Frontiere fisiche, psicologiche, sociali nella città. Su questa traccia, 29 studenti e neolaureati di Architettura hanno elaborato altrettanti stendardi, che dal 12 novembre accolgono chi entra nella sede di Palazzo Gravina. Sono gli stessi allestiti per il padiglione Città di Futuro Remoto, che qualche settimana fa è stato ospitato a Piazza del Plebiscito.
“I ragazzi – ha raccontato la prof.ssa Roberta Amirante in occasione della inaugurazione della mostra che si è svolta il 12 novembre nella sede storica di Architettura – hanno lavorato su coppie oppositive. Per esempio: Mare e Terra, Sacro e Profano, Dentro e Fuori. Su un lato di ogni stendardo hanno realizzato una immagine che riconducesse al concetto di riferimento. Ne è venuta fuori una bella cosa. Quando gli organizzatori di Futuro Remoto, terminata la manifestazione in Piazza del Plebiscito, ci hanno riconsegnato il materiale, abbiamo pensato che sarebbe stato bello allestire una esposizione nell’atrio di Palazzo Gravina. Ci hanno dato una mano gli studenti del terzo piano autogestito che più volte, in passato, hanno realizzato allestimenti in quello spazio. Non belli come questo, dico io, ma tecnicamente pregevoli per la capacità di tenere in sospensione gli oggetti dell’allestimento”. Durante Futuro Remoto i visitatori hanno votato lo stendardo che preferivano. Quello realizzato da Barbara Ansaldi, dedicato alla coppia oppositiva Dentro-Fuori, è stato il più votato, con oltre tremila preferenze. “Ho scelto – racconta la ragazza, che si è laureata circa un anno fa ed ha 25 anni – di interpretare il tema attraverso l’immagine di un vicolo. Ho camminato nei Quartieri Spagnoli, ho scattato foto, ho disegnato con uno stile fumettistico a mano. Poi ho trasferito le immagini al computer ed ho stampato in 3D”. Commenta: “È stata una esperienza molto bella, nonostante la fatica e gli impegni che avevo nel periodo in cui ho sviluppato il progetto. Ci ho lavorato a cavallo tra settembre ed ottobre”.
“I ragazzi – ha raccontato la prof.ssa Roberta Amirante in occasione della inaugurazione della mostra che si è svolta il 12 novembre nella sede storica di Architettura – hanno lavorato su coppie oppositive. Per esempio: Mare e Terra, Sacro e Profano, Dentro e Fuori. Su un lato di ogni stendardo hanno realizzato una immagine che riconducesse al concetto di riferimento. Ne è venuta fuori una bella cosa. Quando gli organizzatori di Futuro Remoto, terminata la manifestazione in Piazza del Plebiscito, ci hanno riconsegnato il materiale, abbiamo pensato che sarebbe stato bello allestire una esposizione nell’atrio di Palazzo Gravina. Ci hanno dato una mano gli studenti del terzo piano autogestito che più volte, in passato, hanno realizzato allestimenti in quello spazio. Non belli come questo, dico io, ma tecnicamente pregevoli per la capacità di tenere in sospensione gli oggetti dell’allestimento”. Durante Futuro Remoto i visitatori hanno votato lo stendardo che preferivano. Quello realizzato da Barbara Ansaldi, dedicato alla coppia oppositiva Dentro-Fuori, è stato il più votato, con oltre tremila preferenze. “Ho scelto – racconta la ragazza, che si è laureata circa un anno fa ed ha 25 anni – di interpretare il tema attraverso l’immagine di un vicolo. Ho camminato nei Quartieri Spagnoli, ho scattato foto, ho disegnato con uno stile fumettistico a mano. Poi ho trasferito le immagini al computer ed ho stampato in 3D”. Commenta: “È stata una esperienza molto bella, nonostante la fatica e gli impegni che avevo nel periodo in cui ho sviluppato il progetto. Ci ho lavorato a cavallo tra settembre ed ottobre”.
