Un incubo chiamato striscia blu. Le speranze disattese di una convenzione che permettesse agli studenti di parcheggiare gratis a Portici, in prossimità dell’Università. Il disagio di lavori esterni al Dipartimento che chiudono il passaggio alle auto, lasciando aperto solo il transito pedonale. Se fuori la Reggia piove, dentro non sempre splende il sole. Le aule studio sono da rivedere. Quelle che ospitano le lezioni difficilmente eccellono per comodità. Da un punto di vista didattico, invece, ci vorrebbero più date e una sensibilità maggiore verso le attività pratiche. Sono queste le lamentele e gli appelli degli studenti di Agraria. Nunzia, al secondo anno di Tecnologie Alimentari: “iniziando i corsi abbiamo Chimica organica e Biochimica, due esami pesanti. Al secondo semestre, invece, il piano di studio è più abbordabile. Non capisco il perché di questo accavallamento. Si lamentano tutti e noi non sappiamo a chi rivolgerci perché i rappresentanti non possono affrontare qualsiasi questione”. Altro problema, sul quale si sofferma una sua compagna di studi: “le prove intercorso sarebbero importanti per gli esami più ostici. Invece non si fanno. Ci si potrebbe assicurare uno step per poi approfondire il resto. Almeno abbiamo una sorta di preappello a dicembre, però per qualche docente, se non superi l’esame, a gennaio non puoi ritentarlo. Servirebbe uniformità sotto questo punto di vista”. Dello stesso parere Stefania che, da iscritta al terzo anno, aggiunge: “servirebbero più esperienze di laboratorio per incentivare l’attività pratica”. Un aspetto sottolineato anche da Francesca, studentessa della Magistrale: “sarebbe bello se potessimo usare maggiormente i laboratori e seguire un intero processo produttivo che riusciamo a vedere solo attraverso visite guidate in azienda, senza però capire noi, come professionisti, cosa potremo fare in futuro. Magari si potrebbe aumentare il numero di visite guidate, così da poter approfondire in tempo reale ciò che studiamo”. Altra pecca, i tirocini. Ne parla Alessia: “non è sempre semplice svolgerli, perché l’Università non sensibilizza le aziende ad accoglierci”. Con loro, Guido: “come didattica è tutto tranquillo. Forse la disposizione degli orari potrebbe essere rivista. Alcuni giorni finiamo alle sei del pomeriggio. Si complica la vita a chi per tornare a casa è costretto a lunghi spostamenti con i mezzi o la macchina. Inoltre, un po’ di pecche ci sono nella struttura. I soffitti cadono a pezzi”. Una compagna di corso: “le aule studio sono fatiscenti. Altro limite sono i lavori che stanno facendo qua fuori. L’Università è diventata inaccessibile con le macchine, quindi possiamo raggiungerla solo a piedi”. Senza dimenticare che: “parcheggiare la macchina è un problema, perché il Comune di Portici non offre la possibilità del parcheggio gratuito agli studenti di Agraria. Il grattino per le strisce blu ci costa 2,50 euro ogni giorno, sommato a tutte le altre spese, una giornata universitaria ci fa spendere quasi 10 euro”. Il parcheggio è la nota dolente sottolineata anche da Vincenzo: “siamo costretti a stare sulle strisce blu, pagando tanto. È dal primo anno che sto qui che si parla di una convenzione, ma di una risposta del Comune nemmeno l’ombra”. Torna sulle strutture che ospitano le lezioni Mario: “i corsi procedono bene, solo che le strutture che abbiamo non sono idonee alle attività svolte. Non abbiamo un banco, ci sediamo su sedie con un piccolo appoggio scomodo per scrivere”.