Imparare le lingue con Rosetta Stone, una simulazione

Un servizio gratuito, come solo in pochi Atenei italiani. Un incentivo all’internazionalizzazione e all’arricchimento del bagaglio linguistico degli studenti. Rosetta Stone, acclamata piattaforma linguistica con 24 idiomi tra i quali scegliere, partita alla Vanvitelli nel marzo scorso, da quanto abbiamo potuto constatare sarà in grado, se usata correttamente, di sortire ottimi risultati.
Ma come funziona la piattaforma? Lo abbiamo scoperto personalmente. La simulazione ha riguardato due lingue: il tedesco, livello di comprensione A1, cioè base, e lo spagnolo a livello B2, cioè intermedio. La piattaforma non consente di studiare più di una lingua per volta, così, nel caso in cui lo studente intendesse cambiare la lingua studiata, dovrà accedere alla sezione impostazione del profilo personale e dunque procedere alla modifica. Per accedere al servizio basta inserire le proprie credenziali di Ateneo, dopodiché si viene indirizzati verso la pagina di selezione della lingua. Dopo aver scelto quella desiderata, si viene posti davanti a un questionario in cui, tramite quesiti a risposta multipla, si indicano i motivi per cui si vuole studiare l’idioma selezionato e quali sono gli aspetti sui quali si vuole focalizzare maggiormente l’attenzione. Lo step successivo è un test in tre parti della durata media di trenta minuti in cui il candidato viene esaminato dal punto di vista della lettura, dell’ascolto e della comprensione, ricevendo infine come risultato il livello di comprensione del QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue).
Nel caso del tedesco, avendo ricevuto un risultato A1, si è iniziato dalle basi: l’associazione di immagini alle parole. Il processo, basato sulla ripetizione in più volte delle parole indicate, porta all’incameramento di parole base come mann, frau, kind, mädchen e così via, procedendo poi con l’apprendimento di forme verbali semplici tramite lo stesso sistema di associazione. Un metodo strutturato sul raggiungimento degli obiettivi e che permette una certa flessibilità, poiché all’inizio si è inserito il tempo che si intende trascorrere settimanalmente sul software – di cui è possibile scaricare anche la comodissima app per smartphone e tablet, che abbiamo provato e che possiamo definire assai funzionale per esercitarsi dovunque ci si trovi, anche se è consigliato farlo in ambienti tranquilli. Abbiamo indicato una disponibilità di mezz’ora per tre giorni la settimana, e il software ha provveduto autonomamente al vaglio del materiale in funzione della nostra disponibilità. Naturalmente non si è obbligati a rispettare i tempi indicati ed è possibile uscire dalla sessione in qualunque momento, anche se è consigliato, specialmente per i livelli di apprendimento A1 e A2, di trascorrere almeno venti minuti al giorno sulla piattaforma al fine di non perdere continuità. Mettiamo di aver effettuato il logout; all’accesso successivo l’interfaccia ci informa dei risultati che abbiamo raggiunto fino a quel momento, indicando la lezione successiva o riprendendo da dove ci eravamo interrotti.
Venendo invece allo spagnolo (castigliano), lingua nella quale eravamo più ferrati anche per la sua prossimità all’italiano, abbiamo conseguito un livello B2, venendo quindi indirizzati verso esercizi di apprendimento e di grammatica più complessi. In questo caso, pur avendo inserito, come nel caso precedente, un tempo di mezz’ora per tre giorni la settimana, le lezioni sono più lunghe e si ha una gran quantità di esercizi di pronuncia e di conversazione. In questo caso si inizia con frasi sintatticamente più complesse, cioè composte da più periodi, nella loro ripetizione e nel rispondere al quesito che eventualmente avanzano. Abbiamo iniziato con l’argomento “en el coche”, cioè ‘in automobile’. La prima lezione di vocabolario ci ha orientati verso l’apprendimento di parole come carretera, limpiaparabrisas, viajo, cinturón de seguridad, placa de matrícula, autopista e così via. Poi, una volta apprese questa parole di base, il software ci ha dirottato su alcuni quesiti ai quali rispondere tramite microfono, indicandoci dunque se la risposta fosse corretta da un punto di vista di comprensione e pronuncia. Nel complesso l’interfaccia è molto intuitiva e, da non dimenticare, l’erogazione gratuita del servizio è un vantaggio considerevole per gli studenti che intendano approcciare una lingua nuova. Certo, si tratta di un sistema integrativo e non sostitutivo della didattica. Però abbiamo constatato personalmente l’efficacia del metodo basato sulla ripetizione e associazione. A diversi giorni di distanza le informazioni immagazzinate tornano alla memoria con semplicità, richiamate dalla visione delle immagini che hanno senza dubbio aiutato il recupero della traccia mnestica, cioè dell’esperienza vissuta che può riaffiorare senza ostacoli. È così che l’interdisciplinarità tra glottologia, glottodidattica, psicologia e ovviamente linguistica ha prodotto un software eccellente, ritenuto uno dei migliori, per l’incremento delle skills linguistiche.
Nicola Di Nardo

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