Lingue, la più giovane e frequentata

La più giovane e la più frequentata tra le facoltà dell’Istituto Orientale. Lingue e letterature straniere, da sola, porta all’ex Collegio dei Cinesi quasi il 50% degli iscritti. “Abbiamo due punti deboli e due punti forti -sintetizza il Preside Giovan Battista De Cesare, docente di Lingua e Letteratura spagnola-. Cominciamo da quelli deboli: troppi fuoricorso ed un numero di docenti insufficiente, rispetto agli iscritti, nonostante alcuni notevoli miglioramenti determinatisi quest’anno. E’ probabile che ci sia una correlazione, tra i due aspetti, perché uno studente poco seguito è anche uno studente che più facilmente accumula ritardo. Ci si laurea in cinque anni e mezzo, sei anni, rispetto ai quattro che prevede lo statuto”. Lingue soffre inoltre più delle altre facoltà -in ragione del numero di iscritti nettamente superiore- la carenza di aule studio e spazi per la didattica. I punti forti? “Un ventaglio di insegnamenti che spazia a trecentosessanta gradi e che comprende, tra l’altro, le più diffuse lingue a livello mondiale. Mi riferisco all’Inglese, allo Spagnolo, al Francese ed al Tedesco. Sono, nell’ordine in cui le ho elencate, le lingue preferite dai nostri iscritti”. Un chiarimento opportuno, a scanso di equivoci. “Non siamo un istituto di lingue, ma una facoltà. Voglio dire, con questo, che i nostri iscritti studiano, oltre alle lingue, le letterature, le storie, le discipline sociologiche e quelle geografiche”. Le lingue e letterature oggetto di studio spaziano dalle europee più diffuse all’arabo, dal brasiliano al cinese. I corsi sono semestrali ed iniziano a metà ottobre. Per laurearsi, lo studente deve sostenere diciannove esami, scegliendo una lingua e letteratura quadriennale (quattro esami in quattro anni, ciascuno scritto ed orale) ed una seconda Lingua e letteratura straniera triennale. Il Corso di studi è organizzato in un biennio comune ed un biennio di specializzazione, che si distingue secondo quattro indirizzi: Americanistico, Filologico-letterario, Linguistico-glottodidattico, Storico-culturale. 
A proposito delle lingue, De Cesare sostiene che chi frequenti con costanza e con impegno le lezioni, le esercitazioni ed i laboratori al momento della laurea sarà in grado di parlare fluentemente e capirne almeno due. “Certo, andare all’estero aiuta molto ed il consiglio ovvio che dò agli studenti è quello di approfittare di tutte le occasioni -Erasmus, vacanze studio, viaggi- per andare sul posto a fare pratica. Fondamentale è anche il contributo dei lettori, che parlano la lingua straniera con gli studenti sin dal primo giorno di lezione. Purtroppo per motivi di budget il monte ore disponibile per ciascun lettore è aleatorio”. Quali prospettive di lavoro per un laureato? “Io continuo a pensare che la scuola offra le opportunità più consistenti, perché ormai le lingue si insegnano a tutti i livelli. Sbocchi interessanti anche nel turismo -per esempio agenzie di viaggio e tour operator- e nelle imprese che trattano affari con l’estero. In generale, direi tutti i settori nei quali ci sia bisogno di un esperto di lingua e letteratura straniera”. 
La presidenza di Lingue è in via Loggia dei Pisani. Le lezioni, l’anno scorso, si svolgevano prevalentemente a palazzo Sforza. Quest’anno, con il completamento dei lavori nel palazzo di via Duomo, una parte della didattica si trasferirà in questa nuova sede.
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