"Siamo una finestra aperta sul mondo”. E’ questa la definizione che il Rettore, prof.ssa Lida Viganoni, offre dell’Università ‘L’Orientale’.
Fondata nel 1732, L’Orientale rappresenta la più antica scuola di sinologia del mondo, oggi luogo di studio di lingue e culture dei sette continenti. “Nel momento in cui lingue, culture e religioni diverse entrano in rapporti sempre più stretti, questo Ateneo non si fa cogliere di sorpresa, in quanto è da sempre impegnato in relazioni con culture di tutto il mondo”, aggiunge il Rettore.
Con le sue quattro Facoltà, allora, L’Orientale è il posto giusto per “studenti che vogliono una formazione che consenta loro un’apertura culturale e professionale sul mondo intero, che vogliano sentirsi parte di un Ateneo che studia da sempre lingue, culture, società di quasi tutto il pianeta, dalle Americhe all’Asia, dall’Africa all’Europa, votato ai rapporti internazionali e al dialogo con le culture”.
E da questo nuovo anno accademico l’Ateneo presenta la sua offerta didattica con una veste rinnovata, adeguando i Corsi ai modelli imposti dalla legge 270, rendendo, così, di più facile consultazione l’intero ventaglio formativo proposto. “Sono molto soddisfatta di come sia avvenuto questo passaggio – commenta il Rettore – per come le Facoltà hanno operato, riuscendo a lavorare bene in una prospettiva che ha visto il superamento dei vincoli di Facoltà in favore di un’ottica più generale di Ateneo, in una logica di superamento dei confini e valorizzazione delle risorse ragionando anche in termini di Corsi interfacoltà. Ma sono contenta anche perché da questa riforma, che molti hanno definito di tagli e ridimensionamenti, noi siamo riusciti a conservare intatte le nostre peculiarità, abbiamo razionalizzato la nostra offerta, conservando, però, i percorsi formativi. Gli studenti troveranno un’offerta più snella, ma che non perde di specificità”.
E su come districarsi tra le tante lingue o culture, oltre quaranta, che offre L’Orientale, il Rettore non può che dispensare consigli per una scelta che influenzerà il futuro degli studenti. “Per scegliere quale Corso seguire bisogna pensare a quali sono i propri interessi, le proprie capacità: la formazione che offriamo è molto variegata, va dal mondo classico a quello angloamericano. Pensare agli sbocchi occupazionali, come molti fanno, è importante ma è inutile se non si segue la propria vocazione, che a volte si intuisce anche casualmente o una volta iniziata l’Università. Ad esempio, uno studente può non aver mai studiato niente sul Giappone, eppure all’Università scoprire questa passione. Chi si iscrive da noi deve pensare che il nostro mercato di riferimento è ancora abbastanza ampio in quanto travalica i confini nazionali o europei”.
Le risorse umane, i giovani laureati, che L’Orientale ha inviato in giro per il mondo sono davvero numerosi e portano avanti ricerche importanti. Dunque, elemento essenziale che non deve mancare ad una matricola di questo Ateneo è la voglia di viaggiare e di avventurarsi in terre sconosciute “alla scoperta di nuovi mondi e nuove civiltà” – citando un famoso telefilm.
Per realizzare questo sogno di avventura è essenziale, però, muovere bene i primi passi e l’invito che lancia il Rettore è quello di “frequentare, vivere l’Università, seguire i corsi, perché è molto importante, soprattutto per superare il primo impatto. Inoltre, non bisogna avere timore a porre domande ai docenti, a dialogare con loro. Si può anche studiare a casa, perché da noi la frequenza non è obbligatoria, però è evidente che seguire i corsi agevola il percorso, soprattutto per lingue come arabo, cinese o giapponese dove non frequentare è impensabile”.
La didattica si svolge in quattro sedi (Palazzo Giusso, Palazzo Corigliano, Palazzo del Mediterraneo e Palazzo Santa Maria di Porta Coeli) presso le quali “sono stati potenziati gli spazi da destinare agli studenti”. Restano delle carenze strutturali “ma in questo momento non si può certo pensare a nuove acquisizioni”. Quindi si razionalizza e si riatta l’esistente: “stiamo completando la ristrutturazione del secondo lotto di Palazzo Giusso e abbiamo attivato internet point in ogni sede”. La prima buona notizia: “stiamo per chiudere finalmente la partita per una residenza di 180 posti letto: risultato importante che ha visto il coinvolgimento dell’intero Ateneo”. La seconda: le tasse per quest’anno non subiranno variazioni, se non l’indicizzazione Istat: “pur nelle grandi difficoltà in cui versa il nostro Ateneo e il sistema universitario, non vogliamo gravare sulle famiglie, già colpite dalla crisi”, afferma il Rettore Viganoni.
