“Tenere alta l’asticella stimola a fare di più, e lo ritengo un bene”, dice il prof. Marco Lapegna, Coordinatore del Corso di Studio in Matematica, che risponde agli studenti punto per punto, argomentando le questioni e anticipando le prossime iniziative. “Non è vero che alla Laurea Triennale si fa poca Analisi Matematica. Insieme
ai due corsi specifici del primo e del secondo anno, ci sono almeno altri sei crediti di Analisi nel corso di Sistemi Dinamici, per un totale di ventotto crediti di partenza. Ulteriori sono disponibili fra le scelte libere. In passato non ne avevamo al primo livello, poi le abbiamo introdotte perché dopo tre anni i ragazzi dovrebbero avere tutti gli elementi per saper fare le proprie valutazioni”. Una preparazione di base del tutto adeguata, sostiene il professore, per affrontare al meglio lo scoglio rappresentato dal corso di Istituzioni di Analisi Superiore: “probabilmente il più difficile di tutti e cinque gli anni, com’è giusto che sia”, prosegue il docente. Però ammette che ci sono delle difficoltà indipendenti dalla profondità degli argomenti: “In effetti, non tutto il carico è ben distribuito e Analisi Matematica II, in particolare, presenta dei problemi. Sono cose che conosciamo già e ci riproponiamo di rivedere nel Rapporto di riesame”. Per questo è stato avviato un programma di tutorato per gli insegnamenti di Analisi Matematica I, Algebra I, Geometria I e Analisi Matematica II: “si tratta di un’iniziativa delle Scuola Politecnica e noi ne abbiamo approfittato, coinvolgendo i dottorandi e gli studenti Magistrali”. Non un corso tradizionale, ma uno studio guidato: “non si tratta di lezioni o esercitazioni in più sui singoli contenuti, ma a gruppi di una ventina di persone si porta avanti un lavoro che insegna il metodo”. Le attività proseguiranno con cadenza settimanale fino alla fine dell’anno, e bisettimanale da gennaio in poi. Tutto per ridurre gli abbandoni, un elemento di valutazione richiesto dall’ANVUR, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca le cui ultime
indagini hanno riservato alcune piacevoli sorprese: “abbiamo registrato dati al di sopra della media nazionale, anche nel confronto con Atenei storici e prestigiosi come Padova, Milano e Bologna”. Schede alla mano, la percentuale di crediti conseguiti dalle matricole e degli studenti che si iscrivono al secondo anno avendo conseguito almeno quaranta crediti è superiore alla media nazionale, mentre è più bassa quella dei ragazzi che concludono il primo anno senza aver sostenuto alcun esame. A fronte di un anno di accoglienza più gravoso della media, dal momento che alla Federico II i crediti previsti sono cinquantaquattro, contro i quarantacinque o cinquanta nazionali. Solo le carriere risultano più lunghe. Sebbene alla Federico II i laureati triennali che conseguono il titolo con un anno in più siano del 28%, contro il 33% del resto del paese, quelli che impiegano due o tre anni in più sono il 33% a Napoli contro il 20% nazionale. E la tendenza si conserva anche alla Laurea Magistrale (76% laureati in tre anni a Napoli, contro il 68% nazionale). “Probabilmente la lunghezza delle carriere è correlata al dato socio-economico del contesto territoriale e a numerosi altri fattori ambientali come la non felice collocazione e raggiungibilità di Monte Sant’Angelo. Probabilmente al Sud i ragazzi sanno che devono studiare
di più”. In crescita anche i crediti conseguiti all’estero durante un’esperienza Erasmus, il programma di scambio il cui ventaglio di offerte si è arricchito di nuove destinazioni. Accanto a quelle storiche di Valencia, Saragoza e Lisbona, i futuri matematici potranno ora scegliere anche fra Rouen, Praga, Siviglia e Augsburg (Augusta). Da due anni il Corso di Laurea ha aderito al test di valutazione delle conoscenze in ingresso che attribuisce gli Obblighi
Formativi Aggiuntivi e circa il 20% dei centodiciotto immatricolati di quest’anno ha contratto il debito: “un dato che ci preoccupa perché per superare la prova basta rispondere correttamente solo a venti domande su ottanta. Inoltre, ci siamo accorti che il voto di diploma non rappresenta un indicatore affidabile della preparazione di base”,
commenta il prof. Lapegna che sottolinea una sempre crescente attenzione all’orientamento in uscita dei laureandi con la presentazione dei corsi di Master e di Specializzazione che spaziano su diversi ambiti, compresa la Finanza, in cui le abilità matematiche sono molto apprezzate.
