In 4.000 ai test di Medicina

La pioggia battente non ha scoraggiato l’esercito dei quattromila aspiranti medici: il 4 settembre si sono presentati puntuali e numerosi gli studenti pronti a svolgere i test d’ingresso per le due Facoltà di Medicina partenopee.
Duemilatrecentosessanta, a fronte delle 2781 domande, gli studenti chiamati all’appello a Monte Sant’Angelo per i 255 posti della Federico II, millesettecento, circa, quelli invece presenti fuori la Mostra d’Oltremare per i 262 posti destinati dalla Seconda Università. Circa l’11% degli studenti non si è, dunque, presentato a svolgere il test.
“Siamo entrati verso le 8.10- racconta Luana, candidata per la Federico II- e abbiamo dovuto aspettare tre ore prima di poter cominciare la prova. E’ stato molto snervante soprattutto per chi, come me, non è di Napoli”. Alle 11.00 infatti è stato dato il via alle prove in tutta Italia, ma per le sedi più affollate l’appello è iniziato dalle 8 del mattino. “Ci hanno suddiviso per data di nascita e- racconta Andrea, già studente di Scienze Biotecnologiche alla Federico II- noi dell’84-85 siamo stati destinati all’edificio 8 in una piccola aula: credo di essere stato fortunato perché essendo solo un centinaio di studenti ci siamo potuti concentrare meglio”.
Alle 10.00, invece, sono iniziati ad entrare gli studenti della SUN da un unico cancello nell’entrata centrale della Mostra d’Oltremare su Piazzale Tecchio. E in una Fuorigrotta dal traffico in tilt, diversi gruppi di genitori sono rimasti ad aspettare i ragazzi fuori gli edifici fino al termine della prova:  alle 13.10 sono usciti i ragazzi dai cancelli della Mostra su via Kennedy e verso le 13.15 si sono riversati su via Cinthia, invece, i giovani di Monte Sant’Angelo.
“Credo che quello del numero chiuso non sia un buon sistema perchè- sottolinea Gabriella, madre di un aspirante medico alla SUN- lede i diritti degli studenti. Mio figlio tiene molto ad entrare a Medicina, passione trasmessagli dal nonno ematologo, e non trovo giusto spezzare le ali ad un sogno prima ancora che questo possa incominciare”.
Ma fra le tante polemiche sulla legittimità del numero programmato, almeno una nota positiva sembra arrivare dagli studenti: “quest’anno i test sono stati più semplici”. Le tanto temute domande di cultura generale, infatti, rispetto agli scorsi anni sono state meno ostiche. “Per prepararmi ai test ho studiato i questionari degli scorsi anni- evidenzia Fabrizio, napoletano candidato alla Federico II- e ho notato che le domande di cultura generale quest’anno sono state molto più facili: insomma niente stranezze almeno”.
Il New Deal, Torquato Tasso, un  verso della Divina Commedia, una poesia di Quasimodo, lo Statuto Albertino, Istituzioni dell’Unione Europea, le superfici di alcuni stati europei, alcune figure retoriche, la rivoluzione d’ottobre: queste le domande a cui i ragazzi hanno risposto con discreta sicurezza.
“Le domande di logica e cultura generale sono state più facili del previsto- dicono anche Emanuela e Rossella di Cava de’ Tirreni- mentre quelle di chimica erano abbastanza complesse”.
Chimica, infatti, sale al primo posto nella hit paraide del ‘quizzone’. “Biologia, matematica e fisica erano nella norma, ma chimica- sottolinea Marco, appena diplomato al Liceo Scientifico- era troppo difficile: nelle domande non c’era nessuna comprensione del testo, ma solo formule”.
“Dopo due anni di Biotecnologie non ho incontrato nessuna difficoltà nelle domande di chimica- ribatte invece Andrea- Nel complesso il test mi è sembrato abbastanza facile, in ogni caso se non va bene quest’anno ci rinuncio!”.
E non sono pochi gli studenti provenienti da altre Facoltà o, addirittura già laureati, che hanno tentato le prove per Medicina. “Io sono laureata in Antropologia- racconta Francesca- ma con la mia laurea non trovo lavoro quindi ho deciso di tentare quest’altra strada”. Luca, biologo quasi trentenne, racconta la stessa esperienza ed aggiunge: “molti credono che noi laureati siamo avvantaggiati nei test, invece non è così perché la nostra specializzazione è, comunque,  in altre materie”.
E c’è anche chi, come Ilario,  è al suo quarto tentativo: “io studio Biotecnologie mediche ma ogni anno vengo a tentare il test per Medicina: ormai è diventata una sfida con me stesso”.
Valentina Orellana
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