Ugo Ruffolo: la Class Action “è come una bella auto difettosa”

Si è tenuto lo scorso 23 maggio a Villa Doria d’Angri il convegno dal titolo “La Class Action in Italia: principi e regole”. Organizzato dal Dipartimento Giuridico-economico e dell’impresa della Facoltà di Economia, con il patrocinio degli Ordini degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti di Napoli, l’incontro ha affrontato un tema di grande attualità, ossia la possibilità per i consumatori e gli utenti di partecipare a cause collettive contro imprese fornitrici di beni e servizi introdotta dalla Finanziaria 2008. L’istituto processuale della Class Action, com’è noto, trova da tempo applicazione negli Stati Uniti, ma diversamente da quanto previsto dalla disciplina anglosassone, il testo normativo italiano, che entrerà in vigore il 31 luglio prossimo, stabilisce che il singolo consumatore debba manifestare in modo espresso e per iscritto l’interesse ad aderire all’azione collettiva e a ricevere  nella propria sfera giuridica gli effetti della pronuncia giudiziale. Ne hanno parlato, tra gli altri, il prof. Ugo Ruffolo, ordinario di Diritto civile nell’Università di Bologna e popolare volto televisivo per la sua storica partecipazione al programma Mi manda Rai tre ed il prof. Vincenzo M. Cesaro, ordinario di Istituzioni di diritto privato alla Parthenope. L’iniziativa ha avuto successo e oltre alla Sala Conferenze si è riempita la cappella di Villa Doria, dove è stato possibile seguire in video gli interventi dei relatori, moderati dal dott. Carlo Montella, presidente della prima Sezione Civile del Tribunale di Napoli. I saluti introduttivi sono stati affidati, tra gli altri, al Rettore dell’Università Parthenope, prof. Gennaro Ferrara; al Preside della Facoltà di Economia, prof. Claudio Quintano; alla prof.ssa Lourdes Fernandez Del Moral, direttore del Dipartimento Giuridico-economico e dell’impresa. Il Rettore Ferrara ha anche espresso la propria opinione sul tema del convegno, affermando che in passato il consumatore leso nei propri diritti difficilmente accedeva al sistema di giustizia perché non era conveniente, e dunque manifestando apprezzamento per la novità legislativa in questione. La Class Action italiana, tuttavia, pur apprezzabile nei principi, appare poco convincente dal punto di vista tecnico, come sostenuto da molti studiosi e confermato dal prof. Ugo Ruffolo, che ha partecipato alle audizioni parlamentari, dove però i suoi consigli non sono stati recepiti. “La formulazione è pessima”, ci ha detto, “è come una bella automobile difettosa, in cui la tecnica di funzionamento lascia a desiderare”. Ce la teniamo così com’è? “Un’auto che non funziona bene non si butta via, si porta dal meccanico”. 
Grande assente al convegno il prof. Giovanni Quadri, ordinario di Diritto amministrativo e decano dell’Università Parthenope. Il prof. Quadri, 67 anni, medaglia d’oro di Avvocato, 5 anni nel Consiglio Superiore della Magistratura, ha fatto conoscere al mondo scientifico italiano la problematica delle Class Actions nel lontano 1977, con uno studio pubblicato negli atti del XXIII Convegno di Studi di Scienza dell’Amministrazione di Varenna. In questo scritto viene analizzato il sistema di protezione degli interessi della collettività nelle esperienze straniere, a partire da quella statunitense, per poi proseguire con quella inglese e quella francese. Nonostante l’indubbia competenza vantata sul tema dal professore, che tra l’altro è componente del consiglio direttivo dell’Associazione dei giuristi Italia-USA, non si è pensato di richiedere un suo contributo in occasione del convegno. Gli abbiamo chiesto se ritiene che il mancato invito sia riconducibile a una presa di distanza dalle sue posizioni scientifiche. “Ma no”, ci ha risposto, “è che non ci hanno pensato. Non è che non mi hanno invitato per partito preso, magari la mia posizione non la conoscono neppure. O non hanno pensato al fatto che il tema è un tema di Diritto amministrativo. E’ stato invitato il prof. Ruffolo, che è un civilista brillante e un personaggio simpaticissimo, ma non c’era nessun amministrativista. La cosa importante, comunque, è che i nostri studenti conoscano bene il tema delle Class Actions, che è trattato ampiamente nel mio manuale di giustizia amministrativa”. 
(Sa.Pe.)
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