L’esperienza di Sara allo Sportello immigrati della Less

Associazioni come la LESS- Lotta all’Esclusione Sociale per lo Sviluppo-, sono sicuramente tra le mete più ambite dagli studenti stagisti. Svolgere un periodo di tirocinio nell’ambito di un progetto rivolto agli immigrati, è senza dubbio stimolante per chi ha studiato le lingue e le culture orientali ed europee.
Uno sportello informativo per gli immigrati a Santa Maria la Nova, una delle attività della LESS. “Offriamo diversi servizi – spiega Marika Visconti, rappresentante legale e presidente dell’Associazione- fra cui uno sportello di assistenza e orientamento rivolto anche ai datori di lavoro: forniamo soprattutto aiuto linguistico ed organizzativo per il disbrigo di pratiche burocratiche -permessi di soggiorno o documenti ufficiali-. Inoltre, stiamo portando avanti un progetto per i richiedenti asilo e rifugiati, nonché diverse attività di sensibilizzazione. Per gli stagisti, dunque, non è difficile farsi coinvolgere perché lavorano a stretto contatto con gli immigrati e l’ambiente è molto vivace”. 
Sono due i tirocinanti che si alternano presso lo sportello informativo (per un arco temporale che va da 70 ad un massimo di 150 ore) affiancando i mediatori culturali, anch’essi stranieri, responsabili del servizio. 
I tirocinanti, provenienti in prevalenza dai Corsi di Laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e Diplomatiche, “più interessati e volenterosi vengono anche coinvolti in attività di ricerca –aggiunge Visconti- Alcuni che hanno deciso anche di svolgere il loro lavoro di tesi su tematiche riguardanti l’immigrazione. Stiamo, inoltre, lavorando ad un progetto di pubblicazione per il Comune e la Provincia di Napoli sulle storie di richiedenti asilo e di rifugiati, che vede coinvolti alcuni studenti che hanno svolto lo stage presso la nostra struttura”.
Non solo, dunque, una collaborazione di tipo formale ma l’incontro quotidiano con problemi concreti e con storie di vita vissuta che non possono che coinvolgere e far maturare i giovani anche sotto l’aspetto umano ed esperenziale.
Illuminante la testimonianza di Sara Dienstbier, giovane laureanda in Relazioni Internazionali che ha terminato, a fine marzo, le sue 100 ore di stage presso la LESS. “E’ stato un momento essenziale per integrare i miei studi- racconta Sara- ma anche un’esperienza importante dal punto di vista umano. Sono di Amalfi e vivendo la realtà ovattata di un paese dove non si vedono molti immigrati, non ero mai entrata in contatto con certe problematiche. Trasferirmi a Napoli e lavorare per l’Associazione mi ha consentito di allargare lo sguardo su nuovi orizzonti. Lo studio universitario è teorico e spesso asettico, mentre con questa esperienza ho avuto l’opportunità di formarmi ad una cultura del lavoro in questo settore. Molti stagisti vengono destinati alle biblioteche o ad Istituti Culturali, io speravo proprio di essere indirizzata ad un ente che operasse nel sociale. Mi ritengo fortunata perché non credo che un’attività archivistica o bibliotecaria mi sarebbe stata altrettanto utile”.
Sara, studentessa di inglese e tedesco, ha lavorato accanto a mediatori culturali dello Sri Lanka, dell’Ucraina e della Cina, nell’attività informativa dello sportello. Un impegno che ha svolto quotidianamente per un mese e mezzo con molta passione. “All’inizio ero un po’ spaventata perché avevo un concetto distorto degli immigrati che è quello trasmesso dai media, poi mi sono dovuta ricredere. Ho incontrato soprattutto persone provenienti dallo Sri Lanka, dall’Ucraina, dalla Cina e dai paesi arabi. In particolare gli srilankesi mi hanno sorpresa per la loro apertura e cortesia. Purtroppo manca un servizio di accoglienza degli immigrati, così si creano situazioni di abbandono e degrado sociale da cui scaturiscono poi i pregiudizi. Ho imparato che rispetto e solidarietà si esplicano concretamente nell’attivare i servizi loro necessari”.
Fra le attività che Sara ha avuto modo di svolgere alla LESS, anche un lavoro di ricerca sulle condizioni di vita, di lavoro e sulle difficoltà che incontrano i cittadini extracomunitari. I dati elaborati confluiscono in un database che viene poi consultato dall’Associazione per migliorare i servizi.  “Cercherò di applicare in futuro le esperienze vissute durante questo stage – conclude  Sara- Adesso credo di continuare il mio percorso universitario con la Specialistica in Studi Europei. Sono sicura che, anche se in maniera indiretta, questo periodo di lavoro con la LESS mi è servito anche per ampliare i miei sbocchi lavorativi. Una volta laureata, infatti, non partirò da zero ma saprò già da dove cominciare, a quali associazioni o persone presentare il mio curriculum. Insomma, ho già una rubrica di contatti abbastanza fornita!”.
Valentina Orellana
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