“È un bel Corso di Laurea”. “Siamo molto fortunati, i nostri professori sono bravissimi, alcuni sono davvero dei personaggi incredibili e delle menti influenti nel loro campo”. “Siamo molto seguiti. I nostri docenti ci trattano quasi come dei figli e sono sempre disponibili al ricevimento, anche in giorni diversi da quelli stabiliti”. “Ci rispettano tantissimo e anche all’esame ci danno grande soddisfazione. Non esiste che ci tengono dieci minuti e basta. Ci esaminano almeno per un’ora e, se per caso non ci ricordiamo un teorema o non abbiamo capito qualche argomento, ce lo spiegano persino durante la seduta. Anche quando l’esame è finito, non ti mollano finché non sono sicuri che hai capito, perché per loro il ragionamento è più importante della memoria”. “Il calendario di esami è organizzato quasi perfettamente, e al terzo anno concordiamo le date in aule”. Sono le affermazioni degli studenti di Matematica quando descrivono il contesto in cui vivono. Il numero di iscritti contenuto, la forte componente vocazionale di chi sceglie questi studi, una cultura diffusa di attenzione allo studente e una struttura progettata per vivere l’università rendono il Dipartimento di Matematica ‘Renato Caccioppoli’ di Monte Sant’Angelo epicentro di tutta la vita degli studenti, un’isola felice in cui i problemi, non solo quelli relativi ai numeri, si cerca di affrontarli in maniera costruttiva. La novità degli ultimi tempi è l’istituzione dei corsi di tutorato per i ragazzi del primo anno e per il corso di Analisi Matematica II del secondo anno. Un provvedimento necessario a causa di una certa fatica ad affrontare il carico iniziale di studio da molti ritenuto non perfettamente distribuito, tanto da aver
indotto il Corso di Laurea prima ad introdurre un servizio di sostegno e poi ad avviare un processo di riesame.
indotto il Corso di Laurea prima ad introdurre un servizio di sostegno e poi ad avviare un processo di riesame.
Analisi II e ti senti laureato
Davanti alla Biblioteca Carlo Miranda ci fermiamo a parlare con un nutrito gruppo di studenti, tutti iscritti fra il secondo anno Triennale e il primo anno Magistrale. Ecco cosa dicono, tra gli altri, Lorenzo Nagar, Federica Ponzo, Michela Montefusco, Valentina Di Cicco, Alessandro Moccia e Manuel La Cava. “Non per tutti gli esami il carico
didattico corrisponde ai crediti assegnati. Ci sono casi in cui il valore reale è maggiore di quello dichiarato”, dicono. Il caso più eclatante è quello di Analisi Matematica II, nove crediti attribuiti che, a detta di tutti, sono pochi; ne occorrerebbero almeno tre o quattro di più. Una disciplina che richiederebbe anche un periodo di lezione più lungo. Esame bello, interessante, pieno di fascino, fortemente selettivo. Quando lo superi, affermano, ti senti laureato.
Pertanto si accetta qualsiasi voto. “Io ho preso 20. Poiché alla mia seduta di laurea c’erano molti analisti in Commissione, ho avuto dei problemi”, racconta Michela, primo anno Magistrale, che si è laureata a fine ottobre e per la quale la valutazione della Commissione non è stato l’unico pro- blema incontrato. “I corsi sono cominciati il 20 settembre, ma in quel mese non c’era nessuna seduta di laurea e io ho cominciato a seguire dopo alcune settimane”, afferma. L’Analisi Matematica rappresenta uno dei temi principali di tutta la conversazione. “Ci vorrebbe uno sforzo maggioreperché la nostra preparazione rischia di essere inferiore a quella degli studenti di Fisica o di Ingegneria”, sottolinea Lorenzo. “Soprattutto non è chiaro perché al terzo anno ci sia un esame di Geometria III, non altrettanto importante, quanto lo sarebbe invece uno ulteriore di Analisi Matematica”, insiste Manuel.
Orientamento alla Magistrale
La questione più delicata sollevata dagli intervistati riguarda l’accompagnamento nella scelta del percorso Magistrale. Suddiviso in due indirizzi, uno di tipo teorico, l’altro applicativo, hanno in comune una disciplina, l’unica obbligatoria per tutti: Istituzioni di Analisi Superiore. “Non un solo insegnante ci ha dato un minimo di informazioni sulle scelte da fare alla Triennale per affrontare la Specialistica e, soprattutto, questo scoglio”, sottolinea Federica.
