La parola agli studenti: molteplici aspettative e tanto entusiasmo

Superato l’imbarazzo della prima volta hanno cercato da subito di entrare in sintonia, per raggiungere insieme l’obiettivo finale che punta alla crescita attraverso la relazione con se stessi e con l’altro. Sono i 20 studenti ammessi al Laboratorio. “Ho scelto questa attività perché già frequento una scuola di danza per diversamente abili e voglio mettermi in gioco provando anche quest’esperienza”, racconta Felicia Battipaglia, iscritta al terzo anno di Scienze dell’Educazione. È dello stesso Corso di Laurea e anno di iscrizione  Federica di Mare la quale trova che “sperimentare il contatto con l’altro attraverso la danza sia molto interessante”. Motivazione legata ad una passione già coltivata, è ciò che invece ha spinto Claudia Spada, studentessa del terzo anno di Scienze della Formazione Primaria: “Studio danza classica e modern jazz da 15 anni. Partecipare a questa attività universitaria mi è sembrata un’occasione particolare. La inquadro come una sperimentazione che mi farà scoprire nuovi aspetti di una disciplina che non smette mai di sorprendermi”. Dunque, le aspettative degli studenti sono alte e molteplici. Felicia è molto decisa nel voler acquisire nuove competenze: “La vedo come un’attività di crescita formativa, ma anche liberatoria, uno scacciapensieri. Un modo per socializzare e confrontarsi con gli altri”. Federica, spinta dalla curiosità, desidera “imparare a utilizzare un altro mezzo di comunicazione che mi aiuterà a interpretare messaggi non insiti nelle parole ma nello sguardo, nella postura, nei gesti, magari per stringere una relazione più stretta con bambini disabili con cui un giorno spero di lavorare”. A Claudia, che in passato ha insegnato danza, piacerebbe “lavorare per il sostegno delle persone disabili e la danza è senza dubbio un canale comunicativo da sfruttare, di grande valore e ricco di potenzialità”. Come si può crescere con la danza? “La danza, intesa come improvvisazione di movimento del corpo, serve per interagire con il mondo come succede per il teatro. È una pratica che nel contesto educativo può rivelarsi molto utile e divertente”, dice Federica. Felicia pensa che “la danza può farci crescere anche umanamente. Io adoro i bambini, ma oggi le insegnanti sembrano aver dimenticato il metodo giusto per comunicare con loro, perché si stancano facilmente e non hanno pazienza. Serve più amore e danzare è un modo per conoscere le proprie debolezze e imparare a dare di più all’altro”. Per Claudia si cresce “riscoprendo se stessi, abbattendo i limiti, perché la danza dà sicurezza, è libertà di sentirsi pienamente padrone del proprio corpo senza vergogna”.
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