Due novità per il corso di Formazione clinico-legale II (M-Z) della prof.ssa Flora Di Donato che partirà giovedì 11 marzo. Alle collaborazioni esterne dello scorso anno con la Corte di Appello di Napoli (sezione minori e stranieri), l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite e lo studio legale Migliaccio, si affiancano nuovi partenariati. “Gli studenti che si iscriveranno al corso – spiega la docente – troveranno una nuova collaborazione con la Clinica Legale di Torino che lavora con i detenuti minorenni. Lo scorso anno abbiamo collaborato con il Carcere di Nisida, quest’anno ci occupiamo di minori in carcere e come l’uso delle nuove tecnologie, prima vietato, con l’emergenza COVID abbia permesso loro di mantenere i rapporti sociali”. La seconda novità: “Riguarda la collaborazione stretta con ELSA Napoli, alcuni studenti elsiani seguiranno il mio corso e fra di loro verranno scelti i sei che collaboreranno con l’avvocato Francesco Priore. Al contempo, l’avvocato Priore terrà delle lezioni pratiche all’interno del corso”.
La speranza della docente è che il corso “si tenga in remoto solo nella prima parte per promuovere qualche incontro in presenza”. Detto ciò, “la didattica a distanza non è da demonizzare. Lo scorso anno ho avuto moltissimi iscritti, la frequenza è raddoppiata con i fuorisede che non sempre possono raggiungere l’università”. Quest’anno “ho avuto richieste da laureate che vogliono seguire il corso per specializzarsi ulteriormente. Non so, al momento, se potrò accettarle”. L’insegnamento prepara alle professioni legali e giudiziarie in senso ampio: “le collaborazioni con i partner permettono di avere una proiezione sulle attività reali di organizzazioni importanti, nazionali e sovranazionali”. Molti nel post laurea “continuano a professionalizzarsi in questo settore con la frequenza di Master. Le lezioni offrono un’apertura a tutte le realtà concernenti le cliniche legali e i diritti dei minori che si trovino in situazioni di svantaggio economico, sociale e culturale”.
La speranza della docente è che il corso “si tenga in remoto solo nella prima parte per promuovere qualche incontro in presenza”. Detto ciò, “la didattica a distanza non è da demonizzare. Lo scorso anno ho avuto moltissimi iscritti, la frequenza è raddoppiata con i fuorisede che non sempre possono raggiungere l’università”. Quest’anno “ho avuto richieste da laureate che vogliono seguire il corso per specializzarsi ulteriormente. Non so, al momento, se potrò accettarle”. L’insegnamento prepara alle professioni legali e giudiziarie in senso ampio: “le collaborazioni con i partner permettono di avere una proiezione sulle attività reali di organizzazioni importanti, nazionali e sovranazionali”. Molti nel post laurea “continuano a professionalizzarsi in questo settore con la frequenza di Master. Le lezioni offrono un’apertura a tutte le realtà concernenti le cliniche legali e i diritti dei minori che si trovino in situazioni di svantaggio economico, sociale e culturale”.
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