‘Minoranze e modelli di convivenza nell’Islam non-arabo’, il titolo del ciclo di seminari partito il 14 marzo, organizzato dalla dottoressa Valeria Ferraro, dottoranda presso la Facoltà di Studi Arabo Islamici. L’iniziativa si propone di offrire agli studenti una visione globale e maggiormente approfondita delle realtà e della cultura turca, nell’ambito del corso di ‘Storia dell’Impero Ottomano’. Il programma si articola in dieci incontri che si svilupperanno fino al 10 maggio, con l’attribuzione di 3 crediti come attività integrativa.
Il seminario, inoltre, rientra in un progetto di lavoro per i dottorandi senza borsa “che nasce per dare la possibilità a noi dottorandi di entrare in un più stretto rapporto con i docenti, di sviluppare capacità organizzative legate alla didattica e alla logistica, di sperimentare in maniera diretta il contatto con gli studenti. Inoltre, questa serie di seminari offre l’opportunità d’integrare il programma d’esame attraverso un approfondimento specifico”, spiega la dottoressa Ferraro. I temi affrontati durante gli incontri si sviluppano inizialmente su una panoramica storica generale delle minoranze turche e sulla storia della regione dai primi anni del ‘900. Minoranze e maggioranze: definizioni dei termini, differenziazione dai concetti simili, relazioni maggioranza-minoranza, forma di tutela; Modelli di coesistenza nella Turchia pre-repubblicana: i turchi e gli ‘altri’. La dhimma. Il sistema delle millet; La costruzione dell’identità Ottomana/Turca. Il ruolo delle politiche Kemaliste. La ricostruzione del passato e il ruolo della Società Storica Turca. Evoluzione del periodo post-kemalista: questi i temi affrontati nelle prime tre lezioni.
“I primi incontri sono stati concepiti per offrire una visione generale sulla storia della Turchia, dall’Impero Ottomano fino alla Repubblica di oggi – sottolinea Valeria Ferraro- Negli incontri successivi verranno analizzate questioni specifiche come, ad esempio, quella dell’etno-nazionalismo degli Uiguri e delle popolazioni turcofone in Cina”.
Un programma, dunque, molto vasto ed articolato che si collega anche a questioni attuali di politica internazionale, come la questione curda o il terrorismo internazionale: “sono soddisfatta dell’andamento dei primi incontri- conferma la dott.ssa Ferraro- perché oltre agli studenti del corso di Storia dell’Impero Ottomano, hanno partecipato al seminario studenti del mondo arabo ma che non studiano turco. Questo testimonia l’interesse verso le questioni affrontate”.
Nell’ambito del programma di lavoro per i dottorandi, inoltre, stanno per partire altri due seminari. ‘L’etica della guerra e della pace nel diritto internazionale islamico. Riflessi di diritto internazionale umanitario’ è il titolo del ciclo organizzato dal dott. Francesco Leccese che parte dal mese di aprile, mentre ‘Introduzione al sufismo. Dalle origini allo spazio post-moderno’ è organizzato dal professor Vasco Franzoni e partirà a maggio.
Il seminario, inoltre, rientra in un progetto di lavoro per i dottorandi senza borsa “che nasce per dare la possibilità a noi dottorandi di entrare in un più stretto rapporto con i docenti, di sviluppare capacità organizzative legate alla didattica e alla logistica, di sperimentare in maniera diretta il contatto con gli studenti. Inoltre, questa serie di seminari offre l’opportunità d’integrare il programma d’esame attraverso un approfondimento specifico”, spiega la dottoressa Ferraro. I temi affrontati durante gli incontri si sviluppano inizialmente su una panoramica storica generale delle minoranze turche e sulla storia della regione dai primi anni del ‘900. Minoranze e maggioranze: definizioni dei termini, differenziazione dai concetti simili, relazioni maggioranza-minoranza, forma di tutela; Modelli di coesistenza nella Turchia pre-repubblicana: i turchi e gli ‘altri’. La dhimma. Il sistema delle millet; La costruzione dell’identità Ottomana/Turca. Il ruolo delle politiche Kemaliste. La ricostruzione del passato e il ruolo della Società Storica Turca. Evoluzione del periodo post-kemalista: questi i temi affrontati nelle prime tre lezioni.
“I primi incontri sono stati concepiti per offrire una visione generale sulla storia della Turchia, dall’Impero Ottomano fino alla Repubblica di oggi – sottolinea Valeria Ferraro- Negli incontri successivi verranno analizzate questioni specifiche come, ad esempio, quella dell’etno-nazionalismo degli Uiguri e delle popolazioni turcofone in Cina”.
Un programma, dunque, molto vasto ed articolato che si collega anche a questioni attuali di politica internazionale, come la questione curda o il terrorismo internazionale: “sono soddisfatta dell’andamento dei primi incontri- conferma la dott.ssa Ferraro- perché oltre agli studenti del corso di Storia dell’Impero Ottomano, hanno partecipato al seminario studenti del mondo arabo ma che non studiano turco. Questo testimonia l’interesse verso le questioni affrontate”.
Nell’ambito del programma di lavoro per i dottorandi, inoltre, stanno per partire altri due seminari. ‘L’etica della guerra e della pace nel diritto internazionale islamico. Riflessi di diritto internazionale umanitario’ è il titolo del ciclo organizzato dal dott. Francesco Leccese che parte dal mese di aprile, mentre ‘Introduzione al sufismo. Dalle origini allo spazio post-moderno’ è organizzato dal professor Vasco Franzoni e partirà a maggio.