paese, sono stati costretti a cercare altrove uno sbocco occupazionale. Inoltre, su sollecitazione del Ministro Stefania Giannini, il CIRA si sta attivando per accogliere giovani talenti stranieri. Ma il CIRA incide sull’occupazione non solo in modo diretto, si deve tener conto anche dell’indotto generato dal trasferimento delle innovazioni tecnologiche al settore industriale”.
Uno sguardo al futuro. Come immagina i prossimi 30 anni?
“I prossimi anni saranno caratterizzati da una sempre maggiore valorizzazione delle risorse umane con grossi investimenti sull’innalzamento e il continuo aggiornamento delle competenze. In accordo con il MIUR e la Regione Campania, il CIRA sta pensando alla realizzazione di un incubatore di creatività tecnologica per l’aeronautica e lo spazio che contribuirà ad attrarre giovani talenti da tutto il Paese e dall’estero. Inoltre, in considerazione della forte presenza sul territorio di enti di ricerca e industrie del settore, il CIRA, insieme ad altri soggetti, sta portando avanti il progetto della realizzazione nella città di Caserta del Parco dell’Aerospazio per la promozione e la divulgazione della conoscenza tecnico scientifica nel campo dell’aeronautica e dello spazio. Infine, vogliamo essere sempre più punto di riferimento per le aziende italiane, nella partecipazione ai partenariati internazionali candidati ai finanziamenti nell’ambito di programmi come Horizon 2020, Clean Sky2 e Sesar e puntiamo a dare un contributo importante ai programmi spaziali europei Exomars, Vega e Pride”.
Claudia Monaco