Entrando nel merito, fra gli esami a scelta libera del terzo anno ne compaiono due, Misure e integrazioni di Lebesgue e Complementi di Analisi; selezionarli comporta un notevole giovamento nel prosieguo degli studi, ma, a quanto pare, solo pochissimi ogni anno si iscrivono a questi corsi. “Se li fai passi il primo mese di Magistrale senza praticamente aprire libro, però non c’è nessuno che ti aiuti entrando nel merito dei programmi. Per fortuna, sembra che se ne siano resi conto e hanno invitato alcuni a fare orientamento nelle aule del terzo anno. Ma è comunque necessario anche il consiglio di un docente”, aggiunge Valentina che ha tenuto uno di questi incontri per i colleghi più giovani. Voci di corridoio informano che uno degli esami che si affronta con maggiore ansia al primo anno sia quello di Algebra I e che, al confronto, quello di Algebra II sembri quasi una passeggiata: “è vero, è l’impressione
che dà, ma solo perché si tratta di una materia molto metodologica, nella quale si deve entrare un po’ alla volta e con molta fatica, ma una volta acquisito il metodo i ragionamenti si sviluppano sempre allo stesso modo”, spiega Alessandro. “In effetti in Dipartimento stiamo discutendo di una redistribuzione del carico di Analisi Matematica e di altri interventi. Non c’è ancora niente di ufficiale, o di scritto, ma ne stiamo parlando”, concludono i rappresentanti degli studenti Giuseppe Arnone e Andrea Gentile.
Simona Pasquale
Davanti alla Biblioteca Carlo Miranda ci fermiamo a parlare con un nutrito gruppo di studenti, tutti iscritti fra il secondo anno Triennale e il primo anno Magistrale. Ecco cosa dicono, tra gli altri, Lorenzo Nagar, Federica Ponzo, Michela Montefusco, Valentina Di Cicco, Alessandro Moccia e Manuel La Cava. “Non per tutti gli esami il carico
didattico corrisponde ai crediti assegnati. Ci sono casi in cui il valore reale è maggiore di quello dichiarato”, dicono. Il caso più eclatante è quello di Analisi Matematica II, nove crediti attribuiti che, a detta di tutti, sono pochi; ne occorrerebbero almeno tre o quattro di più. Una disciplina che richiederebbe anche un periodo di lezione più lungo. Esame bello, interessante, pieno di fascino, fortemente selettivo. Quando lo superi, affermano, ti senti laureato.
Pertanto si accetta qualsiasi voto. “Io ho preso 20. Poiché alla mia seduta di laurea c’erano molti analisti in Commissione, ho avuto dei problemi”, racconta Michela, primo anno Magistrale, che si è laureata a fine ottobre e per la quale la valutazione della Commissione non è stato l’unico pro- blema incontrato. “I corsi sono cominciati il 20 settembre, ma in quel mese non c’era nessuna seduta di laurea e io ho cominciato a seguire dopo alcune settimane”, afferma. L’Analisi Matematica rappresenta uno dei temi principali di tutta la conversazione. “Ci vorrebbe uno sforzo maggioreperché la nostra preparazione rischia di essere inferiore a quella degli studenti di Fisica o di Ingegneria”, sottolinea Lorenzo. “Soprattutto non è chiaro perché al terzo anno ci sia un esame di Geometria III, non altrettanto importante, quanto lo sarebbe invece uno ulteriore di Analisi Matematica”, insiste Manuel.
Orientamento alla Magistrale
La questione più delicata sollevata dagli intervistati riguarda l’accompagnamento nella scelta del percorso Magistrale. Suddiviso in due indirizzi, uno di tipo teorico, l’altro applicativo, hanno in comune una disciplina, l’unica obbligatoria per tutti: Istituzioni di Analisi Superiore. “Non un solo insegnante ci ha dato un minimo di informazioni sulle scelte da fare alla Triennale per affrontare la Specialistica e, soprattutto, questo scoglio”, sottolinea Federica.
Entrando nel merito, fra gli esami a scelta libera del terzo anno ne compaiono due, Misure e integrazioni di Lebesgue e Complementi di Analisi; selezionarli comporta un notevole giovamento nel prosieguo degli studi, ma, a quanto pare, solo pochissimi ogni anno si iscrivono a questi corsi. “Se li fai passi il primo mese di Magistrale senza praticamente aprire libro, però non c’è nessuno che ti aiuti entrando nel merito dei programmi. Per fortuna, sembra che se ne siano resi conto e hanno invitato alcuni a fare orientamento nelle aule del terzo anno. Ma è comunque necessario anche il consiglio di un docente”, aggiunge Valentina che ha tenuto uno di questi incontri per i colleghi più giovani. Voci di corridoio informano che uno degli esami che si affronta con maggiore ansia al primo anno sia quello di Algebra I e che, al confronto, quello di Algebra II sembri quasi una passeggiata: “è vero, è l’impressione
che dà, ma solo perché si tratta di una materia molto metodologica, nella quale si deve entrare un po’ alla volta e con molta fatica, ma una volta acquisito il metodo i ragionamenti si sviluppano sempre allo stesso modo”, spiega Alessandro. “In effetti in Dipartimento stiamo discutendo di una redistribuzione del carico di Analisi Matematica e di altri interventi. Non c’è ancora niente di ufficiale, o di scritto, ma ne stiamo parlando”, concludono i rappresentanti degli studenti Giuseppe Arnone e Andrea Gentile.
Simona Pasquale