L’aula A è stracolma di studenti, siedono per terra, sostano sulle scale, nonostante abbiano già trascorso una mattinata in giro per gli stand e a seguire altri incontri. Attendono tutti che cominci il dibattito sulle lauree in Medicina, Professioni Sanitarie e Scienze Biotecnologiche. Come si spiega tanto interesse per facoltà dove, si sa, si studia tanto? “Perchè, con queste lauree, è facile trovare un lavoro”, questa la risposta della maggioranza dei ragazzi. “A Medicina, ci sono tanti Corsi di laurea triennale: da Fisioterapia a Scienze infermieristiche a Logopedia, la scelta è vasta e, poi, dovrebbe essere facile trovare uno sbocco lavorativo, avendo già praticato il tirocinio durante gli anni di studio”. Pochi, però, sono coloro che hanno le idee chiare sul percorso di studi che attende un futuro medico, tant’è che quando si sentono dire che il percorso accademico dura sei anni e che occorre, dopo la laurea, specializzarsi studiando altri cinque anni, si sente un brusio di disapprovazione generale.
Presenti all’incontro e pronti a rispondere a tutte le domande degli studenti i professori Michela D’Istria, Coordinatrice dei Corsi di Laurea in Professioni Sanitarie alla Seconda Università, Sergio Minucci, delegato al Progetto Erasmus e docente a Medicina Sun, Antonio Dello Russo, delegato all’orientamento per Medicina Federico II con il suo collega Vincenzo Gagliardi; per Biotecnologie i professori Antonio Marzocchella, delegato all’orientamento al Federico II, e Paolo Vincenzo Pedone, Preside della Facoltà di Scienze Ambientali della Sun, la cui offerta didattica comprende il corso di laurea triennale in Biotecnologie (interfacoltà con Medicina e Scienze Matematiche).
Il primo passo pratico per tutti gli aspiranti medici ed operatori sanitari è passare i test d’ingresso, secondo i ragazzi “troppo complicati” e “ingiusti”, in quanto, come ci dicono in tanti, “non occorrono quiz articolati per capire chi diventerà un buon medico. In questo modo, viene solo negata la grande opportunità di studiare quello che si desidera”. Dunque, le prime domande riguardano proprio le materie dei quiz e le modalità del concorso. Risponde il prof. Minucci. “Sono ottanta quesiti a risposta multipla su argomenti di: Logica e Cultura generale, Biologia, Chimica, Fisica e Matematica da svolgere in due ore. E’ bene tenere presente che, per ogni risposta sbagliata, vengono sottratti 0.25 punti, mentre per una risposta non data 0 punti (1 punto per ogni risposta esatta). Dunque capirete che è meglio non rispondere se non si è sicuri su uno specifico argomento. In ogni caso, – tranquillizza Minucci – i test non sono così complicati, basta studiare i programmi ministeriali ed esercitarsi”. Una rassicurazione che non serve a sedare le ansie. “Se non riesco ad entrare a Medicina al Federico II, posso provare alla Sun?”, chiede un ragazzo. Purtroppo, “no. Il concorso è nazionale, si svolge nello stesso giorno per tutte le facoltà”. “Ma qual è il punteggio minimo per entrare?”. “Non c’è un punteggio standard, varia di anno in anno a seconda della difficoltà dei test”. “Ci sono corsi che aiutano alla preparazione dei test?”. Il prof. Dello Russo ricorda che, per il Federico II, i candidati possono partecipare ad un bando annuale del servizio Sof-Tel, il Centro d’Ateneo per l’Orientamento, la Formazione e la Teledidattica. In ogni caso, è possibile esercitarsi singolarmente collegandosi al sito www.orientamento.unina.it, dove si possono trovare simulazioni dei test e compiti degli ultimi nove anni.
Presenti all’incontro e pronti a rispondere a tutte le domande degli studenti i professori Michela D’Istria, Coordinatrice dei Corsi di Laurea in Professioni Sanitarie alla Seconda Università, Sergio Minucci, delegato al Progetto Erasmus e docente a Medicina Sun, Antonio Dello Russo, delegato all’orientamento per Medicina Federico II con il suo collega Vincenzo Gagliardi; per Biotecnologie i professori Antonio Marzocchella, delegato all’orientamento al Federico II, e Paolo Vincenzo Pedone, Preside della Facoltà di Scienze Ambientali della Sun, la cui offerta didattica comprende il corso di laurea triennale in Biotecnologie (interfacoltà con Medicina e Scienze Matematiche).