ai due corsi specifici del primo e del secondo anno, ci sono almeno altri sei crediti di Analisi nel corso di Sistemi Dinamici, per un totale di ventotto crediti di partenza. Ulteriori sono disponibili fra le scelte libere. In passato non ne avevamo al primo livello, poi le abbiamo introdotte perché dopo tre anni i ragazzi dovrebbero avere tutti gli elementi per saper fare le proprie valutazioni”. Una preparazione di base del tutto adeguata, sostiene il professore, per affrontare al meglio lo scoglio rappresentato dal corso di Istituzioni di Analisi Superiore: “probabilmente il più difficile di tutti e cinque gli anni, com’è giusto che sia”, prosegue il docente. Però ammette che ci sono delle difficoltà indipendenti dalla profondità degli argomenti: “In effetti, non tutto il carico è ben distribuito e Analisi Matematica II, in particolare, presenta dei problemi. Sono cose che conosciamo già e ci riproponiamo di rivedere nel Rapporto di riesame”. Per questo è stato avviato un programma di tutorato per gli insegnamenti di Analisi Matematica I, Algebra I, Geometria I e Analisi Matematica II: “si tratta di un’iniziativa delle Scuola Politecnica e noi ne abbiamo approfittato, coinvolgendo i dottorandi e gli studenti Magistrali”. Non un corso tradizionale, ma uno studio guidato: “non si tratta di lezioni o esercitazioni in più sui singoli contenuti, ma a gruppi di una ventina di persone si porta avanti un lavoro che insegna il metodo”. Le attività proseguiranno con cadenza settimanale fino alla fine dell’anno, e bisettimanale da gennaio in poi. Tutto per ridurre gli abbandoni, un elemento di valutazione richiesto dall’ANVUR, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca le cui ultime
indagini hanno riservato alcune piacevoli sorprese: “abbiamo registrato dati al di sopra della media nazionale, anche nel confronto con Atenei storici e prestigiosi come Padova, Milano e Bologna”. Schede alla mano, la percentuale di crediti conseguiti dalle matricole e degli studenti che si iscrivono al secondo anno avendo conseguito almeno quaranta crediti è superiore alla media nazionale, mentre è più bassa quella dei ragazzi che concludono il primo anno senza aver sostenuto alcun esame. A fronte di un anno di accoglienza più gravoso della media, dal momento che alla Federico II i crediti previsti sono cinquantaquattro, contro i quarantacinque o cinquanta nazionali. Solo le carriere risultano più lunghe. Sebbene alla Federico II i laureati triennali che conseguono il titolo con un anno in più siano del 28%, contro il 33% del resto del paese, quelli che impiegano due o tre anni in più sono il 33% a Napoli contro il 20% nazionale. E la tendenza si conserva anche alla Laurea Magistrale (76% laureati in tre anni a Napoli, contro il 68% nazionale). “Probabilmente la lunghezza delle carriere è correlata al dato socio-economico del contesto territoriale e a numerosi altri fattori ambientali come la non felice collocazione e raggiungibilità di Monte Sant’Angelo. Probabilmente al Sud i ragazzi sanno che devono studiare
di più”. In crescita anche i crediti conseguiti all’estero durante un’esperienza Erasmus, il programma di scambio il cui ventaglio di offerte si è arricchito di nuove destinazioni. Accanto a quelle storiche di Valencia, Saragoza e Lisbona, i futuri matematici potranno ora scegliere anche fra Rouen, Praga, Siviglia e Augsburg (Augusta). Da due anni il Corso di Laurea ha aderito al test di valutazione delle conoscenze in ingresso che attribuisce gli Obblighi
Formativi Aggiuntivi e circa il 20% dei centodiciotto immatricolati di quest’anno ha contratto il debito: “un dato che ci preoccupa perché per superare la prova basta rispondere correttamente solo a venti domande su ottanta. Inoltre, ci siamo accorti che il voto di diploma non rappresenta un indicatore affidabile della preparazione di base”,
commenta il prof. Lapegna che sottolinea una sempre crescente attenzione all’orientamento in uscita dei laureandi con la presentazione dei corsi di Master e di Specializzazione che spaziano su diversi ambiti, compresa la Finanza, in cui le abilità matematiche sono molto apprezzate.