Miglioramento della qualità degli spazi e dei servizi digitali: le due priorità

“La mia scelta nasce dal fatto che in questo momento serviva un candidato visto che Andrea Mazzucchi, l’ex Presidente, è stato eletto alla direzione del Dipartimento di Studi Umanistici. Mi sono proposto perché credo che la Scuola svolga un ruolo importante nel funzionamento dell’Ateneo. Deve offrire servizi ai Dipartimenti che la compongono e, proprio perché sono stato alla guida di un Dipartimento, ho percepito che per la crisi determinata dalla pandemia e per l’incremento degli iscritti alla Scuola esiste un problema legato agli spazi ed ai servizi digitali. Questi ultimi sempre più importanti per dare informazioni ai frequentanti”. Il prof. Stefano Consiglio, docente di Organizzazione Aziendale e Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali, sintetizza così le ragioni che lo hanno indotto a candidarsi alla Presidenza della Scuola delle Scienze Umane e Sociali, alla quale fanno riferimento, oltre al suo, i Dipartimenti di Economia, Management e Istituzioni, Giurisprudenza, Scienze Economiche e Statistiche, Scienze Politiche e Studi Umanistici. Si vota il 22 febbraio e Consiglio è candidato unico. “Il miglioramento della quantità e della qualità degli spazi e dei servizi digitali a sostegno della didattica e del tutorato è una priorità – ribadisce – e la presenza di una Scuola in grado di offrire sostegno su questi due aspetti credo possa rappresentare un valore aggiunto. È un servizio fondamentale che va garantito ai Direttori ed ai Dipartimenti. Parlo con cognizione di causa perché nel mio ruolo mi rendo conto ogni giorno di quanto sia importante una Scuola che funzioni. Abbiamo avuto un incremento di iscrizioni pari al venticinque per cento. Sono cresciute anche altre realtà della Scuola. C’è già una Commissione orari e spazi coordinata dal professore Angelo Abignente, il Presidente facente funzioni, subentrato a Mazzucchi, che valorizza un po’ tutti gli spazi e li ottimizza mettendoli a disposizione di tutte le componenti della Scuola. Noi, per esempio, per i corsi del primo anno in presenza del primo semestre abbiamo fatto affidamento sulle aule grandi a Giurisprudenza. C’è già un meccanismo di collaborazione, insomma, ma va migliorato e, comunque, c’è un problema oggettivo di insufficienza di aule e stanze che occorre affrontare. In via Mezzocannone sono in atto diversi lavori per recuperare una serie di spazi e ristrutturarli e questa sarà una delle attività alla quale dovrò mettere mano con il sostegno della Consulta dei Direttori. Noi ci vediamo ogni mese, faremo un censimento dei potenziali nuovi spazi per garantire agli iscritti aule dignitose e con le relative attrezzature le quali, con l’avvento del Covid e della didattica distanza, sono un elemento imprescindibile. Questo senza nulla togliere alla centralità di frequentare le università in presenza. Relativamente ai nuovi spazi bisogna capire entro quanto tempo potremo disporne. Abbiamo sei mesi per essere pronti alla partenza del prossimo anno accademico e non devono essere sprecati. È un dossier che aprirò non appena sarò eletto”. Relativamente al miglioramento dei servizi digitali, l’altro punto centrale del programma di Consiglio: “bisognerà migliorare i siti internet dei Dipartimenti e provare a costruire anche un approccio un po’ più omogeneo tra essi. Sempre, naturalmente, muovendosi all’unisono con il Centro per i Servizi informativi dell’Ateneo e del suo Presidente, il professore Carlo Sansone. Le criticità sono chiare. Conto anche di  stabilire una sinergia tra la Scuola e Federica web learning che è il fiore all’occhiello della Federico II. Siamo tra i primi dieci Atenei del mondo in termini di produzione di MOOC, i corsi online gratuiti o a pagamento aperti a chiunque. Federica ha 350 mila iscritti, è una realtà fondamentale del nostro Ateneo. Se come Scuola delle Scienze Umane e Sociali dovessimo mettere in campo progetti sulla innovazione digitale sarebbe un partner fondamentale”.
Alcune settimane fa il prof. Consiglio ha annunciato la sua candidatura durante una riunione del suo Dipartimento. “Ho percepito sostegno – dice – e soddisfazione da parte dei colleghi per il fatto che un rappresentante di Scienze Sociali possa ambire ad una carica molto prestigiosa in Ateneo. In qualche modo è un riconoscimento del nostro ruolo nella Federico II. Ho anche avuto la sensazione che la mia candidatura e, quindi, le dimissioni dal ruolo di Direttore, che determineranno la necessità di indire le elezioni per individuare chi subentrerà nel mio ruolo a Scienze Sociali, non provocheranno scossoni o problemi. In Dipartimento mi sembra che le cose vadano. C’è coesione e sono certo che Scienze Sociali non avrà problemi poi nell’identificare una candidatura unitaria. Ci sono professionalità capaci di svolgere egregiamente il lavoro che ho portato avanti in questi anni”.
Il nuovo Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali dovrebbe essere eletto, salvo rallentamenti ed intoppi, entro marzo. C’è il nome di una candidatura che circola con insistenza e che potrebbe riuscire a far convergere su di sé il consenso ed è quello della prof.ssa Dora Gambardella. La docente è in questo momento il Vice Direttore ed ha dunque già accumulato una certa esperienza relativamente alle problematiche di gestione della struttura. Qualora le indiscrezioni fossero confermate, tornerà dunque al timone del Dipartimento un sociologo ‘puro’, dopo la parentesi di Consiglio.
Fabrizio Geremicca

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