Obiettivo: il miglioramento della “salute digitale dell’Ateneo”

Il prof. Carlo Sansone è il nuovo Presidente del CSI, il Centro di Ateneo per i Servizi Informativi della Federico II. Fresca la nomina da parte del Rettore Matteo Lorito, con cui il docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni, incardinato nel Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DIETI), succede al suo predecessore, il prof. Vittorio Coti Zelati. “Il Rettore mi ha chiesto di affrontare questa sfida che ho accettato in qualità sia di ingegnere informatico sia di persona che, in questi anni, ha partecipato alla vita di Dipartimento e di Ateneo”. Il prof. Sansone, infatti, è stato per sei anni Presidente del Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e ha ricoperto vari ruoli in diversi Comitati Tecnici e Direttivi. Anche nel CSI non è un volto nuovo essendo stato, in seno al Comitato Direttivo, rappresentante del Polo delle Scienze e delle Tecnologie, pre-riforma Gelmini, della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base e Delegato dell’allora Rettore Manfredi. A breve l’insediamento del Comitato Direttivo, che cosa c’è nell’agenda del nuovo Presidente di concerto con la sua squadra? “C’è tanto da fare – prosegue il docente – Un impegno importante sarà sul versante della comunicazione affinché, in Ateneo, aumenti la consapevolezza di quello che fa il CSI. Capita talvolta che, a fronte di qualche piccolo disservizio, l’utenza tenda a ricordare quest’ultimo, non percependo tutto il lavoro messo in essere dal Centro”. Sempre in quest’ottica, “intendo aprire una fase di ascolto, in primis con Presidenti di Scuole e Direttori di Dipartimenti, per raccogliere le loro necessità, parte delle quali, essendo del settore, mi sono già note. Vorrei che questo fosse il segnale di un impegno volto ad incrementare la salute digitale dell’Ateneo”. Il contingente delle nuove sfide è più che mai aperto: “Il CSI ha svolto egregiamente il suo ruolo supportando l’Ateneo nello svolgimento a distanza di corsi, esami e quant’altro. Bisognerà andare avanti in questa direzione e in linea con le indicazioni programmatiche del Rettore che, nel suo programma elettorale, ha lanciato una serie di sfide nel campo dell’innovazione tecnologica nella gestione dell’Ateneo, nella didattica e nella ricerca”. Questo il quadro generale delineato dal prof. Sansone. Sfide importanti sono legate ad attività che vanno digitalizzate: “a processi e servizi da rendere digitali con un’opportuna riformulazione. Penso alla gestione delle procedure concorsuali che per larga parte, nel giro del 2021, dovranno essere svolte utilizzando una piattaforma informatica che si interfaccerà con il nostro sistema informatico”. Gestire materiale cartaceo, sebbene una parte sia fruibile anche in formato elettronico, “comporta sempre una serie di criticità soprattutto in concorsi con un alto numero di candidati”.
Posta e lavoro agile
E ancora: “Con l’auspicio che si possa presto riprendere a viaggiare, sarà importante anche la digitalizzazione del sistema delle missioni dei docenti, all’estero come in Italia, che comporta la produzione di un gran numero di documenti forniti ancora in cartaceo”. Altra esigenza “riguarderà la posta di Ateneo. Uno dei compiti del Comitato Direttivo sarà proprio arrivare ad una rivisitazione del servizio e riformulazione del regolamento che è datato 2010”. Una serie di attività e servizi vanno ripensati anche alla luce di quanto accaduto finora: “A fine mese, ad esempio, sarà portato in Consiglio di Amministrazione il Piano Operativo per il Lavoro Agile, un piano triennale, che prevede una serie di azioni, di concerto con il CSI, per realizzare a regime il lavoro agile”. Obiettivo “è far sì che le amministrazioni possano gestire in maniera opportuna questo tipo di lavoro e ciò significa dotarsi, dal punto di vista organizzativo e informatico, di procedure e strumenti anche informatici che consentano di operare a distanza con soddisfazione sia da parte del lavoratore che dell’utenza. È un discorso nato a fronte della pandemia e pensato per essere stabile nel post-emergenza”.