Al voto per il Direttore
del Dipartimento
del Dipartimento
All’inaugurazione ha partecipato anche il prof. Stefano Consiglio, docente di Organizzazione aziendale. “A luglio – ha raccontato – ho ricevuto una mail dell’Ateneo che mi invitava a dare una mano a questa iniziativa. Nonostante fossi pieno di impegni, ho detto sì e non me ne sono pentito. Nel tempo che ho potuto dedicare a questi ragazzi, mi sono veramente divertito. Ecco, io auguro a voi tutti studenti di Architettura di poter sempre divertirvi, quando lavorate”. Ha aggiunto il docente: “Spero che l’allestimento della mostra a Palazzo Gravina sia anche l’occasione per invitare gli studenti della Federico II che non conoscono questo meraviglioso edificio a visitarlo”.
Terminati gli interventi dei professori, ragazze e ragazzi che hanno allestito gli stendardi hanno raccontato la propria esperienza. “Io mi sono ispirato – ha detto tra gli altri Valerio De Stefano, che ha lavorato sulla coppia Terra- Mare – alla stazione della metropolitana di via Toledo. Mi sono chiesto dove potesse essere individuata una linea di demarcazione tra la terra ed il mare in città e l’ho trovata lì, in quella stazione costruita in parte sotto la falda acquifera”. Ha aggiunto: “La partecipazione al progetto è stata una bella occasione. Il fatto che i lavori realizzati adesso resteranno per un po’ qui, nella sede storica di Architettura, mi riempie di orgoglio”.
Il prof. Mario Losasso, Direttore del Dipartimento, ha sottolineato un altro aspetto significativo: “Questa mostra arriva in coincidenza con l’inizio delle lezioni del nuovo Corso di studi in Design. La prendo come un augurio ed un auspicio di successo per questo nuovo progetto didattico di Architettura dell’Ateneo federiciano”. Dove ci si prepara, intanto, alle elezioni per il rinnovo della carica di Direttore del Dipartimento, in programma il 3 dicembre. Losasso, uscente, parrebbe intenzionato a ricandidarsi e sembrerebbe in condizione di essere eletto. A tre settimane dal voto, però, non si sbilancia con Ateneapoli. “Staremo a vedere”, dice. Aggiunge: “Il problema è capire se, da parte di tutti i colleghi, c’è la volontà di contribuire alla gestione del Dipartimento, di dare una mano”. Il 26 novembre è la giornata fissata per la presentazione dei programmi da parte del candidato o dei candidati, qualora – ma a metà novembre appariva una ipotesi piuttosto remota – dovessero emergere proposte alternative alla riconferma del direttore uscente.
Fabrizio Geremicca
Terminati gli interventi dei professori, ragazze e ragazzi che hanno allestito gli stendardi hanno raccontato la propria esperienza. “Io mi sono ispirato – ha detto tra gli altri Valerio De Stefano, che ha lavorato sulla coppia Terra- Mare – alla stazione della metropolitana di via Toledo. Mi sono chiesto dove potesse essere individuata una linea di demarcazione tra la terra ed il mare in città e l’ho trovata lì, in quella stazione costruita in parte sotto la falda acquifera”. Ha aggiunto: “La partecipazione al progetto è stata una bella occasione. Il fatto che i lavori realizzati adesso resteranno per un po’ qui, nella sede storica di Architettura, mi riempie di orgoglio”.
Il prof. Mario Losasso, Direttore del Dipartimento, ha sottolineato un altro aspetto significativo: “Questa mostra arriva in coincidenza con l’inizio delle lezioni del nuovo Corso di studi in Design. La prendo come un augurio ed un auspicio di successo per questo nuovo progetto didattico di Architettura dell’Ateneo federiciano”. Dove ci si prepara, intanto, alle elezioni per il rinnovo della carica di Direttore del Dipartimento, in programma il 3 dicembre. Losasso, uscente, parrebbe intenzionato a ricandidarsi e sembrerebbe in condizione di essere eletto. A tre settimane dal voto, però, non si sbilancia con Ateneapoli. “Staremo a vedere”, dice. Aggiunge: “Il problema è capire se, da parte di tutti i colleghi, c’è la volontà di contribuire alla gestione del Dipartimento, di dare una mano”. Il 26 novembre è la giornata fissata per la presentazione dei programmi da parte del candidato o dei candidati, qualora – ma a metà novembre appariva una ipotesi piuttosto remota – dovessero emergere proposte alternative alla riconferma del direttore uscente.
Fabrizio Geremicca