Alla Federico II si è formata una squadra composta da giocatori che appartengono a quasi tutti i Dipartimenti dell’Ateneo Federico II, che gioca la partita dell’innovazione tecnologica in ambito digitale e che si candida a partecipare alla Coppa dei Campioni della ricerca, il bando Industria 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico. Il capitano è il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base. “La task force – spiega – nasce sulla base di un regolamento approvato dal Rettore qualche tempo fa e si propone di promuovere il coordinamento e la collaborazione di studiosi di aree disciplinari diverse. In qualche modo eredita le funzioni dei vecchi Centri Interdipartimentali, ma in una prospettiva diversa. Se, infatti, i Centri erano strutture fisse e permanenti, la task force nasce sulla base di specifici progetti e dura per quanto durano gli stessi progetti. Può, naturalmente, essere rinnovata, ma sempre in funzione di specifici obiettivi”. Recita, infatti, il regolamento approvato dall’Ateneo: le task force sono costituite con decreto del Rettore, sentito il parere del Senato Accademico e previa ricognizione di interesse presso tutti i Direttori di Dipartimento. Hanno durata di tre anni, trascorsi i quali sono automaticamente disattivate. Possono essere rinnovate per ulteriori trienni e senza alcun limite, ma l’attivazione presuppone la definizione di un progetto scientifico di ricerca e/o di alta formazione. Ancora, devono essere richieste da almeno due Dipartimenti. Ciascun Dipartimento che si propone indica fino a due rappresentanti all’interno del comitato di gestione e una lista di studiosi afferenti o non afferenti alla struttura, ma che con questa hanno rapporti di collaborazione scientifica, che saranno coinvolti nel progetto. Per il funzionamento, la task force fa affidamento sulle risorse di uno dei Dipartimenti che ne fanno parte, che svolge il ruolo di cassa. Il compito, per la squadra che si è formata sul progetto Industria 4.0, è stato assegnato al Dipartimento di Ingegneria industriale.
“Si tratta – prosegue il prof. Salatino – di un nuovo strumento per superare, sul piano della ricerca, la logica della segregazione dei Dipartimenti. Ci sono progetti interdisciplinari. È una struttura leggera, ma formalmente costituita, che passa attraverso il Senato Accademico. Non può assumere impegni di spesa autonomi, ma può appoggiarsi ad un Dipartimento cassa e può gestire progetti con un contenuto economico e scientifico”. Industria 4.0 e sviluppo sostenibile “mette insieme tante prospettive di attività di ricerca e trasferimento tecnologico legate al piano nazionale Industria 4.0. Sarà elaborato un progetto, articolato in varie sfumature e declinato diversamente a seconda degli ambiti disciplinari – dal design alla biomedica, dall’ingegneria all’economia, per citare qualche esempio – per incrementare le applicazioni delle tecnologie digitali”. Sono coinvolti, ribadisce il docente, “quasi tutti i Dipartimenti della Federico II. Un numero molto elevato. Ci si attendeva solo Ingegneria e pochi altri di area scientifica ed economica, ma ha un senso che ci sia una partecipazione molto ampia, perché le tecnologie digitali spinte possono trovare applicazioni anche nel turismo, nello spettacolo, dell’agrifood. Per questo sono entrati a far parte della squadra anche colleghi dell’area delle scienze sociali e degli studi umanistici. Naturalmente, i Dipartimenti di Ingegneria dell’Informazione, Chimica e dei materiali ed Industriale sono i protagonisti. In prospettiva c’è l’idea che possano entrare nei Centri di Competenza pure altri Atenei campani ed università di altre regioni, in particolare della Puglia”.
Fabrizio Geremicca
“Si tratta – prosegue il prof. Salatino – di un nuovo strumento per superare, sul piano della ricerca, la logica della segregazione dei Dipartimenti. Ci sono progetti interdisciplinari. È una struttura leggera, ma formalmente costituita, che passa attraverso il Senato Accademico. Non può assumere impegni di spesa autonomi, ma può appoggiarsi ad un Dipartimento cassa e può gestire progetti con un contenuto economico e scientifico”. Industria 4.0 e sviluppo sostenibile “mette insieme tante prospettive di attività di ricerca e trasferimento tecnologico legate al piano nazionale Industria 4.0. Sarà elaborato un progetto, articolato in varie sfumature e declinato diversamente a seconda degli ambiti disciplinari – dal design alla biomedica, dall’ingegneria all’economia, per citare qualche esempio – per incrementare le applicazioni delle tecnologie digitali”. Sono coinvolti, ribadisce il docente, “quasi tutti i Dipartimenti della Federico II. Un numero molto elevato. Ci si attendeva solo Ingegneria e pochi altri di area scientifica ed economica, ma ha un senso che ci sia una partecipazione molto ampia, perché le tecnologie digitali spinte possono trovare applicazioni anche nel turismo, nello spettacolo, dell’agrifood. Per questo sono entrati a far parte della squadra anche colleghi dell’area delle scienze sociali e degli studi umanistici. Naturalmente, i Dipartimenti di Ingegneria dell’Informazione, Chimica e dei materiali ed Industriale sono i protagonisti. In prospettiva c’è l’idea che possano entrare nei Centri di Competenza pure altri Atenei campani ed università di altre regioni, in particolare della Puglia”.
Fabrizio Geremicca