Ingegneria Meccanica sotto accusa

Il 7 giugno, in Aula delle Lauree, si è svolta una assemblea degli iscritti a Meccanica, convocata dai rappresentanti degli studenti in Consiglio di Corso di Laurea: Crescenzo Visone e Marco Parisi. Studenti e docenti -il Presidente del Corso di Laurea Renato Esposito, il coordinatore della Commissione Didattica Mariano Migliaccio ed il professor Capece Minutolo- si sono confrontati su alcune questioni che stanno a cuore agli iscritti: riforma del regolamento tesi, rotazione delle cattedre, propedeuticità e sbarramenti. Sono inoltre emerse particolari situazioni di disagio, legate al comportamento di alcuni docenti, che gli studenti reputano scorretto. Anche su tali questioni hanno sollecitato l’intervento del professore Esposito e del professor Migliaccio, il quale ha messo a disposizione dei ragazzi la sua e-mail Migliacc@Apollo.Dime.unina.it. Chi avrà casi particolari da segnalare, può dunque utilizzare la posta elettronica.
Il regolamento
tesi
L’assemblea è iniziata con la discussione sul regolamento tesi di laurea. Attualmente il voto si assegna così: media base -si ottiene dividendo per tre il prodotto della media risultante dai 29 esami per 11- più un’aliquota da 0 a 4 punti -si calcola sottraendo alla media dei primi venti esami un numero fisso(22) e moltiplicando per 2/3- più una quota da 0 a tre punti, frutto di un questionario compilato dal relatore, che valuta il tempo trascorso dalla richiesta alla discussione ed il numero di esami che mancava al momento dell’assegnazione. La discussione della tesi frutta da 0 a 3 punti. Per quelle considerate particolarmente meritevoli il relatore può chiedere un punto aggiuntivo. “Nel corso dell’applicazione del regolamento sono emerse alcune contraddizioni”, ha detto Visone ai circa cento colleghi -quasi tutti iscritti dal terzo anno in avanti- i quali hanno partecipato all’assemblea. “Gli esami del biennio vengono calcolati due volte, sia nella media base sui 29 esami, sia nell’aliquota aggiuntiva. Sono gli esami, tra l’altro, nei quali capita di prendere voti non sempre elevati, perché sono i primi e perché scontiamo il passaggio dalla scuola all’Università. Per quanto concerne il questionario alcuni docenti si sono lamentati circa il fatto che non sempre le risposte del relatore sono coerenti”. La proposta di modifica che si sta discutendo in commissione didattica si articola in vari punti. L’aliquota aggiuntiva si calcola sottraendo alla media dei primi 20 esami non più 22, ma 20. In questo modo la forbice del punteggio passerebbe da 0-4 a 0-3. Il questionario – semplificato – frutta da 0 a 5 punti. L’intervallo di valutazione della discussione della tesi passa da 0-3 a 0-2. La media base non si calcola più sui 29 esami, ma sui 27. “In questo modo potremmo eliminare i due nei quali abbiamo avuto il punteggio peggiore”, ha spiegato Parisi. Infine: accede alla lode – ormai un titolo puramente onorifico – solo chi parte almeno da 103. Dalla discussione è emersa anche la necessità di omologare i regolamenti tesi nell’ambito dei vari corsi di laurea. 
No agli
sbarramenti
La discussione si è poi spostata sugli sbarramenti. Molti studenti hanno ribadito che alcuni di essi sono illogici. “Fondamenti di Informatica blocca il passaggio al quarto anno e ci sono persone che hanno dovuto darlo in fretta e furia per non perdere dodici mesi, -ha ricordato Parisi-. E’ assurdo”. Analoghe considerazioni per Chimica, che sbarra l’accesso al quinto anno. “Non ha senso, per un Meccanico. Conosco gente che ha perso un anno, dopo aver dato 18 esami, perché non è riuscita a superare Chimica. Allora o si blocca da subito chi non lo ha superato, al biennio, oppure non lo si fa. Al quinto anno non ha senso, tantomeno per i meccanici”. Incalza Visone: “tra l’altro ho saputo di un esame del quarto anno che a volte si supera anche senza aver dato Chimica, altre volte no”. Quello che preoccupa i Meccanici è anche la disparità di trattamento rispetto agli altri Corsi di Laurea. “Se a me mancano alcuni esami non mi fanno andare avanti e ripeto l’anno, -ha sottolineato un ragazzo con gli occhiali in prima fila-. Poi però se un Aeronautico od un Gestionale passa a Meccanica con 20 esami lo iscrivono al quinto anno. Per lui gli sbarramenti e le propedeuticità non valgono. Si laureano prima e ci tolgono posti sul mercato del lavoro”. Ha replicato il professor Esposito: “i meccanici che s’immatricolano conoscono le regole ed i vincoli. Se viene uno da un altro corso di laurea con 20 esami dobbiamo negargli l’iscrizione al quinto anno perché manca quel determinato esame? Dobbiamo retrocederlo al quarto anno? No, perché lui all’inizio le regole non le conosceva. Se invece passa al quarto anno, per il quinto è tenuto ad assoggettarsi alle regole dei meccanici”. Non è convinto un altro studente: “così in teoria tutti si potrebbero iscrivere altrove, in corsi di laurea più semplici, e poi passare a Meccanica, quando hanno dato 18 esami. Risulterebbero laureati in Ingegneria Meccanica come noi, che buttiamo il sangue dal primo anno. Le propedeuticità hanno una logica; gli sbarramenti nessuna”. L’assemblea ha dato mandato ai rappresentanti di chiedere una revisione complessiva del sistema degli sbarramenti.
