Novità dal Consiglio di Facoltà

Consiglio di Facoltà essenzialmente ‘tecnico’ quello del 18 aprile scorso. Si è discusso innanzitutto di contratti di docenza e, nell’occasione, sono stati messi a bando i seguenti insegnamenti: I cattedra di Diritto costituzionale (60 ore); III cattedra di Diritto costituzionale (30 ore); V cattedra di Economia politica (60 ore); II cattedra di Diritto penale (30 ore); IV cattedra di Diritto penale (30 ore). È stato anche ribadito che i fondi a disposizione della Facoltà permettono di attivare la procedura comparativa per la nomina dei ricercatori e, dunque, i professori sono stati invitati ad avanzare le candidature del caso. 
Per quanto concerne i piani di studio per la Laurea Specialistica si è deciso l’aggiornamento ad altra seduta, mentre per il triennio è stata confermata la linea della “continuità col passato”, il che significa che, sicuramente, per il prossimo anno non cambierà niente. 
Sempre a proposito del triennio il Preside Scudiero ha diffuso i primi dati ufficiali in merito ai freschi laureati che potrebbero iscriversi alla Specialistica. Sarebbero “da 86 a 90”, secondo lo score finale, quelli potrebbero passare al biennio, ma “calcolando, nel computo, quelli che decideranno di ritirarsi e quelli che si trasferiranno qui da altro ateneo”. Un breve passaggio del CdiF ha poi riguardato gli allievi dell’Accademia Aeronautica (che sostengono gli esami a Corso Umberto, in regime di convenzione con la Facoltà di Giurisprudenza): in futuro potranno sostenere gli esami di Diritto amministrativo e Processuale civile direttamente a ‘casa’ loro, a Pozzuoli. In chiusura, il Preside ha voluto che fosse messa a verbale una sua dichiarazione per tacitare le voci che da un po’ di giorni si rincorrono in Facoltà in merito ad un possibile, ulteriore, stravolgimento degli appelli d’esame. Il ‘la’ alla situazione di tensione, tra gli studenti, l’ha dato un manifesto allarmista diffuso dall’UDU, ma Scudiero ci ha tenuto a precisare che “non sarà ridotto il numero degli appelli d’esame né sarà prevista alcuna prova di sbarramento fra triennio e biennio”.  (Mar. Mer.)  
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