L’interdisciplinarietà, “la vera forza della Facoltà”

Scienze Politiche laurea generalista? Nient’affatto, a sentire le parole della prof.ssa Franca Meloni, delegata all’orientamento della Facoltà. “Il carattere interdisciplinare che contraddistingue Scienze Politiche, spesso indicato come punto di debolezza, ritengo sia al contrario la vera forza di questa Facoltà: Scienze Politiche, infatti, offre ottime basi di natura giuridica-economica-politica su cui, una volta laureati, si può costruire la propria professionalità”.
Nella Facoltà di via Rodinò si studia di tutto un po’: Diritto, Economia, Storia, Geografia, Scienze sociali, lingue straniere. Eterogenee, di conseguenza, le possibilità occupazionali nel post lauream. “Un nostro laureato – afferma la prof.ssa Meloni – può trovar lavoro nel pubblico come nel privato, perché viene formato su più fronti. Sta a lui, dopo, specializzarsi in un settore ben preciso”. Una Facoltà ad ampio spettro, dunque, “che prepara anche ad una sorta di flessibilità culturale, la stessa che richiede l’odierno mercato del lavoro”. Spiega la Meloni: “molti studenti commettono l’errore di scegliere un Corso di Laurea in base alle condizioni attuali del mondo dell’impiego, senza considerare che il giorno in cui raggiungeranno il traguardo della laurea le cose potrebbero essere cambiate. Scienze Politiche, pertanto, offre gli strumenti per districarsi in questa giungla lavorativa”.
Tre i Corsi di Laurea triennali attivati dalla Facoltà: Scienze politiche (con le Specialistiche in Studi europei e Relazioni internazionali, a pieno regime dal prossimo anno accademico), Scienze politiche dell’amministrazione (cui fa riferimento la Specialistica in Scienze delle pubbliche amministrazioni) e Statistica (col biennio successivo in Scienze statistiche). Un Master di secondo livello in Conciliazione ed arbitrato e un corso di specializzazione in Cooperazione e sviluppo internazionale fanno parte dell’offerta formativa post lauream della Facoltà.
Un piano di riordino didattico, la novità eclatante del prossimo anno accademico. Promosso dall’attuale Preside Raffaele Feola, il nuovo ordinamento abbassa a sedici gli esami complessivi per ciascun CdL triennale e a nove quelli del biennio specialistico. “L’introduzione della riforma non ha affatto incrementato il numero dei nostri laureati. Anzi, i nostri studenti si sono spesso lamentati di dover rincorrere crediti ed esami, senza tuttavia riuscire a restare in regola con i tempi di studio”. Di qui l’idea dei sedici esami, realizzata attraverso la costruzione di pacchetti di esami che fanno capo a corsi integrati di discipline. “In questo modo abbiamo diminuito il numero di volte in cui gli studenti dovranno sedersi innanzi alla commissione esaminatrice”. 
Le lezioni si svolgono nel complesso di San Marcellino, a due passi da piazza Borsa, un antico convento riadattato alle esigenze universitarie. Nonostante gli sforzi del Preside, gli spazi restano ancora il cruccio della Facoltà. “Siamo in attesa di acquisire l’intera struttura di San Marcellino, non appena sarà liberata dalle Facoltà scientifiche, in procinto di trasferirsi a Monte Sant’Angelo. Nel frattempo, il nostro Preside è riuscito a scovare aule qua e là, come le due nuove aule studio riservate agli studenti e gli spazi di via Mezzocannone, 4”. Ma non basta. “Abbiamo notato un incremento nella frequenza alle lezioni – annota la Meloni – indice che a Scienze Politiche non esiste più lo studente ‘fantasma’, colui che arrivava in Facoltà solamente per sostenere gli esami. Pertanto, nuove e più consone strutture si rendono adesso necessarie”. 
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