Dopo diversi mesi emerge nuovamente la richiesta da parte delle rappresentanze studentesche di una proroga dell’anno accademico, considerata a questo punto necessità incalzante per evitare l’aumento della seconda rata delle tasse, il cui importo è calcolato – in ottemperanza alla ‘No Tax Area’ – sul numero di crediti e quindi di esami cumulati. A far leva su questa proposta sono soprattutto i fuoricorso e insieme a loro gli studenti degli ultimi anni che attribuiscono alla pandemia la causa di un rallentamento nelle proprie carriere. “Un emendamento, discusso alla Camera qualche giorno fa, ha proposto la proroga dell’anno accademico fino al 15 giugno 2021, consentendo così agli studenti di avere un paio di mesi in più per laurearsi e adempiere a tutte le scadenze di tipo didattico o amministrativo”. Tuttavia, non è mai successo prima d’ora che, sull’onda di un’emergenza, le Università optassero per questa opzione, “ma prima d’ora non c’era mai stata neanche un’epidemia così contagiosa a livello globale”. Sono le parole di Giulia Del Monaco, studentessa iscritta al terzo anno di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Se l’anno accademico fosse realmente prorogato a livello nazionale, L’Orientale con le altre Università dovrà istituire sessioni straordinarie di esami e appelli di laurea per coloro che non riusciranno a laurearsi entro marzo e aprile, prevedendo altresì l’esenzione delle tasse o un rimborso per le tasse già pagate da questi ultimi. La decisione agevolerebbe le sorti di molti studenti che avevano programmato di laurearsi nel mese di febbraio e non riusciranno a farlo a causa delle difficoltà incontrate nella didattica o nella preparazione degli ultimi esami. “Fuoricorso a causa del Covid, è così che ci definiamo. Vorremmo far capire quanto gli ultimi mesi siano stati duri per noi studenti alle prese con le lezioni online, perché non è così che l’insegnamento di una lingua può essere erogato, senza contare l’ulteriore difficoltà di accedere a materiali didattici, procurarci materiali per ricerche e avere contatti con servizi amministrativi e talvolta anche con i docenti. La proroga non sarà sufficiente a contenere i danni, ma può rappresentare una misura iniziale per dare risposta a diverse situazioni di incertezza, anche economica. Attendiamo a giorni una risposta”, l’intervento finale di Sara Di Benedetto.
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