Valentina Orellana
Fondata nel 1732, L’Orientale rappresenta la più antica scuola di sinologia del mondo, oggi luogo di studio di lingue e culture dei sette continenti. “Nel momento in cui lingue, culture e religioni diverse entrano in rapporti sempre più stretti, questo Ateneo non si fa cogliere di sorpresa, in quanto è da sempre impegnato in relazioni con culture di tutto il mondo”, aggiunge il Rettore.
Con le sue quattro Facoltà, allora, L’Orientale è il posto giusto per “studenti che vogliono una formazione che consenta loro un’apertura culturale e professionale sul mondo intero, che vogliano sentirsi parte di un Ateneo che studia da sempre lingue, culture, società di quasi tutto il pianeta, dalle Americhe all’Asia, dall’Africa all’Europa, votato ai rapporti internazionali e al dialogo con le culture”.
E da questo nuovo anno accademico l’Ateneo presenta la sua offerta didattica con una veste rinnovata, adeguando i Corsi ai modelli imposti dalla legge 270, rendendo, così, di più facile consultazione l’intero ventaglio formativo proposto. “Sono molto soddisfatta di come sia avvenuto questo passaggio – commenta il Rettore – per come le Facoltà hanno operato, riuscendo a lavorare bene in una prospettiva che ha visto il superamento dei vincoli di Facoltà in favore di un’ottica più generale di Ateneo, in una logica di superamento dei confini e valorizzazione delle risorse ragionando anche in termini di Corsi interfacoltà. Ma sono contenta anche perché da questa riforma, che molti hanno definito di tagli e ridimensionamenti, noi siamo riusciti a conservare intatte le nostre peculiarità, abbiamo razionalizzato la nostra offerta, conservando, però, i percorsi formativi. Gli studenti troveranno un’offerta più snella, ma che non perde di specificità”.
E su come districarsi tra le tante lingue o culture, oltre quaranta, che offre L’Orientale, il Rettore non può che dispensare consigli per una scelta che influenzerà il futuro degli studenti. “Per scegliere quale Corso seguire bisogna pensare a quali sono i propri interessi, le proprie capacità: la formazione che offriamo è molto variegata, va dal mondo classico a quello angloamericano. Pensare agli sbocchi occupazionali, come molti fanno, è importante ma è inutile se non si segue la propria vocazione, che a volte si intuisce anche casualmente o una volta iniziata l’Università. Ad esempio, uno studente può non aver mai studiato niente sul Giappone, eppure all’Università scoprire questa passione. Chi si iscrive da noi deve pensare che il nostro mercato di riferimento è ancora abbastanza ampio in quanto travalica i confini nazionali o europei”.
Le risorse umane, i giovani laureati, che L’Orientale ha inviato in giro per il mondo sono davvero numerosi e portano avanti ricerche importanti. Dunque, elemento essenziale che non deve mancare ad una matricola di questo Ateneo è la voglia di viaggiare e di avventurarsi in terre sconosciute “alla scoperta di nuovi mondi e nuove civiltà” – citando un famoso telefilm.
Per realizzare questo sogno di avventura è essenziale, però, muovere bene i primi passi e l’invito che lancia il Rettore è quello di “frequentare, vivere l’Università, seguire i corsi, perché è molto importante, soprattutto per superare il primo impatto. Inoltre, non bisogna avere timore a porre domande ai docenti, a dialogare con loro. Si può anche studiare a casa, perché da noi la frequenza non è obbligatoria, però è evidente che seguire i corsi agevola il percorso, soprattutto per lingue come arabo, cinese o giapponese dove non frequentare è impensabile”.
La didattica si svolge in quattro sedi (Palazzo Giusso, Palazzo Corigliano, Palazzo del Mediterraneo e Palazzo Santa Maria di Porta Coeli) presso le quali “sono stati potenziati gli spazi da destinare agli studenti”. Restano delle carenze strutturali “ma in questo momento non si può certo pensare a nuove acquisizioni”. Quindi si razionalizza e si riatta l’esistente: “stiamo completando la ristrutturazione del secondo lotto di Palazzo Giusso e abbiamo attivato internet point in ogni sede”. La prima buona notizia: “stiamo per chiudere finalmente la partita per una residenza di 180 posti letto: risultato importante che ha visto il coinvolgimento dell’intero Ateneo”. La seconda: le tasse per quest’anno non subiranno variazioni, se non l’indicizzazione Istat: “pur nelle grandi difficoltà in cui versa il nostro Ateneo e il sistema universitario, non vogliamo gravare sulle famiglie, già colpite dalla crisi”, afferma il Rettore Viganoni.
Valentina Orellana