Il primo passo pratico per tutti gli aspiranti medici ed operatori sanitari è passare i test d’ingresso, secondo i ragazzi “troppo complicati” e “ingiusti”, in quanto, come ci dicono in tanti, “non occorrono quiz articolati per capire chi diventerà un buon medico. In questo modo, viene solo negata la grande opportunità di studiare quello che si desidera”. Dunque, le prime domande riguardano proprio le materie dei quiz e le modalità del concorso. Risponde il prof. Minucci. “Sono ottanta quesiti a risposta multipla su argomenti di: Logica e Cultura generale, Biologia, Chimica, Fisica e Matematica da svolgere in due ore. E’ bene tenere presente che, per ogni risposta sbagliata, vengono sottratti 0.25 punti, mentre per una risposta non data 0 punti (1 punto per ogni risposta esatta). Dunque capirete che è meglio non rispondere se non si è sicuri su uno specifico argomento. In ogni caso, – tranquillizza Minucci – i test non sono così complicati, basta studiare i programmi ministeriali ed esercitarsi”. Una rassicurazione che non serve a sedare le ansie. “Se non riesco ad entrare a Medicina al Federico II, posso provare alla Sun?”, chiede un ragazzo. Purtroppo, “no. Il concorso è nazionale, si svolge nello stesso giorno per tutte le facoltà”. “Ma qual è il punteggio minimo per entrare?”. “Non c’è un punteggio standard, varia di anno in anno a seconda della difficoltà dei test”. “Ci sono corsi che aiutano alla preparazione dei test?”. Il prof. Dello Russo ricorda che, per il Federico II, i candidati possono partecipare ad un bando annuale del servizio Sof-Tel, il Centro d’Ateneo per l’Orientamento, la Formazione e la Teledidattica. In ogni caso, è possibile esercitarsi singolarmente collegandosi al sito www.orientamento.unina.it, dove si possono trovare simulazioni dei test e compiti degli ultimi nove anni.
“Ai test conta
il voto di maturità?”
il voto di maturità?”
“Conta il voto conseguito alla maturità?”. “Nel caso in cui più studenti ricevono un punteggio uguale ai quiz, viene preso in considerazione il voto di maturità. Ma, probabilmente, a partire dal prossimo anno, verrà assegnato uno specifico punteggio al voto del diploma”. E dunque, superati i dubbi riguardo i test d’ingresso, altre preoccupazioni pervadono gli studenti quando il prof. Dello Russo parla di una preparazione lunga dieci o undici anni, per gli aspiranti medici. “Dopo il conseguimento della laurea in Medicina – spiega Dello Russo – è necessaria una specializzazione, che, di solito, dura quattro anni e per accedere alla quale c’è bisogno di superare un concorso. I posti che mette a disposizione al Federico II, nelle sue 52 scuole di specializzazione, sono 200. Ricordo, però, ai ragazzi che durante gli anni della specializzazione si è retribuiti”. Dopo la laurea, c’è anche l’opzione ‘master’, “ma cosa sono i master?”, vogliono sapere i ragazzi. “Sono titolo aggiuntivi – spiega Gagliardi – Un giovane medico che vuole specializzarsi in una determinata area di interesse può scegliere di iscriversi ad un Master”. Intanto, le future matricole pensano già a spostamenti e cambi, e chiedono: “il passaggio ad un’altra Università comporta problemi?”. ”Nessun problema tra due facoltà che non hanno il numero programmato, difficoltà, invece, nelle facoltà a numero chiuso per il riconoscimento dei crediti”. Anche tutti i Corsi di Laurea triennali in Professioni Sanitarie sono a numero programmato. Sono Corsi professionalizzanti, questo il loro forte potere d’attrazione, come ricorda la prof.ssa D’Istria, “al conseguimento del titolo, si può procedere all’iscrizione all’albo professionale e poi cominciare a lavorare”. Spazio anche alle domande relative ai corsi di laurea in Biotecnologie. Subito una domanda mirata: “Qual è la differenza tra Biologia e Biotecnologie?” Semplice. “Il biotecnologo – dice Marzocchella – è più votato alla manipolazione della cellula”. E c’è chi, tra gli studenti, guarda al suo futuro pensando alla ricerca scientifica e chiede se ci sono possibilità di intraprendere questa strada dopo la laurea. Risponde il prof. Pedone: “la ricerca in campo medico ha molte componenti… uno dei motivi per cui, in Italia, è nato Biotecnologie con indirizzo medico è che ci sono pochi medici che si dedicano alla ricerca bio-molecolare”.
Maddalena Esposito
Maddalena Esposito