E sul versante educational? “Siamo sicuramente molto forti con Federica Web Learning che è un’eccellenza a livello nazionale con una serie di contenuti, che non sono gestiti dal CSI. Ma parliamo di un importante aspetto legato all’informatica”. Il Centro ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione della teledidattica, “sicuramente attraverso un lavoro di formazione all’uso di Teams che, comunque, era già in possesso dell’Ateneo. Ha anche messo in campo una dotazione che ha consentito di svolgere le lezioni in modalità blended e un’app impiegata per la prenotazione delle aule e per il tracciamento degli ingressi”. Il supporto informatico “è stato adeguato, pur non mancando tutte le difficoltà del caso, e dovendoci riposizionare rispetto al nostro modo tradizionale di fare didattica. Aggiungo che, a livello nazionale, c’è stato un aumento in termini di esami sostenuti e laureati e questo ho potuto verificarlo anche io stesso con gli esami che ho tenuto”. Le tecnologie digitali potranno offrire l’opportunità per progettare e sperimentare servizi innovativi, soprattutto in termini di applicazioni a favore degli studenti: “Il Rettore lo dice nel suo programma elettorale, parlando ad esempio di laboratori virtuali, app dedicate. Il tema dei laboratori virtuali lo abbiamo trattato già in passato e, anche attraverso Teams, è stato possibile remotizzare una serie di attività”. Bisognerà lavorare, poi, sul mobile “e aumentare il numero di servizi disponibili via app. Da poco è stata rilasciata una prima versione dell’app docenti che consente allo studente di interrogare una serie di funzionalità del web docenti. Questo discorso rientra in una visione di lungo periodo che riguarderà la gestione informatizzata delle segreterie studenti”.
Il voto elettronico
Ulteriori potenziamenti in campo mobile “potrebbero consentire agli studenti, ad esempio, interrogazioni riguardo alla carriera o alla prenotazione degli esami. Dal punto di vista del docente, a sua volta, è comodo poter avere sul cellulare l’elenco di studenti che devono sostenere l’esame o poter inserire e modificare appelli. Si dovrà lavorare su tutte quelle attività che ha senso svolgere dal cellulare”. Altro punto “sarà ampliare anche il pacchetto di applicativi, le dotazioni software, a disposizione degli studenti. Al momento abbiamo, ad esempio, il pacchetto MatLab o gli accordi con Microsoft. Poi dipenderà dagli accordi che si riuscirà a stringere a livello nazionale”. Le trattative sono fatte a livello centrale nell’ambito della Fondazione Crui, “il che consente alle università di aderire ad accordi che da sole non potrebbero spuntare. L’intenzione è proprio quella di cercare di stringerne con grossi player. Uno con cui si sta provando, ad esempio, è Adobe”. L’ottimizzazione della vita degli studenti potrebbe passare anche per una semplificazione delle elezioni delle loro rappresentanze: “Stiamo valutando l’acquisizione di una piattaforma che consenta di svolgerle online. L’Ateneo dovrà dotarsi di un sistema di voto elettronico anche per il rinnovo delle varie cariche istituzionali. La possibilità di tenere le votazioni online è sicuramente uno di quegli aspetti su cui la pandemia ha spinto da acceleratore”. È online già da tempo, invece, “la valutazione della qualità della didattica da parte degli studenti, con questionari che possono essere compilati online e anche con app sul cellulare”.
Le sfide da vincere in futuro, insomma, sono tante: “Alcune cose sono state già compiute, ma dobbiamo andare ancor di più nella direzione di un utilizzo dell’informatica come strumento di semplificazione dei processi. Ulteriore aspetto interessante sarà anche nella valorizzazione, attraverso il digitale, del patrimonio di ricerca e contenuti della Federico II. L’idea è quella di realizzare una vetrina – oltre l’interfaccia Iris – delle competenze e conoscenze in senso scientifico e culturale oltre che una rivisitazione del portale di Ateneo”.
Carol Simeoli

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