Si intitola “A Pasquale Coppola” la raccolta di scritti promossa e curata dal Rettore dell’Orientale Lida Viganoni, e presentata il 19 ottobre a Palazzo Du Mesnil. I volumi sono appunto dedicati alla memoria del grande geografo nato a Ferentino ma napoletano d’adozione e raccolgono i contributi di tanti studiosi di ambito geografico, di caratura nazionale e internazionale. Il prof. Coppola, scomparso nel maggio di tre anni fa, è stato uno dei più importanti geografi italiani, molto apprezzato anche all’estero, oltre che colonna portante dell’Ateneo napoletano e studioso attento delle tematiche riguardanti il Mezzogiorno italiano ma anche l’intera fascia del Mediterraneo europeo.
La presentazione dei due volumi è stata introdotta proprio dal Rettore Viganoni, che al fianco di Pasquale Coppola ha lavorato per più di trent’anni, ripercorrendo le tappe più importanti della sua carriera, oltre a una serie di ricordi personali particolarmente sentiti. Il prof. Coppola, ha raccontato il Rettore, “è stato da sempre una voce importante per L’Orientale, e nei quaranta lunghi anni in cui ha legato il suo nome alla nostra istituzione ha contribuito a scriverne la storia. Cito, per esempio, il gruppo di studio per la riforma dell’Ateneo, nel 1970, di cui Pasquale ha fatto parte, o il grande contributo umano e scientifico speso per la nascita della Facoltà di Scienze Politiche, nel 1973”. Quello che viene fuori dall’intervento della Viganoni, però, è soprattutto l’amore e la passione per la disciplina che Coppola manifestava in particolare nel suo rapporto con gli studenti: “Viveva l’insegnamento come si dovrebbe vivere, come una missione, e riteneva la geografia un elemento indispensabile per aprirsi al mondo, per capire che non tutto è come ci appare. La sua filosofia era quella di partire non dai massimi sistemi, ma dai singoli tasselli che non sono al loro posto e che permettono con un lavoro paziente e attento di ricomporre il quadro”.
La figura del prof. Coppola, entrato come assistente all’Orientale nel 1966, è stata raccontata come quella di un intellettuale a tutto tondo, “una mente che ha trasmesso ai suoi studenti – ha ricordato Franco Farinelli, Presidente dell’Associazione dei geografi italiani – una buona parte di quello che è considerato il sale della geografia italiana contemporanea”. A partecipare all’incontro, anche Franco Salvatori, Presidente della Società Geografica Italiana, che ha ospitato nelle Memorie della società gli scritti raccolti in ricordo del prof. Coppola: “Pasquale Coppola è stato uno dei più alti esponenti della geografia italiana, e soprattutto ne è stato sempre la cosiddetta coscienza critica”. Molto sentito anche il contributo di Lidia Scarpelli, Presidente della Società di studi geografici, che ha ricordato le ricerche svolte insieme al prof. Coppola, sottolineando come, “fino alle sue ultime uscite pubbliche e ai suoi ultimi scritti, Pasquale fosse sempre un passo avanti agli altri, avesse delle intuizioni che lo proiettavano avanti nel tempo, e per di più le esponesse sempre con un linguaggio e una retorica elegante e appassionata”.
Nella seconda fase della mattinata ci sono stati poi tre interventi più “tecnici”, quelli dei professori Piergiorgio Landini, docente di Geografia economica all’Università degli Studi di Chieti e Pescara, Elio Manzi, dell’Università di Palermo, Carles Carreras, geografo dell’Università di Barcellona, che hanno spiegato le tre tematiche in cui è divisa la raccolta di volumi: Problemi di geografia regionale, Dinamiche urbane, Temi di geografia politica e economica.
Le conclusioni della giornata sono state del prof. Sergio Conti, che ha parlato ancora dell’attenzione del prof. Coppola sui temi del localismo e delle autonomie locali, ma ancor di più del metodo e della passione nel lavoro, “che è da sempre stata caratteristica di questo grande geografo. La stessa determinazione e la stessa volontà che deve spingere noi tutti a continuare il suo lavoro con questi stessi presupposti, a ‘profanare’ quasi la nostra disciplina, penetrandola e divulgandola sempre, interpretando a pieno quella che Pasquale riteneva come la missione sociale della geografia”.
Al termine dell’incontro, una buona parte dei partecipanti (professori, studiosi, ricercatori, studenti e persino giornalisti) si è recata in una sorta di visita guidata, organizzata proprio dall’Orientale, in quelli che sono stati definiti “I luoghi di Pasquale Coppola”. Sotto l’attenta guida dei professori Rosario Sommella e Fabio Amato, docenti di Geografia dell’Ateneo, nonché dell’agronomo Antonio Di Gennaro, al gruppo sono stati mostrati i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli, nelle loro caratteristiche geografiche, politiche e sociali, fino a giungere alla tanto discussa ex area industriale di quello che è stato per anni il cuore pulsante della vita produttiva della città. Si è parlato di dismissione, del dibattito tra la riqualificazione e il ripristino della costa, di archeologia industriale, di bonifica dei terreni e delle acque. Di come la politica, dopo aver promosso un’operazione importante di riqualificazione attraverso il piano regolatore, si sia progressivamente disinteressata della sua attuazione, e ancora di come la logica dei grandi eventi (si pensi all’affannoso lavoro per portare a Bagnoli le regate della Coppa America di vela) non sempre sia una scelta ponderata e adatta per portare avanti un certo tipo di progetto. Di quali, infine, siano i passi necessari da compiere per il futuro, per evitare di commettere nuovi errori. Tutte cose di cui si parla da anni, di cui il prof. Coppola ha scritto per anni nei suoi articoli, e che ancora oggi, anzi oggi più che mai, sono al centro del dibattito politico cittadino.
