“Non si tratta di una simulazione, ma di attività laboratoriale a tutto tondo”

“L’attività di laboratorio è molto importante per il Corso di Laurea in Fisica”, dice il prof. Lucio Gialanella, Direttore del Dipartimento di Matematica e Fisica, in merito all’iniziativa di attivare l’insegnamento laboratoriale da remoto, in modo che gli studenti possano manovrare la strumentazione direttamente da casa loro. Dal Centro CIRCE di San Nicola La Strada, gestito dal Dipartimento, è stato infatti studiato un sistema per permettere agli studenti di utilizzare il software ‘LabVIEW’, utilizzato in ambito scientifico e industriale per programmi di acquisizione e analisi dati, controllo di processi, generazione di rapporti o, più generalmente, per tutto ciò che concerne l’automazione industriale. “In genere l’impiego di queste strumentazioni è consentito a laureandi e dottorandi, mentre adesso, data l’emergenza, abbiamo esteso l’utilizzo della piattaforma anche agli studenti del triennio. In particolare, abbiamo iniziato con il laboratorio di Fisica II, ma ci stiamo attivando per garantire l’accesso a tutti gli altri laboratori”, spiega il prof. Gialanella. Nella pratica, continua il docente, “gli studenti accedono tramite la piattaforma per la didattica da remoto scelta dall’Ateneo, Microsoft Teams, creando dei gruppi e dei sottogruppi. Si ha un gruppo generale in cui i docenti comunicano con gli studenti, ognuno di questi ha poi attivato un sottogruppo, nel quale il docente può intervenire qualora insorgano problemi. Ognuno di questi gruppi è collegato da remoto al laboratorio, il quale è dotato di un’interfaccia hardware che permette di manovrare la strumentazione a distanza. Non si tratta quindi di una simulazione, ma di attività laboratoriale a tutto tondo. Gli studenti si collegano tramite ‘TeamViewer’ al computer del laboratorio, il quale permette, grazie al software ‘LabView’, di manovrare la strumentazione. Da casa, dunque, raccolgono i dati, prendono i risultati delle misure, poi elaborano il materiale raccolto e redigono una relazione che fanno pervenire ai docenti”. Nel laboratorio “sono presenti attualmente otto postazioni, intorno a ciascuna delle quali possono lavorare in remoto tre o quattro studenti. Ogni turno di laboratorio può impegnare una trentina di allievi; proprio la grande flessibilità del sistema, tuttavia, permette di ripetere i turni in modo da raggiungere un numero di cento o centocinquanta studenti”. Attualmente “non abbiamo problemi di questo genere, poiché il Corso di Laurea in Fisica non raccoglie moltissime adesioni, ma potenzialmente ci sarebbe questa possibilità”. È necessario l’impiego di personale in laboratorio per controllare lo svolgimento dei processi, “abbiamo per questo stilato una turnazione tra tecnici e docenti, la quale consente di rispettare le normative attualmente vigenti in modo rigorosissimo. Le attrezzature sono disposte in diversi locali, in modo che un tecnico possa operare sull’attrezzatura senza entrare in contatto con altre persone. Naturalmente, nel caso in cui vi fosse necessità, almeno due persone devono trovarsi nelle vicinanze, ma in questo caso abbiamo disposto il tutto in modo che tra le persone vi sia ben più della distanza prevista dalle normative”. Nei laboratori, che per ragioni di sicurezza non hanno potuto essere chiusi, “vengono attuati dei protocolli molto rigorosi: il personale controlla, ad esempio, la temperatura all’ingresso del laboratorio. Vi è comunque una densità bassissima; abbiamo laboratori di centinaia di metri quadrati con minimo due unità di personale, ma massimo tre. È praticamente più sicuro stare in uno dei nostri laboratori che andare a fare la spesa al supermercato. Se il personale manifesta qualunque sintomo influenzale resta a casa; tutte le operazioni per cui è possibile, vengono svolte in modalità ‘agile’. Abbiamo creato un ambiente di lavoro molto sicuro, specialmente perché qualcuno in laboratorio ci deve stare”. Riguardo al feedback degli studenti, il prof. Gialanella ringrazia “gli allievi del Laboratorio di Fisica II, poiché anche da parte loro l’iniziativa ha richiesto molta pazienza. Noi abbiamo un rapporto di collaborazione molto attivo che, sotto certi aspetti, supera quello canonico del rapporto tra studenti e docenti. La risposta è stata molto positiva; abbiamo risolto i vari problemi di volta in volta presentatisi e i ragazzi si sono sempre rivelati molto disponibili e interessati. C’è inoltre da considerare che l’impiego di queste attrezzature è davvero di largo uso nel mondo del lavoro e che, di conseguenza, quello che stanno e che stiamo imparando in questo momento, ha un carattere fortemente professionalizzante”.
Nicola Di Nardo
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