Italia-Stati Uniti: doppio titolo per i laureati con il progetto H2CU

Studiare nelle più famose università statunitensi? Basta sognare guardando telefilm! Adesso è possibile. Grazie al programma dell’Associazione H2CU ai laureandi (ultimo anno di laurea specialistica) di diversi atenei italiani, viene offerta l’opportunità di raddoppiare il titolo frequentando un anno di studi in quattro università nordamericane (Columbia University, Pace University,  Polytechnic University, Massachusetts  Institute of Technology) ed ottenere così la laurea magistrale in Italia ed il master negli USA.
Sono disseminate su tutto il territorio nazionale, le università aderenti al Consorzio: la Federico II di Napoli, la Sapienza e Tor Vergata di Roma, le Università di Brescia, Chieti, Pescara, Firenze, Genova, Varese, Campobasso, Pavia, Perugia, Reggio Calabria, Cassino, Salerno, Catania, l’ateneo viterbese della Tuscia, il Politecnico di Bari e tre istituti del CNR (Perugia, Viterbo e il centro Ambiente Marino Costiero di Napoli).
“L’idea è partita dal prof. Albertini – spiega il prof. Alberto Incoronato, docente della Federico II e membro del Consiglio Scientifico di H2CU- Si è iniziato sviluppando rapporti con quattro settori dell’area ingegneristica perchè le persone che avevano ideato il progetto appartenevano a quest’area didattica”. Il primo scambio è avvenuto nell’anno accademico 2005-2006 in via sperimentale con due studenti del settore ingegneristico del nord Italia che hanno terminato i loro studi alla Columbia. “La prima esperienza pilota- aggiunge Incoronato- ha dimostrato che l’obiettivo è raggiungibile. Adesso, bisogna far sì che partecipino sempre più studenti e che si ampli l’ambito d’inserimento  non  alle sole facoltà scientifiche”.
Anche quest’anno sono pronti a partire quattro studenti del Lazio per conseguire il titolo presso la Columbia e la Polytechnic University,  ma sono in programma anche altri progetti. Presto sarà possibile per i laureati italiani in Giurisprudenza che hanno conseguito l’abilitazione alla professione, frequentare la Pace Law School per un anno e quindi poter accedere all’esame di abilitazione per l’esercizio della professione nel distretto di New York. “Questa è una opportunità straordinaria- commenta Incoronato- perchè consente ai nostri laureati di operare su una piazza come quella di New York dove sono presenti organizzazioni internazionali come l’Onu o il WTO. E’ un settore che si offre all’attenzione di chi è disponibile ad interessarsene”.
Occasione da non lasciarsi sfuggire quella che si offre agli studenti di Ingegneria Gestionale. Anche per loro si stanno aprendo le porte verso il nuovo mondo: grazie alla convenzione con la scuola di ingegneria della Columbia, i laureandi italiani possono ottenere il Master ed interagire con la prima business school al mondo.
Come sempre, a mettere i bastoni tra le ruote intervengono problemi di risorse. Attualmente qualunque studente italiano può presentare la domanda presso le università americane, dopo avere superato il test d’inglese, TOEFL, ed il GRE. Una volta accettata la richiesta, tutte le spese, dall’aereo alle tasse universitarie, sono a suo carico. La Regione Lazio, prima a muoversi per risolvere la questione, ha emanato un bando per dieci borse di studio, per un totale di 450 mila euro, da assegnare a studenti delle università laziali.
“Lo sforzo che dobbiamo fare è quello di attrarre denaro da investire in questa direzione e quindi interagire maggiormente con enti come le Regioni, le Province, i Comuni, ma anche le aziende private”, sottolinea il prof. Incoronato, che con il suo compito di coordinare le iniziative da New York passa la maggior parte del suo tempo negli States. “Se non è affatto facile, riuscire a far combaciare la didattica dell’ultimo anno di un corso di laurea italiano con quella del suo equivalente negli Stati Uniti, sembra essere ancora più difficile trovare sostegno economico. Inoltre all’interno degli stessi atenei nostrani non sempre queste iniziative vengono accolte con entusiasmo”.
A New York, intanto, si sta tentando di realizzare un progetto ambizioso: una residenza per studenti universitari. “Stiamo individuando una struttura nella zona newyorchese che si chiamerà ‘College Italia’. Abbiamo già ricevuto finanziamenti da alcuni atenei appartenenti al Consorzio e attendiamo l’adesione anche di altre università italiane. In questo modo potremmo dimezzare le spese di soggiorno dei nostri  studenti”. 
Valentina Orellana
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