Riccardo Rosa
La presentazione dei due volumi è stata introdotta proprio dal Rettore Viganoni, che al fianco di Pasquale Coppola ha lavorato per più di trent’anni, ripercorrendo le tappe più importanti della sua carriera, oltre a una serie di ricordi personali particolarmente sentiti. Il prof. Coppola, ha raccontato il Rettore, “è stato da sempre una voce importante per L’Orientale, e nei quaranta lunghi anni in cui ha legato il suo nome alla nostra istituzione ha contribuito a scriverne la storia. Cito, per esempio, il gruppo di studio per la riforma dell’Ateneo, nel 1970, di cui Pasquale ha fatto parte, o il grande contributo umano e scientifico speso per la nascita della Facoltà di Scienze Politiche, nel 1973”. Quello che viene fuori dall’intervento della Viganoni, però, è soprattutto l’amore e la passione per la disciplina che Coppola manifestava in particolare nel suo rapporto con gli studenti: “Viveva l’insegnamento come si dovrebbe vivere, come una missione, e riteneva la geografia un elemento indispensabile per aprirsi al mondo, per capire che non tutto è come ci appare. La sua filosofia era quella di partire non dai massimi sistemi, ma dai singoli tasselli che non sono al loro posto e che permettono con un lavoro paziente e attento di ricomporre il quadro”.
La figura del prof. Coppola, entrato come assistente all’Orientale nel 1966, è stata raccontata come quella di un intellettuale a tutto tondo, “una mente che ha trasmesso ai suoi studenti – ha ricordato Franco Farinelli, Presidente dell’Associazione dei geografi italiani – una buona parte di quello che è considerato il sale della geografia italiana contemporanea”. A partecipare all’incontro, anche Franco Salvatori, Presidente della Società Geografica Italiana, che ha ospitato nelle Memorie della società gli scritti raccolti in ricordo del prof. Coppola: “Pasquale Coppola è stato uno dei più alti esponenti della geografia italiana, e soprattutto ne è stato sempre la cosiddetta coscienza critica”. Molto sentito anche il contributo di Lidia Scarpelli, Presidente della Società di studi geografici, che ha ricordato le ricerche svolte insieme al prof. Coppola, sottolineando come, “fino alle sue ultime uscite pubbliche e ai suoi ultimi scritti, Pasquale fosse sempre un passo avanti agli altri, avesse delle intuizioni che lo proiettavano avanti nel tempo, e per di più le esponesse sempre con un linguaggio e una retorica elegante e appassionata”.
Nella seconda fase della mattinata ci sono stati poi tre interventi più “tecnici”, quelli dei professori Piergiorgio Landini, docente di Geografia economica all’Università degli Studi di Chieti e Pescara, Elio Manzi, dell’Università di Palermo, Carles Carreras, geografo dell’Università di Barcellona, che hanno spiegato le tre tematiche in cui è divisa la raccolta di volumi: Problemi di geografia regionale, Dinamiche urbane, Temi di geografia politica e economica.
Le conclusioni della giornata sono state del prof. Sergio Conti, che ha parlato ancora dell’attenzione del prof. Coppola sui temi del localismo e delle autonomie locali, ma ancor di più del metodo e della passione nel lavoro, “che è da sempre stata caratteristica di questo grande geografo. La stessa determinazione e la stessa volontà che deve spingere noi tutti a continuare il suo lavoro con questi stessi presupposti, a ‘profanare’ quasi la nostra disciplina, penetrandola e divulgandola sempre, interpretando a pieno quella che Pasquale riteneva come la missione sociale della geografia”.
Al termine dell’incontro, una buona parte dei partecipanti (professori, studiosi, ricercatori, studenti e persino giornalisti) si è recata in una sorta di visita guidata, organizzata proprio dall’Orientale, in quelli che sono stati definiti “I luoghi di Pasquale Coppola”. Sotto l’attenta guida dei professori Rosario Sommella e Fabio Amato, docenti di Geografia dell’Ateneo, nonché dell’agronomo Antonio Di Gennaro, al gruppo sono stati mostrati i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli, nelle loro caratteristiche geografiche, politiche e sociali, fino a giungere alla tanto discussa ex area industriale di quello che è stato per anni il cuore pulsante della vita produttiva della città. Si è parlato di dismissione, del dibattito tra la riqualificazione e il ripristino della costa, di archeologia industriale, di bonifica dei terreni e delle acque. Di come la politica, dopo aver promosso un’operazione importante di riqualificazione attraverso il piano regolatore, si sia progressivamente disinteressata della sua attuazione, e ancora di come la logica dei grandi eventi (si pensi all’affannoso lavoro per portare a Bagnoli le regate della Coppa America di vela) non sempre sia una scelta ponderata e adatta per portare avanti un certo tipo di progetto. Di quali, infine, siano i passi necessari da compiere per il futuro, per evitare di commettere nuovi errori. Tutte cose di cui si parla da anni, di cui il prof. Coppola ha scritto per anni nei suoi articoli, e che ancora oggi, anzi oggi più che mai, sono al centro del dibattito politico cittadino.
Riccardo Rosa