‘Napoli Attiva’ fa il suo primo passo operativo l’8 giugno firmando un accordo con la Lega delle Cooperative e Mutue della Campania: si sancisce, infatti, l’impegno a ‘realizzare un’azione congiunta finalizzata al sostegno dei processi di innovazione delle imprese e alla promozione e al supporto di progetti specifici’.
La società consortile, nata a febbraio nell’ambito di ‘Campania Innovazione’ da una partnership tra l’Università Federico II e AREA Science Park di Trieste, conferma il grande consenso che abbraccia l’iniziativa in una regione dove si sente la necessità “di fare squadra per mettere in collegamento Università, enti locali e aziende”, come conferma il prof. Giuseppe Zollo, Presidente di ‘Napoli Attiva’ e docente di Ingegneria Economica Gestionale.
Attualmente in Campania sono proprio le piccole e medie imprese quelle che hanno minore possibilità di accedere ai risultati della ricerca scientifica, posizionando la nostra regione tra quelle con le percentuali più basse in Europa per innovazione tecnologica: “Siamo sotto la media per capacità di innovare e il nostro obiettivo è quello di superare questo gap”.
“La nostra mission – spiega il prof. Zollo – è quella di favorire il collegamento e la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello dei possibili utilizzatori, potenziando, in particolare, le attività di trasferimento all’impresa delle conoscenze sviluppate all’interno dell’Università”.
‘Napoli Attiva’ ha quindi presentato, insieme al recente accordo, anche il piano strategico 2010-2012, pensando ad un primo bilancio di attività tra sei mesi.
Forte nella società la presenza di Area Scienze Park, socia al 40%, e con un membro in CdA, Danilo Farinelli, insieme a due docenti della Federico II, Roberto Pettorino e lo stesso Giuseppe Zollo che dichiara: “faremo leva sulla grande esperienza della AREA, ente di ricerca del MIUR, che ha già sviluppato un sistema di introduzione di nuove tecnologie, tecniche e competenze organizzative con le imprese del nord-est e ha una grande capacità di fare innovazione”.
Area Science Park nel suo parco scientifico e tecnologico multisettoriale, dove sorgono tre campus e 87 tra centri R&S e imprese ad alta innovazione, ha un fatturato annuo complessivo di 172 milioni di euro e ha portato a termine ben 1700 interventi presso le aziende friulane.
In Campania si partirà mettendo a frutto le ricerche delle Facoltà di Scienze, di Ingegneria, dell’area biomedica e di Medicina, attraverso una rete di supporto agli enti locali, alle università e alle PMI, ispirata all’Innovation Managment System della realtà triestina.
“Per le istituzioni locali sono previsti servizi di Technology Foresight o di monitoraggio delle politiche pubbliche per l’innovazione – fa alcuni esempi il prof. Zollo – Per le Università e i gruppi di ricerca si parla, invece, di servizi di Networking o di scouting, con la metodologia Sister, per l’individuazione di idee che possono essere trasferite all’industria. Per le aziende si pensa, ancora, a servizi per l’Analisi strategica economica e tecnologica, coinvolgendo per un campione di imprese selezionate tra 3900 PMI campane operanti su mercati internazionali”.
La società consortile, nata a febbraio nell’ambito di ‘Campania Innovazione’ da una partnership tra l’Università Federico II e AREA Science Park di Trieste, conferma il grande consenso che abbraccia l’iniziativa in una regione dove si sente la necessità “di fare squadra per mettere in collegamento Università, enti locali e aziende”, come conferma il prof. Giuseppe Zollo, Presidente di ‘Napoli Attiva’ e docente di Ingegneria Economica Gestionale.
Attualmente in Campania sono proprio le piccole e medie imprese quelle che hanno minore possibilità di accedere ai risultati della ricerca scientifica, posizionando la nostra regione tra quelle con le percentuali più basse in Europa per innovazione tecnologica: “Siamo sotto la media per capacità di innovare e il nostro obiettivo è quello di superare questo gap”.
“La nostra mission – spiega il prof. Zollo – è quella di favorire il collegamento e la collaborazione tra il mondo della ricerca e quello dei possibili utilizzatori, potenziando, in particolare, le attività di trasferimento all’impresa delle conoscenze sviluppate all’interno dell’Università”.
‘Napoli Attiva’ ha quindi presentato, insieme al recente accordo, anche il piano strategico 2010-2012, pensando ad un primo bilancio di attività tra sei mesi.
Forte nella società la presenza di Area Scienze Park, socia al 40%, e con un membro in CdA, Danilo Farinelli, insieme a due docenti della Federico II, Roberto Pettorino e lo stesso Giuseppe Zollo che dichiara: “faremo leva sulla grande esperienza della AREA, ente di ricerca del MIUR, che ha già sviluppato un sistema di introduzione di nuove tecnologie, tecniche e competenze organizzative con le imprese del nord-est e ha una grande capacità di fare innovazione”.
Area Science Park nel suo parco scientifico e tecnologico multisettoriale, dove sorgono tre campus e 87 tra centri R&S e imprese ad alta innovazione, ha un fatturato annuo complessivo di 172 milioni di euro e ha portato a termine ben 1700 interventi presso le aziende friulane.
In Campania si partirà mettendo a frutto le ricerche delle Facoltà di Scienze, di Ingegneria, dell’area biomedica e di Medicina, attraverso una rete di supporto agli enti locali, alle università e alle PMI, ispirata all’Innovation Managment System della realtà triestina.
“Per le istituzioni locali sono previsti servizi di Technology Foresight o di monitoraggio delle politiche pubbliche per l’innovazione – fa alcuni esempi il prof. Zollo – Per le Università e i gruppi di ricerca si parla, invece, di servizi di Networking o di scouting, con la metodologia Sister, per l’individuazione di idee che possono essere trasferite all’industria. Per le aziende si pensa, ancora, a servizi per l’Analisi strategica economica e tecnologica, coinvolgendo per un campione di imprese selezionate tra 3900 PMI campane operanti su mercati internazionali”.