Il sito web dell’Ateneo ora parla anche cinese

La Seconda Università diventa sempre più internazionale. L’ultimo passo in questa direzione è rappresentato dalla versione in cinese del sito web di Ateneo, che si affianca alle versioni già presenti in inglese, portoghese e russa. Un traguardo raggiunto che è un vero vanto per l’Ateneo, visto che è tra i primi ad avere un portale che parla ben quattro lingue. E intanto già si è al lavoro per introdurre anche lo spagnolo. Di questo plurilinguismo assicurato agli internauti è particolarmente orgoglioso il prof. Sergio Minucci, docente a Medicina e delegato all’Internazionalizzazione dell’Ateneo: “Internazionalizzazione vuol dire prima di tutto mobilità e la mobilità non può essere confinata solo all’Europa. La Cina, d’altra parte, è uno dei Paesi emergenti che per tanto tempo ha avuto un Pil più elevato degli altri. Già da tempo abbiamo avviato rapporti con la Cina e recentemente, attraverso un’attività organizzata dalla Regione insieme a Città della Scienza, abbiamo presentato diversi progetti agli imprenditori cinesi, molti dei quali sono stati particolarmente apprezzati. Il nostro Rettore ha avuto modo di incontrarsi con alcune università, alcune ci hanno chiesto di poter condividere anche l’offerta didattica ed è quello che stiamo per realizzare. A noi interessa non solo la possibilità di inviare i nostri studenti nel territorio cinese, ma di avere soprattutto loro qui. Anche per questo è nato il sito in cinese: diamo agli studenti che vorrebbero venire da noi l’occasione di capire cosa possiamo offrire”. Tecnicamente l’iniziativa ha goduto del supporto del Centro Linguistico della Sun e di professionalità che contribuiscono al funzionamento del sito. “Stiamo per realizzare anche una convenzione con l’Istituto Confucio de L’Orientale, con l’aiuto della prof.ssa Annamaria Palermo, utile sia ai nostri studenti che vogliono andare in Cina che agli studenti cinesi che vengono da noi”. 
La versione in cinese del sito è solo l’ultima tappa in ordine di tempo di un programma molto più ampio di interscambio con l’estero sostenuto fortemente dal Rettore Paolisso. “Con la Russia abbiamo stabilito degli accordi che permettono il conseguimento di titoli doppi. Con la Spagna, invece, abbiamo già da tempo l’Erasmus, a mio avviso il programma che più di tutti ha permesso agli studenti di capire davvero cosa significhi Comunità Europea. Ma siamo fieri anche dei due bandi per visiting, di cui solo il primo ha portato 32 persone nel nostro Ateneo, e dello short visiting professor”, aggiunge il prof. Minucci. E poi ricorda la novità di quest’anno: “abbiamo attivato per la prima volta un bando per i buddy, studenti che hanno già fatto l’Erasmus e che a loro volta diventano tutor di studenti ospiti, seguendoli soprattutto in aspetti pratici come l’alloggio e la  conoscenza dell’università”. Da non dimenticare “i corsi gratuiti di lingua italiana che offriamo a tutti gli studenti Erasmus”.  Tutto questo e molto altro in nome della mobilità “che va di pari passo con la ricerca e la didattica”. 
Angela Lonardo
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