Lavorano quotidianamente per il Servizio Civile al CUS al progetto “Lo sport a portata di tutti” e sono molto felici di questa esperienza. Tre dei quattro ragazzi coinvolti raccontano cosa vuol dire impegnarsi tutti i giorni nel rendere la pratica sportiva fruibile anche ai più sfortunati: “il progetto nasce per consentire a chi ha malformazioni fisiche di avvicinarsi allo sport. Io lavoro in palestra e frequentavo già la struttura come socio, ora faccio parte dello staff e aiuto gli studenti nello svolgimento degli esercizi di fitness, ma non compilo schede di allenamento. L’ambiente è stimolante e le strutture sono ottime”, spiega Alessandro Testa, 27 anni, iscritto al primo anno del Corso Specialistico di Scienze e Management dello Sport alla Parthenope. Vorrebbe diventare istruttore di sala: “per questo sto seguendo un corso IFA e a giugno devo sostenere un esame, parallelamente a quelli universitari”. Se tornasse indietro: “comincerei prima l’Università, perché ho perso due anni a Giurisprudenza, per poi accorgermi che non era la mia strada. Il mio forte amore per lo sport mi ha portato qui. L’inizio è stato lento, poi ho dato gli esami senza problemi. Le materie più interessanti sono: Neurologia e THD. Ora mi manca solo un esame per finire il primo anno”.
Davide Samaritani è invece al terzo anno di Scienze Motorie con uno di fuori corso: “anch’io fornisco supporto agli istruttori di fitness. L’idea del progetto è ambiziosa: aiutare tutti a praticare lo sport. Mi ha subito stimolato”. Il primo anno di Università è passato liscio: “ho completato subito tutti gli esami, poi è iniziata la pausa durata due anni per motivi lavorativi. Ora ho ripreso e mi mancano solo due esami alla fine. L’anno scorso ho recuperato alla grande, superandone dodici. Vorrei proseguire con la Specialistica a Roma per occuparmi di riatletizzazione in settori specifici, che curino di più la pratica. Alla Parthenope ci sono infatti troppi esami di Economia e pochi relativi alla pratica sportiva”. Spera di poter lavorare sempre nel suo ambito: “magari guadagnando, se possibile, il che non è per niente scontato”.
L’unica che non proviene da Scienze Motorie, ma frequenta la Specialistica in Scienze dell’Educazione al Suor Orsola è Diana Trimaldi: “faccio parte della squadra di pallavolo del CUS di serie C e per il Servizio Civile alleno le ragazzine under 14 del minivolley. Il mio percorso di studi insegna proprio ad aver a che fare con i bambini, in più ho maturato esperienza in un centro di assistenza per ragazzi disabili”. Ha in progetto di aprire un asilo nido: “ma non voglio tralasciare la carriera pallavolistica. Sono stata chiamata l’anno scorso per giocare al CUS e ho deciso di restare quest’anno, perché alla struttura non manca nulla”. In squadra l’atmosfera è finalmente rilassante: “per quanto riguarda lo stato d’animo, è di sicuro cambiato in meglio, con la formazione della nuova squadra. Il clima è positivo, mentre l’anno scorso l’astio prevaleva tra le compagne. Ora elementi di disturbo sono andati via e sono subentrate ragazze con più esperienza e più grandi, quindi mature. Si è creato un ottimo affiatamento e ci vediamo anche al di fuori di allenamenti e partite”. Oltre ad occuparsi del minivolley, Diana dà una mano in Segreteria Generale: “faccio ciò che mi piace senza stancarmi e spero di continuare a dare una mano nella struttura, anche dopo il Servizio Civile. Mi piacerebbe essere riconfermata come allenatrice l’anno prossimo”.
Davide Samaritani è invece al terzo anno di Scienze Motorie con uno di fuori corso: “anch’io fornisco supporto agli istruttori di fitness. L’idea del progetto è ambiziosa: aiutare tutti a praticare lo sport. Mi ha subito stimolato”. Il primo anno di Università è passato liscio: “ho completato subito tutti gli esami, poi è iniziata la pausa durata due anni per motivi lavorativi. Ora ho ripreso e mi mancano solo due esami alla fine. L’anno scorso ho recuperato alla grande, superandone dodici. Vorrei proseguire con la Specialistica a Roma per occuparmi di riatletizzazione in settori specifici, che curino di più la pratica. Alla Parthenope ci sono infatti troppi esami di Economia e pochi relativi alla pratica sportiva”. Spera di poter lavorare sempre nel suo ambito: “magari guadagnando, se possibile, il che non è per niente scontato”.
L’unica che non proviene da Scienze Motorie, ma frequenta la Specialistica in Scienze dell’Educazione al Suor Orsola è Diana Trimaldi: “faccio parte della squadra di pallavolo del CUS di serie C e per il Servizio Civile alleno le ragazzine under 14 del minivolley. Il mio percorso di studi insegna proprio ad aver a che fare con i bambini, in più ho maturato esperienza in un centro di assistenza per ragazzi disabili”. Ha in progetto di aprire un asilo nido: “ma non voglio tralasciare la carriera pallavolistica. Sono stata chiamata l’anno scorso per giocare al CUS e ho deciso di restare quest’anno, perché alla struttura non manca nulla”. In squadra l’atmosfera è finalmente rilassante: “per quanto riguarda lo stato d’animo, è di sicuro cambiato in meglio, con la formazione della nuova squadra. Il clima è positivo, mentre l’anno scorso l’astio prevaleva tra le compagne. Ora elementi di disturbo sono andati via e sono subentrate ragazze con più esperienza e più grandi, quindi mature. Si è creato un ottimo affiatamento e ci vediamo anche al di fuori di allenamenti e partite”. Oltre ad occuparsi del minivolley, Diana dà una mano in Segreteria Generale: “faccio ciò che mi piace senza stancarmi e spero di continuare a dare una mano nella struttura, anche dopo il Servizio Civile. Mi piacerebbe essere riconfermata come allenatrice l’anno prossimo”.