Corsi 
non stop
Terzo punto all’ordine del giorno: la semestralizzazione. L’hanno chiesta in molti, per il quarto e quinto anno. Il professor Capece Minutolo ha risposto così: “è difficile perché ci sono esami che in un indirizzo sono previsti al quarto anno ed in un orientamento al quinto anno. Si dovrebbe rivoluzionare tutto per coordinare le lezioni”. Pronta la replica di un altro studente. Notizie di ordinario disservizio: “Possibile che ho impiegato 15 giorni per ritirare lo Statone ai terminali? Quando l’ho preso era anche sbagliato, perché non indicava la propedeuticità di Analisi 2 rispetto a Meccanica dei fluidi”.
La parola è tornata al Presidente di Corso: “gli sbarramenti li prevede la legge, noi tutt’al più possiamo verificare se farli ruotare attorno a questa o quella materia. Occasioni come questa di oggi servono anche a spronarci ed a confrontarci. Come Consiglio di Corso ci stiamo impegnando soprattutto per spingere i colleghi a compattare i programmi ed a coordinarsi. Se voi vi laureate a 28 anni ed i vostri colleghi europei a 23 siete fuori mercato. Questi sono i problemi, al di là delle formulette numeriche del regolamento tesi. Spero che già dal prossimo anno ogni professore metterà sulla guida, a fianco del programma, un numerino: le ore di applicazione globale necessarie ad affrontare e superare quella disciplina. Poi andranno istituiti meccanismi di controllo, perché se io dico che il mio corso dura 60 ore posso arrivare a 70, ma non a 120. E’ una assunzione di responsabilità nei vostri confronti, che non dovrete lavorare due anni su una disciplina”. Un altro studente: “appunto, invece noi ci troviamo con un corso di Elettronica che è partito ad ottobre e finirà, forse, il 20 giugno!”
Docenti
scorretti
Nell’ultima parte dell’assemblea sono state mosse durissime critiche ad alcuni docenti. “Costruzioni di Macchine con il professor Antonio De Iorio ci crea tanti problemi”, ha sottolineato uno dei partecipanti. “Chi capita con lui è rovinato”, ha ribadito un collega. “C’è disparità di trattamento tra il corso per le matricole pari ed il suo, riservato alle dispari”, ha sottolineato un terzo intervento. A questo punto ha preso la parola una studentessa: “quello di De Iorio è un problema che va avanti da anni e non è cambiato niente. Abbiamo anche raccolto un buon numero di firme: inutilmente. Ha bloccato per anni persone ad un esame dalla laurea”. Un altro ragazzo: “è prevenuto. Esordì dicendo alla prima lezione che noi siamo al quarto anno, ma non abbiamo imparato a studiare. Non è assolutamente in grado di trasmettere le sue conoscenze. E’ arrivato al punto di distribuirci gli appunti relativi agli argomenti di una prova intercorso un mese dopo lo svolgimento della prova stessa! Prende le firme a lezione per controllare chi segue, pur non essendoci obbligo di frequenza”. Sul banco degli imputati è finito anche il professor Vincenzo Zoppoli, docente di Impianti Meccanici. Le rimostranze nei suoi confronti, espresse da più di uno studente, sono sostanzialmente due: “non ha un orario di ricevimento; boccia allo scritto e rifiuta di far visionare la prova allo studente”. Diffuse contestazioni sono state avanzate anche nei confronti del professor Michele Iacovacci. Per esempio: “ho 35 anni e devo laurearmi. Non l’ho mai trovato in orario di ricevimento. Sono andato a febbraio, a marzo, a maggio. Non ne posso più”.
Fin qui la cronaca. Il Presidente di Corso di Laurea ha risposto a tutti che avrebbe provveduto a sentire anche i docenti. Intanto, Ateneapoli li ha cercati. 
La replica del
prof. De Iorio
Antonio De Iorio, uno dei docenti che gli studenti hanno ripetutamente criticato in assemblea, replica in questi termini alle accuse. “1) Se veramente avessi distribuito il materiale didattico sul quale vertevano le prove intercorso dopo lo svolgimento delle stesse vorrei sapere come mai alcuni allievi le hanno svolte bene e con profitto. Ho distribuito per tempo tabelle, formule e materiali. Forse qualcuno che era assente non si è degnato neanche di ritirale in un secondo momento.  2) E’ vero che c’è difformità tra i contenuti del mio corso e quello del collega Lombardi, riservato alle matricole pari, ma questo rientra in un problema generale di tutta la facoltà. Il coordinamento didattico è inesistente. Comunque gli argomenti fondamentali sono gli stessi in entrambi i corsi. Non mi risultano particolari disparità nella percentuale di esami superati dai miei allievi e da quelli del collega. 3) Ho sempre fatto vedere agli studenti le correzioni delle prove scritte. Proprio l’altro giorno sono venute una cinquantina di persone. 4) Rispetto sempre l’orario di ricevimento. 5) Prevenuto nei confronti degli studenti? E’ vero che il primo giorno faccio loro una ramanzina, sottolineando che molti arrivano al quarto anno senza un metodo di studio. Ma lo faccio nel loro interesse, perché conosco i miei polli. All’esame sono esigente, ma non cavilloso. Non chiedo una formula a memoria; voglio però che mi dimostrino di aver capito. Chi vuole superare il mio esame deve saper ragionare. 6) E’ falso che prenda le firme in aula. Lo faccio solo in occasione degli esercizi scritti e delle prove intercorso”.
Ateneapoli ha cercato di contattare -senza riuscirvi-  anche Michele Iacovacci e Vincenzo Zoppoli, gli altri due docenti pesantemente criticati in assemblea dagli studenti. Se vorranno, potranno ovviamente replicare sul prossimo numero agli addebiti mossi nei loro confronti.    
Fabrizio Geremicca
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