Un omaggio alla bellezza del vino: il libro del prof. Moio sarà tradotto in inglese e francese

“Questo libro rappresenta la realizzazione del sogno di un ricercatore che vuole divulgare la sua scienza”, spiega il prof. Luigi Moio parlando de ‘Il respiro del vino’. Il testo, che è stato presentato il 2 dicembre presso il Centro Congressi della Federico II, rientra nella categoria dei saggi di divulgazione scientifica e raccoglie trent’anni di ricerca di quello che è uno dei massimi esperti di enologia in Italia. “Non mi sarei mai aspettato che proprio una editor della Mondadori, dopo aver assistito ad una mia lezione a Milano, mi chiedesse di mettere su carta quanto stavo dicendo – racconta spiegando le genesi di questo lavoro risalente a quattro anni fa – Pubblicare un saggio scientifico con questa casa editrice è stato interessante, perché di solito non si occupa di questo settore. Anche per me è stata un’esperienza nuova che mi ha tenuto impegnato due anni, e molto diversa dallo scrivere un lavoro scientifico”, spiega il docente di Enologia ad Agraria e Presidente della Commissione di Enologia dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino). “La presentazione a Napoli – aggiunge quindi l’autore, dopo una uguale manifestazione organizzatadalla casa editrice a Milano – è stata una sorta di obbligo morale per me e una cosa a cui tenevo moltissimo. Un momento simbolico, perché questo libro è della Federico II, Ateneo al quale sono legate in maniera indissolubile la mia storia e la mia carriera. L’Università di Napoli è stato lo strumento che mi ha permesso di mettere insieme questi studi e che ha animato il gruppo di ricerca in questi anni. Credo che il fatto che un libro, che ha avuto così tanta risonanza internazionale, sia stato scritto da un docente napoletano, a Napoli, riabiliti l’Italia e riempie di soddisfazione”. 500 pagine, divise in 20 capitoli, dedicate alla bevanda di Bacco, che raccolgono anche il lavoro dell’équipe del professore, “cosa di cui vado fierissimo” e che rappresenta un unicum, già pronto per le traduzioni in inglese e francese, il volume “vuole essere un omaggio alla bellezza del vino, che come tutte le cose belle deve rendere la vita più piacevole a chi vi si avvicina, e la cui bellezza viene
espressa attraverso il suo profumo. Un vino senza odori, senza il suo ‘respiro’, diventa solo una dose d’alcol – continua – Io mi occupo da tre decenni di chimica degli odori, oftalmometria, di profumi, e a parte gli aspetti scientifici in questo libro sono raccolte le mie esperienze, gli scambi con i colleghi, i convegni, i congressi in giro per il mondo raccontati in un modo ‘leggero’, che rispecchia un po’ il metodo con cui faccio lezione”. L’obiettivo è quello di entusiasmare e comunicare tutta la bellezza che c’è dietro la scienza al grande pubblico, agli amanti del vino, anche attraverso considerazioni filosofiche sui profumi, sui sensi, sui piaceri, o ancora sugli aspetti metodologici dello studio delle molecole odorose, sulla struttura del profumo, su come scoprire e memorizzare gli odori e riscoprire l’olfatto, senso spesso trascurato. “Cerco di rendere visibile ciò che è invisibile, – sottolinea Moio – quindi mi sono aiutato con esempi, aneddoti, metafore, ma anche con disegni. Il volume è formato da una parte più teorica, ma comunque abbordabile anche al grande pubblico, e da capitoli più leggeri, dove però i tecnici possono
trovare tutto ciò di cui hanno bisogno. Inoltre, grazie alle illustrazioni di Ada Natale, a matita in bianco e nero, si
aiuta ancora il pubblico ad entrare nel testo”. ‘Il respiro del vino’ si apre con un capitolo dedicato a ‘L’essenziale dei cinque sensi’, per approfondire la struttura dell’organo olfattivo, si parla poi di odore dell’uva, sviluppando alcuni concetti chiave come quello dei ‘piani olfattivi’ o di ‘orchestra olfattiva’, fino ad arrivare negli ultimi due capitoli dedicati alla degustazione: un viaggio alla scoperta dei sensi, dei profumi e delle ricerche svolte a Napoli in relazione al vino e ai suoi aromi.
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